Spettacoli

“Il berretto a sonagli” con Enrico Guarneri al Teatro ABC di Catania

Il regista Guglielmo Ferro dirige Enrico Guarneri ne “Il berretto a sonagli” di Luigi Pirandello sabato 2 novembre, alle 21, per il cartellone della stagione di prosa “Turi Ferro” al Teatro ABC di Catania, produzione firmata P.T.

Produzioni. Al fianco dell’amatissimo attore catanese ci saranno Nadia De Luca, nel ruolo di Beatrice, Alessandra Costanzo, Roberto D’Alessandro, Emanuela Muni, Liborio Natali, Nuccia Mazzarà e Ramona Polizzi. Le scene di questo nuovo allestimento sono firmate da Salvo Manciagli;i costumi dalla Sartoria Pipi di Palermo.

La commedia, in due atti, fu portata in scena per la prima volta a Roma nel 1923 in lingua italiana. In breve la trama. La gelosia ossessionante di Beatrice Fiorica, per il marito che ha una relazione con la moglie dello scrivano Ciampa, porta lo scrivano, a conoscenza dei fatti ma non disposto a perdere l’onorabilità a dissuadere Beatrice a non farle fare la denuncia per adulterio, parlandole  delle tre corde d’orologio che tutti abbiamo: quella seria, quella pazza e quella civile. Ciampa la prega di far girare la corda seria, ma lei ccecata dalla gelosia, denuncia il marito, facendo girare la corda pazza.

Enrico Guarneri interpreta Ciampa, uno dei grandi eroi pirandelliani.

“Ciampa – sottolinea il regista Gugliemo Ferro – è “Il berretto a sonagli”. Un individuo complesso, legato alla sua reputazione e alle apparenze, tanto che uno dei temi centrali della commedia è proprio il conflitto tra essere e apparire. Nel contesto siciliano, Ciampa è vittima e artefice di una mentalità sociale intrisa di tradizione e onore. La “corda pazza”, un concetto introdotto da Ciampa stesso, rappresenta quella parte irrazionale e selvaggia presente in ognuno di noi, che si nasconde dietro le convenzioni sociali. Secondo Ciampa, ogni individuo ha tre corde nell’anima: la “corda seria” (quella della ragione e della responsabilità), la “corda civile” (quella che ci permette di convivere in società) e la “corda pazza” (quella che ci rende capaci di gesti estremi, irrazionali, quando non si riesce più a sopportare la pressione della vita sociale)”.

“Pirandello – aggiunge Ferro – attraverso il protagonista e le sue teorie, riflette sulla natura umana, il concetto di identità e la crisi tra l’essere autentico e l’apparenza pubblica. Questo rimanda a tematiche filosofiche profondamente siciliane, ma anche universali. La società siciliana, con le sue radici nei pupi, nel teatro di marionette, riflette spesso le dinamiche dell’onore, dell’inganno e della maschera, tematiche presenti anche in questa opera. I pupi siciliani rappresentano in modo simbolico la rigidità delle convenzioni sociali, dove ognuno ha un ruolo da interpretare, un po’ come le maschere che Ciampa è costretto a indossare per sopravvivere”.

“Le figure femminili in Pirandello – continua il regista – hanno spesso ruoli complessi e ambivalenti, riflettendo le tensioni della società patriarcale siciliana. La donna, nelle sue opere, è spesso intrappolata tra le aspettative sociali e il desiderio di una vita autentica. In “Il berretto a sonagli”, Beatrice non sfugge a questa logica. Essa è l’incarnazione della moglie tradita che cerca giustizia e verità, ma è anche vittima della stessa società che impone il silenzio e la sottomissione. Pirandello rappresenta la donna come un elemento destabilizzante dell’ordine sociale. Spesso, nelle sue opere, le donne si ribellano, talvolta in modo inconsapevole, alle rigide norme patriarcali. Questo crea conflitti tragici. In Pirandello, le donne sono portatrici di una verità nascosta, di una profondità emotiva che mette in crisi l’apparenza e la stabilità di un mondo regolato da leggi sociali maschili e formali. Se Beatrice è un simbolo di ribellione contro il sistema delle maschere sociali, capace di portare alla luce la verità nascosta sotto le apparenze, Ciampa è la perfetta incarnazione pirandelliana sulla tensione tra essere e apparire, una battaglia interna tra la realtà intima dell’individuo e le aspettative sociali che lo costringono a recitare un ruolo”.

Dieci le repliche: dopo la prima di sabato 2 novembre, lo spettacolo tornerà in scena domenica 3 (alle 18), venerdì 8 (alle 21), sabato 9 (alle 17.30 e alle 21), domenica 10 (alle 18), venerdì 15 (alle 21), sabato 16 (alle 17.30 e alle 21) e domenica 17 novembre (alle 18).

Per informazioni sullo spettacolo 095 538188 – 333 7781632. Costo del biglietto: 35 euro platea; 30 euro tribuna. È accettata la carta del docente. Botteghino al Teatro ABC da lunedì a sabato 16:00/20:00, giovedì anche 10:00/13:00. Biglietteria online: http://teatroabc.eu/ticket/.

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