
A partire dal 1963, quando si trasferì nella città etnea, il regista diede un impulso notevolissimo allo sviluppo del teatro, con lo Stabile, ma anche della televisione, dopo la nascita, nel 1979, di Antenna Sicilia. Un uomo da ricordare e onorare
Non appena la notizia della morte di Romano Bernardi si è diffusa, sulla sua pagina Facebook sono cominciati a giungere i messaggi di cordoglio.
Post pieni d’affetto si sono susseguiti sotto il sorriso di quell’Ignoto marinaio di Antonello da Messina che il regista aveva scelto per rappresentare sé stesso.
Poi ci sono stati coloro i quali hanno scelto di scrivere sul proprio profilo.
“Il maestro di tutti. L’ultimo… un milanese a Catania che ha lasciato il segno, che qui ha voluto mettere radici, creare una famiglia” ci ha ricordato Francesca Ferro, con parole talmente affettuose che la stessa figlia di Romano, Debora, ha ripreso il post.
Ma numerosissimi sono stati gli attori che hanno voluto ricordare Bernardi, che il prossimo dieci maggio avrebbe compiuto 96 anni. Per esempio Cosimo Coltraro: “Ogni parola che ci ha insegnato, ogni gesto che ha modellato nei suoi allievi, è ora un patrimonio che continuerà a vivere. Perché un vero maestro non si ferma mai, nemmeno quando fisicamente ci lascia”.
Maestri e allievi. Non soltanto di teatro ma anche di tv. Il regista Guido Pistone ha affermato: “Adesso per te si apre il magico sipario del teatro più prestigioso: l’Universo. Le Stelle certamente ti accoglieranno con un’infinita standing ovation”.
E Flaminia Belfiore ha ricordato: “Gli devo moltissimo. Oggi lo piango e mi stringo alle meravigliose donne che gli sono state accanto”.
A cominciare dalla moglie, Alessandra Cacialli, che avrebbe quest’anno voluto festeggiare con il suo Romano, al quale è rimasta accanto fino all’ultimo, il sessantesimo anniversario delle nozze, all’altra figlia di Bernardi, Veronica, e alla nipote Caterina.
Nato a Milano, Romano Bernardi aveva fatto di Catania la sua patria d’adozione, diventando protagonista, a partire dal 1963, prima del rilancio del Teatro Stabile di Catania, poi, dal 1979, della meravigliosa avventura di Antenna Sicilia.
E poi ancora tante avventure teatrali.
Un uomo, insomma, che ha dato moltissimo alla città etnea.
E che meriterebbe di essere adeguatamente ricordato.
E onorato.