Nel silenzio delle note: LOmB torna a cantare nella sua Catania

Un viaggio sonoro fatto di essenzialità e profondità, tra confessioni sussurrate e lampi di elettricità
Ci sono artisti che non hanno bisogno di annunciarsi con fragore. Si muovono ai margini, costruendo percorsi personali lontani dalle facili lusinghe dell’esposizione mediatica. Giuseppe Lombardo, in arte LOmB, appartiene a questa categoria di navigatori solitari del panorama musicale. Il prossimo 15 marzo, sul palco del RIOT di Catania, tornerà a condividere la sua poetica sonora con chi saprà ascoltare.
LOmB è un artista che si affida alla nudità dell’espressione, alla verità di una voce scura che si fa strada tra le corde di una chitarra. La sua è una musica che non cerca di stupire, ma di creare uno spazio di ascolto autentico, dove le parole pesano quanto i silenzi che le separano.
Il concerto si preannuncia come un’immersione nelle sue diverse stagioni creative, un dialogo aperto tra la delicatezza acustica e l’urgenza elettrica che hanno caratterizzato il suo percorso. Per chi ha vissuto la scena indie catanese degli anni ’90, sarà inevitabile ritrovare echi di quel tempo, ma sarebbe riduttivo parlare di nostalgia: LOmB porta sul palco un presente vivo, in cui le radici servono solo a dare stabilità a nuovi rami.
L’artista catanese ha sempre inteso la musica come necessità personale, come strumento per dare forma a quel magma emotivo che altrimenti rimarrebbe inespresso. Non c’è calcolo nella sua proposta, solo l’onestà di chi racconta ferite e rinascite attraverso melodie che restano impresse già dal primo ascolto.
Il 15 marzo al RIOT di Catania, LOmB si esibirà in formazione elettro/acustica accompagnato da Walter Caraci al contrabbasso, Santo Trombetta alla chitarra e tastiere, e Dario Pierini alle percussioni. Un ensemble che promette di esplorare territori sonori tra folk minimale, improvvisazione e atmosfere rarefatte. Ad aprire la serata, i Black Little Bag.
In un’epoca di musica-consumo, di produzioni studiate per catturare l’attenzione nei primi quindici secondi, LOmB ci ricorda il valore dell’ascolto paziente, della scoperta lenta. Una voce fuori dal coro che, proprio per questo, merita di essere ascoltata.
