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Aperta per tre mesi l’anno a Cassone la “Curva di Bianca”

La “Curva di Bianca” è un esteso ed antico castagneto appartenente alla famiglia Sciuto. Per volere del compianto architetto Alfio Riccardo Sciuto, scomparso giusto un anno fa, la “Curva di Bianca” verrà aperta a tutti per tre mesi l’anno. Tra inverno e primavera, quando la natura si risveglia con la sua potenza generatrice, chiunque potrà accedere gratuitamente al castagneto e percorrere i sentieri naturalistici con una bella vista sulla sommità dell’Etna.
Panche, tavoli, ed aree di sosta sono a disposizione di chi fa pic-nic e vuol trascorrere il tempo libero all’aria aperta. Sono benvenuti i cittadini e le scolaresche, i turisti, gli escursionisti solitari o in gruppo, le famiglie e le comitive, gli amanti della natura, chi vuole passeggiare in sicurezza: una staccionata, infatti, segna i confini del castagneto.
La “Curva di Bianca” si trova a pochi chilometri da Zafferana, lungo la strada di collegamento con Cassone, una rinomata contrada conosciuta per i suoi alberghi e per le comunità cattoliche ivi presenti.
Presto cartelloni segnaletici indicheranno il punto di accesso alla “Curva di Bianca”, il cui ingresso ha le seguenti coordinate: Latitudine 37°41’48.94″N Longitudine 15° 4’53.47″E
Ma chi è la Bianca che ha dato il nome all’antico castagneto della famiglia Sciuto? La contrada da sempre si chiama così; ma a noi piace metterla in relazione con la figura di Bianca di Navarra, la regina di Sicilia molto amata e ricordata anche per il Castagno dei Cento Cavalli.
Una fitta faggeta (vedi foto) accresce il pregio ambientale della “Curva di Bianca”, bene da secoli tutelato amorevolmente della famiglia Sciuto. Per le sue caratteristiche ambientali e la sua integrità la “Curva di Bianca” è stata riconosciuta meritevole dall’Unione Europea e, per valorizzarla in termini di pubblica utilità, ha beneficiato del FEASR (Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale) 2014-2022, misura 8, sottomisura 8.5

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