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Évariste Galois: genio, matematica, rivoluzione.

La matematica sembra costituire una facoltà della mente umana destinata a compensare la brevità della vita e l’imperfezione dei sensi.” Jean-Baptiste Joseph Fourier.

Évariste Galois è stato uno dei più grandi geni della matematica che ha espresso il suo talento in una vita brevissima. Era nato il 25 ottobre 1811 a Bourg-la-Reine, un piccolo borgo vicino Parigi. In quell’anno la gloria di Napoleone e del suo impero erano giunti al loro apogeo. I membri della famiglia Galois erano liberali e ferventi sostenitori di Napoleone.

In un primo tempo, il giovane Évariste fu educato in famiglia, poi, a dodici anni fu iscritto in un prestigioso liceo di Parigi dove studiò gli Elementi di geometria di Adrien-Marie Legendre (1752-1833). Quest’opera suscitò nel giovane un grandissimo interesse per la matematica al punto che si disinteressò delle altre materie scolastiche. Sviluppò un atteggiamento estremamente indipendente che lo spingeva a tentare di dimostrare i teoremi di quel libro in modo differente.

Nel giugno del 1828 si presentò all’esame di ammissione all’École Polytechnique ma fu respinto. Tornò al liceo e cominciò a frequentare “Matematiche speciali” con il Professore Louis Richard che comprese immediatamente il grande talento matematico di quel giovane estremamente eccentrico a differenza di altri professori che invece lo detestavano. Sotto la guida di questo illuminato personaggio, il giovane matematica cominciò a studiare le opere di Lagrange, di Cauchy, di Gauss e di Ruffini.

Dopo la pubblicazione del suo primo articolo, Galois si dedicò all’algebra e – in particolare – a comprendere le condizioni affinché un’equazione sia risolvibile e sviluppare la teoria dei gruppi.

Convinto del talento del suo allievo, il Professor Richard decise di entrare in contatto con Cauchy, uno dei più importanti ed influenti membri dell’Accademia delle Scienze. Évariste aveva un enorme talento e bisognava farlo riconoscere in quella sede dove operavano oltre a Cauchy anche Legendre e Fourier.

Purtroppo non era facile entrare in contatto con questi professori e quasi sicuramente il professor Richard non era a conoscenza di una disavventura capitata al matematico norvegese Niels Heinrik Abel. Quest’ultimo aveva chiesto un colloquio con Cauchy e non l’aveva ottenuto. Aveva deciso di far recapitare a Legendre una memoria chiedendo un parere. Legendre non se ne curò molto e la diede a Cauchy che la portò a casa e la perse. Évariste visse un’esperienza simile: inviò dei manoscritti a Cauchy che se li portò a casa e se ne disinteressò completamente.

Durante l’estate del 1829, Galois passò uno dei momenti più difficili della sua vita. Nel luglio 1829 suo padre si suicidò per motivi politici. Già durante l’impero di Napoleone, il padre del matematico era stato sindaco di Bourg-La-Reine e aveva mantenuto tale carica anche durante la Restaurazione perché godeva di un grandissimo consenso popolare. I suoi avversari politici lanciarono contro di lui una campagna mediatica attribuendogli la paternità di alcuni scritti satirici e licenziosi. Ne nacque uno scandalo a causa del quale il padre di Galois fu costretto alle dimissioni, si allontanò dal Comune e per la vergogna si suicidò. Anche il suo funerale fu oggetto di critiche e polemiche tra i cittadini di Bourg-La-Reine.

In quel tragico mese di luglio Galois dovette sostenere nuovamente l’esame di ammissione all’ École Polytechnique. Fu esaminato da Charles-Louis Dinet e Louis Lefébure con i quali ci furono scintille. I due gli chiesero di esporre i logaritmi e il matematico fece un’esposizione che non seguiva assolutamente i libri di testo dell’epoca. I due esaminatori cominciarono a fargli domande molto elementari che lo infastidirono al punto che lanciò il cancellino contro i due. Non fu ammesso. Qualche mese dopo ottenne un buon risultato alla Scuola Normale e ottenne anche un diploma in lettere e un altro in scienze. Il 20 febbraio 1830 firmò il suo primo contratto decennale di insegnamento.

Nel mese di gennaio 1830, l’Accademia delle Scienze aveva indetto un Gran Premio di Matematica. Una commissione di professori avrebbe premiato articoli di giovani matematici. Il matematico intravide la possibilità di mettere in luce le proprie qualità e i propri risultati e vi partecipò. A questo concorso parteciparono matematici che sarebbero diventati famosissimi negli anni successivi. Vinse il premio il matematico Carl Gustav Jakob Jacobi. Anche questa volta Galois fu sfortunato in quanto Fourier portò con sé l’originale del manoscritto, lo smarrì e, per una strana coincidenza, morì pochi giorni dopo.

