Cultura

L’Oréal-Italia per le Donne e la Scienza: due eventi nelle Università di Messina e Catania

Il 7 e l’8 ottobre, l’Università di Messina e di Catania, grazie ai rettori la Prof.ssa Giovanna Spatari e il Prof. Francesco Priolo, ospitano due importanti eventi nelle rispettive Aulae Magnae per promuovere la partecipazione delle ricercatrici del Sud al Premio Young Talent Italia. A Messina, presenti personalità del mondo accademico e del mondo scientifico,membri della Giuria del Premio, tra questi la Prof.ssa Lucia Votano, presidente e prima donna chiamata a dirigere i Laboratori nazionali del Gran Sasso, ed il Prof. Salvatore Magazù, decano di Fisica dell’Università di Messina e premiato dall’Accademia Francese delle Scienze. Nel corso dell’evento, è stata presentata in anteprima la XXIII edizione del Premio. «In 22 anni L’Oréal-Italia ha supportato 118 giovani scienziate –; ha dichiarato il Prof. Magazù – per molte di loro il premio ha rappresentato l’opportunità per aprire la strada a ricerche pionieristiche, un sostegno arrivato in momenti complessi quali sono spesso quelli del precariato, una sliding door che ha consentito di rientrare in Italia proseguendo il proprio lavoro nella propria nazione. I criteri di selezione del Premio da un lato si riconducono alla categoria del merito accademico; dall’altro è reputata qualificante anche la capacità di presentare in maniera chiara e convincente il proprio programma di ricerca. Da un’analisi, si è ravvisata una prevalenza del Nord sia nelle categorie delle vincitrici sia in quella delle semplici candidate; insomma, il Sud è sottorappresentato. Esiste quindi, oltre a un gap di genere, anche un gap territoriale, su cui la Giuria, insieme a L’Oréal, si è interrogata. Il tema è rilevante giacché interseca la condizione femminile con la questione meridionale che, nelle parole di Benedetto Croce, vede il Sud Italia come un paradiso abitato da diavoli – e curiosamente, alcuni degli aspetti coinvolti sono stati traversati in un recente libro intitolato Femminismo Terrone di Claudia Fauzia e Valentina Menta. Come Giuria FWIS, non potevamo glissare su questa situazione e, da qui, la proposta di realizzare una Road Show di presentazione del programma FWIS per incentivare la partecipazione delle ricercatrici del Sud, proposta che è stata subito accolta e sostenuta da L’Oréal-Italia».

La Scienza è da sempre parte del Dna di L’Oréal già a partire dalla sua fondazione, rifalle nel 1909, ad opera del chimico Eugène Schueller. Nei 115 anni di storia, il gruppo ha sempre investito nella ricerca e, oggi, conta su più di 4000 scienziate e scienziati e 20 laboratori di ricerca in tutto il mondo. Oltre all’attenzione di L’Oreal per la donna in senso lato, la sua vocazione scientifica si traduce nel sostegno a ricercatrici anche attraverso il Premio internazionale For Women In Science (FWIS), istituito nel 1998 con l’obiettivo di riconoscerne i meriti ma anche in iniziative di contrasto verso pregiudizi di genere che vengono spesso ricondotti a espressioni quali sindrome del soffitto di cristallo che alludono a barriere invisibili; queste difficoltà, che invece sono spesso visibilissime, non sempre e, anzi, neanche di rado, possono presentarsi già nei primi step di carriera, attraverso comportamenti che sono semafori, ostacoli che impediscono l’esercizio della scelta, frutto di pregiudizi stratificati nell’ignoranza e rinforzati da gabbie sociali. Ben 7 scienziate, dopo aver vinto il premio L’Oréal-Unesco, sono state insignite del premio Nobèl. Un esempio sono: Emmanuelle Charpentier e Jennifer Doudna, vincitrici del Nobèl nel 2020, e Katalin Karikò nel 2023. L’Italia è stato uno dei primi Paesi a lanciare l’edizione nazionale del premio nel 2002”. La Commissione italiana è attualmente composta oltre che dalla Prof.ssa Lucia Votano dai professori Enrico Alleva, Anna Aloi, Mauro Anselmino, Giulia Casorati, Maria Benedetta Donati, Fosca Giannotti, Salvatore Magazù, Luisa Mannina e Maria Rescigno.

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