Al-Cantàra e Funivia dell’Etna rendono omaggio a Martoglio
Il vino come espressione d’arte che accompagna per mano gli spettatori in una Catania fatta di vicoli e storie vissute, una passeggiata in versi e musica per celebrare uno dei più grandi esponenti della cultura etnea Nino Martoglio.
Sarà infatti Martoglio e la sua celebre Centona il fil rouge dello spettacolo teatrale “O scuru ‘o scuru” in programma domani sabato 17 gennaio alle 20.30 presso il Piccolo Teatro di Catania.
Un evento promosso da Funivia dell’Etna, ed in particolare da Fausta Russo, a testimoniare l’investimento del gruppo per il territorio etneo e la cultura di Catania. Il ricavato dello spettacolo, realizzato con la collaborazione di Pucci Giuffrida patron della cantina Al-Cantàra, che ha dedicato sin dagli esordi il suo primo vino rosso da nerello mascalese “O scuru o’ scuru” proprio a quei versi di Martoglio, sarà devoluto in beneficenza in favore della Casa della carità delle Suore Vincenziane.
I versi del noto poeta siciliano interpretati dagli attori Egle Doria e Alessandro Idonea, saranno accompagnati da un mondo di voci, suoni e ritmi riproposti dall’ensemble musicale “Broken Consorts” (Angela Minuta all’arpa; Loredana Sollima al flauto; Raffaella Suriano al violoncello; Filippo Fasanaro alle percussioni e Francesca Laganà voce) che interpreta le musiche di Carmen Failla, nota compositrice, già direttrice di palcoscenico del Teatro Massimo Bellini di Catania.
Tra le note del gruppo “Broken”(ensemble di formazione classica che strizza l’occhio alla musica etnica con estrema eleganza e sapiente raffinatezza) e i brani della Centòna selezionati per dar vita allo spettacolo ‘O scuru o’ scuru”, ecco che si rivela una Catania dalle tinte vivaci, a volte dense e scure, talvolta sfumate ed intrise di malinconia, una città viva che ama, odia, gioca e piange; una città sempre pronta a rialzarsi dopo le cadute e soprattutto sempre pronta a sorridere di sé stessa.
Uno scorcio di una Catania fatta di voci dei venditori ambulanti dei suoi mercati, di ninne nanne delle mamme e di scongiuri delle mammane, nell’intimità dei suoi vicoli nascosti, e nelle sfide animate di giovani mafiosi. Un susseguirsi di quadri di una comunità popolare, aprendo una porta troveremo un bimbo che nasce; dietro l’angolo una frotta di monelli che gioca, ed una languida serenata sotto i balconi di una bella ragazza. Ed ancora il mercato del pesce ‘A Piscaria, e la venditrice d’acqua in piazza Università; il teatrino dei Pupi di Giovanni Grasso, e da contraltare le “Curtigghiare”, gli “Mbriachi” e i mafiosetti di quartiere che si muovono in un ambiente buio e degradato dove c’è “sulu ocche luci luci picuraru” (le lucciole, in vernacolo): appunto ‘O scuru ‘o scuru.
Così la musica riesce a proporre i versi di Martoglio in una nuova veste: li commenta, li esalta o si limita a farvi da cornice, creando un tessuto sonoro che evoca immagini e stimola emozioni, coinvolgendo lo spettatore.
Lo spettacolo che rappresenta un affettuoso omaggio alla città di Catania, si completa nelle “poesie da bere”, claim dei premiati vini di Al-Cantàra che potranno essere degustati alla fine della rappresentazione a sugellare il legame inscindibile della cantina e del suo patron Pucci Giuffrida con arte e letteratura, vini le cui etichette d’artista che riportano le poesie anche nel nome, ben rappresentano l’identità culturale profonda ed il legame della cantina col territorio.
Un elogio a Martoglio, magistrale nel far assurgere la lingua popolare a racconto letterario, con il suo tipico e moderno stile, è capace di cogliere in un breve sonetto di 14 versi l’essenza di un racconto quotidiano, con lo spirito, l’umorismo ed il cinismo tipico catanese.
Info e prenotazioni https://www.boxol.it/it/event/o-scuru-o-scuru-piccolo-teatro/552525