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Le giornate calatine di medicina: l’internista tra passato e futuro

Un boom mediatico dovuto soprattutto al proliferarsi di film e fiction ad essa dedicata, con successi di pubblico anche clamorosi che hanno permesso al grande pubblico di conoscerla e apprezzarla. Parliamo della medicina interna che, superando il racconto cinematografico, nella realtà dei nosocomi vive oggi una stagione di grande cambiamento. Questo perché la gestione del paziente critico, fragile e complesso impone un salto di qualità e un nuovo paradigma. Il protagonista di questo ecosistema sanitario è l’internista che, quotidianamente, è costretto ad affrontare quella che, in gergo, viene definita la polimorbidità del paziente. Un percorso, che parte dall’ingresso in ospedale e arriva fino dimissione, in cui, l’internista, è attore centrale e paritario del rapporto con il medico di medicina generale per la gestione collegiale del paziente. Si tratta di un interscambio indispensabile e imprescindibile per la continuità terapeutica, in un’ottica di sinergia fra ospedale e territorio. Saranno tutti argomenti che verranno trattati e disquisiti durante i lavori delle “Giornate Calatine di medicina interna”, un congresso che si terrà venerdì 27 e sabato 28 settembre all’hotel Nh di Caltagirone. Eloquente ed esaustivo il sottotitolo scelto per i lavori: “medicina 4.0. L’internista tra passato e futuro”. Ed infatti il congresso, coordinato da Claudia Ferrigno, Direttore medico U.O.C.

Medicina Interna Presidio Ospedaliero Gravina Caltagirone ASP3, e Biagio Nativo, Past President AMD, aprirà una finestra sul presente dell’internista, ma si proietterà nel futuro. Gli scenari attuali, basati su una nuova informatizzazione, la telemedicina e la digitalizzazione nel prossimo futuro saranno indispensabili per permettere una migliore gestione anche a distanza del paziente internistico. Tra gli obiettivi del congresso anche quello di porre l’attenzione sulle tecniche diagnostiche più attuali, sulle terapie innovative, sulla metodologia moderna che consentono di attivare protocolli complessi, ma con una aspettativa di vita sempre più lunga. Il convegno, oltre che ai medici di medicina generale e a tutti gli operatori sanitari del ruolo tecnico, è rivolto ai medici di tutte le specializzazioni, anche perché le patologie che verranno trattate nel dettaglio negli interventi dei relatori saranno svariate e numerose. Proprio come avviene nella quotidianità dei reparti di medicina interna di qualsiasi ospedale.

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