Cronaca

Siracusa, consegnati il busto di Archimede e il monumento di Mazzini

A Siracusa il busto di Archimede e il monumento dedicato a Giuseppe Mazzini sono stati consegnati alla città, posizionati all’interno della Latomia dei Cappuccini. I due monumenti, scolpiti rispettivamente nel 1885 e nel 1872, sono stati scoperti con una emozionante rimozione del drappo da parte del sindaco Francesco Italia e i consiglieri comunali Ivan Scimonelli, Daniela Rabbito, Sara Zappulla, Leandro Marino e Francesco Vaccaro. Il busto di Archimede fu scolpito dallo scultore Luciano Campisi. Archimede, nato a Siracusa intorno al 287 A.C e morto nel 212 A.C. è considerato uno dei piè importanti matematici della storia, studioso di diverse discipline quali l’ottica, la geometria, l’idrostatica, la meccanica ed altre ancora.

Proprio grazie a un emendamento di Scimonelli al bilancio del 2024, approvato dal Consiglio, furono reperite le somme che, attraverso una compartecipazione di spesa, hanno consentito l’intervento che ha hiesto la collaborazione della Società siracusana di storia patria e ha fatto pubblicare un opuscolo. La pulizia è stata effettuata dalla Vitrano & Co.

«Questa giornata – ha detto il sindaco Italia – è un riconoscimento al consiglio comunale che ha voluto, grazie anche all’impegno di Morphosis, ridare lustro a due opere d’arte significative collocate un luogo straordinario dell’identità siracusana come la Latomia dei Cappuccini, l’unica di proprietà del Comune delle tante presenti in città».

Il consigliere Scimonelli ha auspicato che dalla riconsegna «dei due monumenti possa iniziare una nuova fase di fruizione quotidiana della Latomia e che, oltre ad essere suggestiva dal punto di vista ambientale, contiene due spazi come il Teatro di Verdura e il Teatro Piccolo che possono diventare spazi in cui fare cultura e diffondere bellezza».

«Oggi – ha detto Mario Lentini, presidente di Morphosis – dopo il recupero, i siracusani si riappropriano di due monumenti ripuliti e perfettamente leggibili. Lo scopo della pubblicazione, invece, è di presentare una riflessione sul sito e sugli autori delle due opere e di riscoprire una memoria storica necessaria in una città già famosa ai tempi del Grand Tour».

La pubblicazione dell’opuscolo è stata realizzata grazie ai contributi di Mario Lentini, di Giancarlo Germanà e Luigi Amato, docenti all’Accademia di Belle Arti di Palermo; di Benedetto Brandino e del presidente della Società di storia patria, Salvatore Santuccio.

«Assieme a Morphosis – ha spiegato Santuccio – abbiamo tentato di individuare quali sono le peculiarità di queste due opere che diventano elementi importanti di riconoscibilità di Siracusa. Operazioni come queste fanno sì che la città, soprattutto i giovani, si possa riappropriare della propria storia. La Società ringrazia il consiglio comunale e Morphosis per l’opportunità e si augura che si possano presto riscoprire posti ancora nascosti o poco conosciuti di cui la città è piena».

Sulla fruizione della Latomia dei Cappuccini, il sindaco Italia ha annunciato che c’è allo studio un progetto con una «istituzione importante e che spero possa andare in porto».

Resta aperta la questione dell’ascensore che si pensava di realizzare in aiuto delle persone con problemi di deambulazione ma che ha trovato finora il veto della Soprintendenza ai beni culturali. «Ho stima nel nuovo soprintendente e non dispero – ha concluso il sindaco – che la decisione possa essere rivista. D’altra parte non si comprende perché sia stato possibile realizzare un ascensore per raggiungere l’Acropoli di Atene, che è uno dei luoghi simbolo della cultura mondiale e lo stesso non si possa fare anche qui».

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