Nonostante quest’ennesima disavventura il matematico riuscì a pubblicare i propri articoli su riviste specializzate. Frequentando la Scuola Normale conobbe i gemelli Auguste e Michel Chevalier che erano di tendenze sansimoniane, ossia erano seguaci di Henri de Saint-Simon (1760-1826), ingegnere, matematico, filosofo, riformatore sociale e massone di idee progressiste che precorrevano il socialismo. Queste frequentazioni risvegliarono in Galois l’interesse per la politica. Intanto, a Parigi si susseguirono proteste che culminarono con la rivoluzione del luglio 1830. Questi moti violenti costrinsero il re ad abdicare in favore del nipote. Intervennero allora i liberali moderati che proposero Luigi Filippo d’Orleans come loro candidato che salì sul trono di Francia. Il matematico si schierò apertamente contro il sovrano e professò apertamente idee repubblicane. Ben presto, si scontrò con la direzione della Scuola Normale che lo espulse. Perdendo il lavoro, il matematico dovette fare fronte alle proprie esigenze economiche. Nonostante le difficoltà intensificò la lotta politica avvicinandosi a gruppi sempre più radicali e pronti anche alla lotta armata. Scriveva in una lettera “Sono disilluso su tutto, anche sull’amore e sulla gloria” e dava il suo appoggio ai gruppi clandestini con queste parole: “Sebbene la violenza non sia una necessità nella mia convinzione, lo sarà nel mio cuore. Non voglio aver sofferto senza vendicarmi. A parte ciò sarò dei vostri”. Nello stesso periodo, anche Giuseppe Mazzini passava alla lotta politica armata e alla clandestinità.

Fu arrestato due volte. Dopo il secondo arresto ebbe luogo una colluttazione nella quale Évariste fu ferito da un’arma da fuoco e morì a seguito della ferita riportata il 31 luglio 1832. Ancora oggi non sono chiare le ragioni e la dinamica del fatto. Ci sono due ipotesi: quella politica e quella amorosa. Il fratello e alcuni studiosi ritengono che il matematico sia stato ucciso in un’imboscata della polizia. Altri ritengono che il matematico abbia partecipato ad un duello con Pescheux d’Herbinville, per l’amore di Stephanie-Félicie Poterin du Motel.

L’importanza dell’opera di Galois fu riconosciuta solo dopo la sua morte grazie agli amici e al fratello che coinvolsero alcuni matematici. In particolare si distinse il matematico Joseph Liouville. Nel 1895, la Scuola Normale – che molti anni prima aveva espulso Galois – incaricò Liouville di scrivere una memoria di elogio del defunto matematico e della scuola.

La vita di Galois mostra come spesso anche persone di grande talento (Cauchy, Legendre) siano molto superficiali e si disinteressino delle proposte di giovani o di colleghi. Purtroppo, spesso, nelle università i professori cercano più fedeli seguaci che grandi geni. Gli ortodossi sono disposti a seguirli nelle loro linee di ricerca e a tollerarne pregiudizi, errori e paturnie. Al contrario, gli eterodossi e i geni non sono molto graditi perché vogliono imporre nuove linee di ricerca o nuove idee. Il talento può essere un ostacolo soprattutto in quei luoghi come l’Università, i Conservatori, le scuole in cui, almeno in teoria, dovrebbe essere incoraggiato e apprezzato.

Nel corso della storia ci sono stati molti celebri errori da parte di commissioni esaminatrici. La vicenda capitata a Galois non era quindi un evento isolato. Anche Giuseppe Verdi fu respinto all’esame di ammissione al Conservatorio di Milano, che oggi, per ironia della sorte, si chiama “Conservatorio Giuseppe Verdi”. Anche Aleksandr Scriabin ebbe problemi con un esame di composizione. Una commissione esaminatrice espresse un parere estremamente negativo su Verklarte nacht di Arnold Schönberg. In questi casi, questi geni hanno avuto modo di riprendersi e di superare l’ostacolo, ma è lecito supporre che altri non abbiano avuto la stessa fortuna. 

Infine, va sottolineato come la politica esercita la sua nefasta influenza in tutti centri di cultura. Galois fu espulso dalla Scuola Normale per le sue idee politiche liberali. Il matematico Cauchy era, invece, un reazionario monarchico ultracattolico. Ogni mattina, come un Andreotti della matematica, andava in chiesa a sentire la messa e poi andava ad insegnare o a fare ricerca. Era capace di occuparsi di matematica anche per 14 ore al giorno. Era evidente che difficilmente questi due geni si sarebbero potuti capire. Spesso ottiene il favore di un docente colui che è disposto ad assecondare i suoi pensieri e ad accettare le sue idee politiche. Nemmeno le verità pure della matematica sfuggono ai lacci della superficialità, dell’invidia, della burocrazia e della politica.

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