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Al teatro Fellini di Catania in scena “Joan Crawford diva di cristallo” di Jessica Ferro

Hollywood, gli anni d’oro delle grandi dive, da Ingrid Bergman a Marilyn Monroe. Un panorama in cui la competizione è alta tanto quanto il rischio di non riuscire a sfondare: una pressione troppo forte sulle spalle di Joan Crawford, che nonostante l’Oscar come miglior attrice nel 1946 ancora oggi non ha ricevuto la meritata fama. A lei è dedicato lo spettacolo di Jessica Ferro, al debutto con la sua prima regia, “Joan Crawford regina di cristallo”, monologo scritto da Antonio Mocciola in scena al Teatro Fellini di Catania sabato 22 marzo 2025 con un doppio appuntamento alle 18:00 e alle 21:00. Una donna dalle spalle larghe e la bocca grande, un aspetto quasi androgino e forte, ma un animo tanto fragile, al punto da farle disertare la partecipazione alla notte degli Oscar fingendosi malata. «Lo spettacolo prende avvio proprio da lì, da quell’Oscar abbracciato in camera da letto, in vestaglia da notte, ma truccata e imbellettata di tutto punto. Così si presentò Joan Crawford a ritirare la statuetta: la sua insicurezza interiore le aveva dato la certezza che non avrebbe vinto contro rivali come Greer Garson e Ingrid Bergman, così preferì restare a casa fingendosi malata» spiega Jessica Ferro. Una storia forte, fatta anche di violenza e carenza di affetto, di assenza dei genitori che si tradusse in un mancato istinto materno nella Crawford, capace di donare ai suoi figli adottivi lusso, ma non amore. Una diva che ha sacrificato tutto al cinema, che visse in un ambiente fatto di arrivismo, ambizione e rivalità oltre ogni limite. Il mondo dell’arte era ed è così: non sempre c’è la giusta meritocrazia. Ne è prova il nome di una diva che ancora oggi è troppo poco famoso e che Jessica Ferro vuole rendere più noto: «Joan Crawford fu una donna forte e mi immedesimo in lei: fu capace di fare dei suoi difetti dei punti di forza, fu stremata dalla vita, amò il cinema più del teatro per non sentirsi addosso gli occhi e le emozioni del pubblico. Il suo unico rapporto di vero amore fu con la cinepresa: non ebbe mai una persona legata a lei sentimentalmente, solo uomini che la sfruttarono o che lei sfruttò. Ho scoperto la sua storia, l’ho fatta mia e adesso voglio portarla in scena per far emozionare gli spettatori come io stessa mi sono emozionata leggendola».

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