Sicilia verde e vivibile? Le statistiche dicono di no
In un contesto italiano in costante evoluzione, dove la sostenibilità ambientale si fa sempre più centrale, le città siciliane si trovano a dover affrontare sfide significative per il miglioramento dei propri spazi verdi e delle infrastrutture ecologiche. Rispetto alla media nazionale, i dati disponibili sui dati ambientali rivelano un quadro complesso e, in molti casi, critico, che penalizza la vivibilità delle città isolane. Il rapporto “Ecosistema Urbano 2024” di Legambiente mette in luce un quadro preoccupante: le nove province dell’isola si trovano in posizioni critiche nella classifica nazionale, evidenziando carenze in diverse aree ambientali. Ma cosa emerge di preciso da questo studio? E quali sono le problematiche più gravi? I risultati parlano chiaro: le nove province dell’isola si trovano in fondo alla lista nazionale, con Agrigento al 86° posto, Palermo al 102° e Catania, fanalino di coda, al 106°. La situazione si fa critica e solleva interrogativi sul futuro della sostenibilità in Sicilia. Nella classifica, le città siciliane evidenziano un insieme di problematiche che compromettono la qualità del loro ambiente, richiedendo interventi urgenti e mirati. Catania, con il suo ultimo posto, è messa sotto accusa per gli elevati consumi idrici domestici, offerta/utilizzo dei mezzi pubblici e alberi urbani. La città è un caso emblematico di inefficienza nella gestione delle risorse, un aspetto che pesa notevolmente sulla qualità della vita dei cittadini.
Agrigento (86° posto) e Caltanissetta (70° posto) non se la cavano meglio, finendo entrambe tra le peggiori città italiane per quanto riguarda le polveri sottili. L’aria in queste città è compromessa, incidendo sui problemi di salute pubblica. Inoltre, Caltanissetta è fra le peggiori per dispersione dell’acqua nella rete idrica. Tale spreco, contribuisce ad aumentare il costo di questa risorsa per i cittadini. Messina, al 68° posto, preoccupa per le concentrazioni di ozono nell’ambiente urbano, un inquinante dagli effetti dannosi sulla salute respiratoria. Anche qui, la carenza di verde cittadino si fa sentire, con aree insufficienti a garantire un’adeguata qualità dell’aria. Ragusa (69° posto) ed Enna (43° posto), pur posizionandosi meglio in classifica, affrontano criticità relative all’uso inefficiente del suolo. L’urbanizzazione rischia di compromettere l’equilibrio ecologico, e le politiche attuali sembrano non tenere in considerazione la necessità di spazi verdi e aree fruibili. Trapani, al 73° posto, è colpita dall’assenza di isole pedonali e da una scarsa offerta di trasporto pubblico urbano. La mancanza di infrastrutture per i pedoni limita la mobilità sostenibile e riduce le opportunità di socializzazione per i residenti. Inoltre, Trapani e Caltanissetta segnalano un numero insufficiente di alberi nell’area abitata, un aspetto che influisce negativamente sulla qualità dell’aria e sul comfort termico.
La situazione attuale delle città siciliane risulta dunque allarmante. Tuttavia, l’analisi di Legambiente non fornisce esclusivamente una fotografia statica, ma invita tutti all’azione. È fondamentale che le amministrazioni locali sviluppino politiche di sostenibilità efficaci, puntando su una maggiore sensibilizzazione verso la raccolta differenziata, il potenziamento delle reti idriche e la creazione di spazi verdi.
Inoltre, investire in energie rinnovabili è un passo necessario per città come Caltanissetta, che si trovano in difficoltà su questo fronte. La sfida è grande, ma con un impegno collettivo e l’adozione di pratiche sostenibili, c’è speranza per un futuro più verde e vivibile in Sicilia. Affrontare questi problemi richiede non solo volontà politica, ma anche la partecipazione attiva dei cittadini e la collaborazione tra diverse istituzioni. Solo così sarà possibile immaginare una Sicilia più verde e in armonia con l’ambiente, in grado di garantire una qualità della vita migliore per tutti i suoi abitanti.
Puoi consultare i rapporti di Legambiente qui:
https://www.legambiente.it/wp-content/uploads/2021/11/Ecosistema-Urbano_libro2024.pdf
Foto di Davide Gianmaria Aricò