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“Rosso in Sicilia”, il libro di Sebastiano Arcoraci: giovedì 19 la presentazione al Leonardo Da Vinci di Milazzo

Il 19 dicembre prossimo, si svolgerà a Milazzo la presentazione dell’ultimo libro di Sebastiano Arcoraci. Nell’Aula Magna dell’Istituto Tecnico Leonardo Da Vinci, l’evento culturale avrà al centro l’ultima fatica dello scrittore di origini siciliane dal titolo “Rosso in Sicilia – Le nobili gesta di un Barone”.

Aprirà i lavori l’editrice Teresa Lombardo. Interverrà il dott. Antonio Pontoriero, presidente Aido di Milazzo.

L’appuntamento è fissato alle ore 16:45 in via colonnello Magistris, n°40.

Intervista all’autore:

Lei è scrittore da molti anni e la Sua è una buona produzione letteraria. Che stile caratterizza i suoi libri?

In effetti, ormai è da dieci anni che pubblico i miei racconti. Lo stile è multiplo, da un lato il genere “gialli”, come in Omicidio Massone e Triangolo Omicida, in parte di ” ambientazione” come in “cronaca di un funerale in Sicilia” e quest’ultimo ” Rosso in Sicilia”.

Ormai, da decenni, vive a Padova dove è attivo, adesso anche come responsabile di UgCons, ma tutti i Suoi libri sono ambientati nella sua terra d’origine, la Sicilia. Il suo cuore non é mai partito?

II mio cuore è rimasto sempre in Sicilia, la nostra bellissima Isola. Ma ho scritto anche “Testimone a latere” tutto ambientato a Padova e “Triangolo Omicida”, tratto da un fatto di cronaca nera, ambientato fra Venezia e Padova.

Non è alla Sua prima pubblicazione e, infatti, è giunto al Suo ottavo libro. Cos’è per Lei la scrittura?

La scrittura per me è un vero e proprio bisogno, come l’aria che respiro. Un modo per esprimere la mia curiosità, nn solo letteraria, e sociale, su ciò che accade intorno a me, ogni giorno, cercando di viverlo e poi rappresentarlo con intensità e passione. Un po’ come un pittore che dipinge il proprio soggetto su una tela mentre io cerco di ” dipingerla” su carta, raccontando storie di donne e di uomini di ogni tempo.

Di cosa parla, Rosso in Sicilia? E che messaggio invia ai lettori?

“Rosso in Sicilia” è l’epopea di una famiglia di nobile casato che ha molto influito nella area della Sicilia Orientale e del Messinese in particolare, ma che si sviluppa anche, in parte, nella Capitale d’Italia, Roma, e a Milano, vera e propria Capitale morale ed economica del nostro Paese. È un messaggio di speranza per la nostra Isola, e di riscatto sociale del suo popolo, specie dei giovani, perché diventino, senza timore, i veri protagonisti del loro destino e del destino della nostra Regione. Un destino positivo

A breve la presentazione di “Rosso di Sicilia” a Milazzo. In che data e da chi verrà affiancato in questa nuova avventura?

La presentazione avverrà giovedì prossimo, 19 dicembre, alle ore 16:45, presso l’Aula Magna dell’Istituo Tecnico Leonardo da Vinci, a Milazzo, con l’introduzione dell’editrice Teresa Lombardo e l’intervento del presidente Aido di Milazzo, il dottor Antonio Pontoriero. Naturalmente a febbraio lo presenterò anche a Padova, la mia città di adozione.

Ha scelto una scuola per la presentazione del Suo libro. Quanto è importante che i giovani si dedichino alla lettura e si formino?

Ho scelto una scuola come simbolo del sapere e della formazione giovanile. La scuola come fucina della futura nostra classe dirigente. Leggere e formarsi per acquisire competenze, anche trasversali, di cui oggi si sente il bisogno, anche da parte delle nostre Aziende, che sempre più le richiedono. La scuola per sviluppare nei giovani il loro senso critico, per comprendere meglio e guidare i nuovi enormi processi di cambiamento in atto, come il cambiamento climatico, l’ intelligenza artificiale e le nuove frontiere della tecnologia. Leggere molto e e appassionarsi alla lettura, può rappresentare, per i giovani, uno strumento di conoscenza indispensabile, io credo, per costruire meglio il proprio ed il nostro futuro di Paese.

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