Cultura

Cento anni di surrealismo

Il rubino dello champagne”.

Lautreamont

Dal 3 settembre al prossimo 13 gennaio 2025 al Centro Pompidou di Parigi è in corso una mostra sul surrealismo in cui sono esposte molte opere dei principali esponenti di questo movimento artistico. L’occasione di realizzare questo evento è da ricercare nei 100 anni del Manifesto del surrealismo pubblicato da André Breton (1896- nell’ottobre 1924 con cui prese vita il movimento. Nel mese di dicembre usciva il primo numero della Revolution Surrealiste. Nel 1929 fu nuovamente ripubblicato con un’introduzione. L’anno successivo, Breton pubblico anche un Secondo Manifesto del surrealismo e nasceva una nuova rivista intitolata Le Surréalisme au service de la Révolution. Nel 1942, Breton pubblicò Prolégomènes à un troisième manifeste du surréalisme ou non.

Ma cos’è il surrealismo?  Il primo Manifesto del surrealismo contiene due definizioni. La prima è una definizione che può essere contenuta in un dizionario: “automatismo psichico puro col quale ci si propone di esprimere, sia verbalmente, sia per iscritto, sia in qualsiasi altro modo, il funzionamento reale del pensiero. Dettato del pensiero, in assenza di qualsiasi controllo esercitato dalla ragione, al di fuori di ogni preoccupazione estetica o morale”. La seconda è una definizione filosofica: “Il surrealismo si fonda sull’idea di un grado di realtà superiore connesso a certe forme di associazione finora trascurate, sull’onnipotenza del sogno, sul gioco disinteressato del pensiero. Tende a liquidare definitivamente tutti gli altri meccanismi psichici e a sostituirsi ad essi nella risoluzione dei principali problemi della vita”.

Breton ritiene che l’essere umano sia un sognatore definitivo che vive una vita e una realtà assolutamente precaria. Gli oggetti gli si parano davanti e quasi lo ostacolano. La vita ha senso solo se in essa c’è l’immaginazione e se ognuno anela alla libertà. Contro la filosofia positivista e la letteratura di stampo realista, l’autore intende lanciare una vera e propria rivoluzione fondata sull’immaginazione che permetta di far esprimere meglio il pensiero. Ciò è possibile, secondo autore, grazie ad una particolare interpretazione della psicanalisi di Freud. Infatti sono il sogno e la veglia che aprono le porte alla vera natura del pensiero che è nell’inconscio e in una dimensione superiore che è definibile come surrealtà.

Nonostante la precarietà e la contingenza quotidiana: “l’uomo propone e dispone. Sta soltanto in lui appartenersi interamente, cioè mantenere lo stato anarchico la banda di giorno più temibile dei suoi desideri. La poesia glielo insegna. Essa porta con sé il compenso perfetto delle miserie che sopportiamo. Può anche essere un’ordinatrice, se soltanto, sotto il colpo di una delusione meno intima, ci lasciamo a prenderla sul tragico. Venga un tempo in cui essa decreti la fine del denaro e spezzi da sola il pane del cielo per la terra! Ci saranno ancora delle assemblee sulle pubbliche piazze, e dei movimenti cui non avete sperato di prendere parte. Addio selezioni assurde, sogni d’abisso, rivalità, lunghe pazienze, fuga delle stagioni, ordine artificiale delle idee, rampa del pericolo, tempo per tutto! Che ci si dia soltanto la pena di praticare la poesia!”.

Secondo Breton, alcuni filosofi (Swedenborg) e alcuni poeti (Young, Dante e Shakespeare) hanno talvolta usato tecniche molto simili al surrealismo, che nel XX secolo è possibile usare in pienezza grazie alla psicanalisi. Il poeta era stato introdotto a questa nuova scienza da Emmanuel Régis e Angelo Hesnard sin dal 1916.

Il surrealismo è un’arte magica che permette al pensiero di agire automaticamente e più correttamente di far emergere veramente ciò che sta nella memoria. Questa esplosione creativa può essere raccolta in opere nuove che possono essere letterarie, figurative, cinematografiche, e in generale… non tradizionali e non conformiste… Probabilmente questo movimento si è espresso meglio nelle arti figurative (Dalì) e nel cinema (Man Ray e Louis Bunuel) che non nella poesia e nella letteratura.

Breton tentò invano di far accreditare il surrealismo presso Freud, che rispose con un freddo distacco. In una lettera arrivò a definire i surrealisti semplicemente dei folli.

La terminologia del manifesto e la particolare impostazione filosofica hanno alcuni collegamenti con l’esoterismo. Pare che qualche surrealista abbia tentato di coinvolgere nella “rivoluzione” anche Rene Guenon senza alcun esito. Un recente articolo documenta l’interesse di membri della Loggia Thebae di Parigi verso il surrealismo e ci sono alcune pubblicazione che documentano abbastanza bene i rapporti tra il surrealismo e l’esoterismo e la presenza di numerosi massoni vicino ai surrealisti.

Con il Secondo Manifesto dei surrealisti, André Breton rilanciò il movimento e lo inserì in un contesto di militanza politica. Molti suoi esponenti avevano aderito al Partito Comunista Francese e quindi il surrealismo fu profondamente rielaborato alla luce di questa nuova dimensione. L’attivismo politico di Breton causò la rottura dei rapporti con altri artisti come Paul Eluard e Louis Aragon. Inoltre il surrealismo incontrò ostacoli con la definitiva ascesa del potere di Stalin in Unione Sovietica con il conseguente irrigidimento delle politiche culturali. Inoltre, il fondatore del surrealismo era contrario allo stalinismo e decisamente trozkista, etichetta che gli procurò moltissimi problemi in tutto il mondo. Negli anni Trenta del XX secolo surrealismo di Breton e rivoluzione permanente di Lev Trotsky erano in qualche modo sempre ricollegati. Tra l’altro, per un lungo periodo i partiti comunisti dell’epoca rifiutarono decisamente la psicanalisi in tutte le sue forme. Pensatori e scrittori come Nietzsche, Weber, De Sade, Freud, Fourier entreranno nel linguaggio dell’estrema sinistra solo a partire dagli anni Sessanta del XX secolo. Negli anni Cinquanta, Breton si avvicinò all’anarchismo e ad ambienti libertari. In generale, la sua arte ebbe spazio in tutti gli ambienti non allineati al marxismo-leninismo in versione stalinista.

Sono passati 100 anni dal primo Manifesto del surrealismo, quando Parigi era uno dei principali centri di tutte le avanguardie artistiche. E sono anche 100 anni dalla morte di Lenin, fondatore dell’Unione Sovietica e di Thomas Woodrow Wilson, il Presidente americano che fondò la Società delle Nazioni. Sembra così lontano il XX secolo con le sue rivoluzioni, le sue ideologie, i suoi grandi leader e le sue avanguardie artistiche!

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