L'Opinione

L’Occidente bellicista travestito da pacifista

“Gli uomini hanno continuamente tentato di giustificare la violenza e la guerra adducendo il fatto che l’autodifesa è indispensabile”. Queste non sono parole pronunciate, oggi, da uno dei tanti nostri europarlamentari, convinti assertori della necessità della guerra ucraina, ma da Gandhi nell’agosto del 1947.
Parole che, con una lucidità impressionante, sembrano descrivere la linea politica e militare messa in atto da un Occidente che si rifiuta di imparare dai propri errori del passato.
“Si è sempre stati concordi con la regola in base alla quale alla violenza di chi aggredisce si può rispondere soltanto con la più forte violenza di chi difende . In questo modo gli uomini si sono lanciati in una folle corsa agli armamenti”.
Continua Gandhi con queste sue considerazioni che a noi, oggi sembrano assurdamente profetiche.
Il Parlamento europeo ha approvato l’uso di armi Ue contro obiettivi militari legittimi in territorio russo. Una risoluzione che invita i paesi membri a revocare immediatamente le restrizioni imposte finora nei confronti dell’Ucraina, sull’uso delle armi occidentali.
Una risoluzione che l’Eurocamera, in accordo con tutti gli stati membri, giustifica in quanto dettata dalla imprescindibile necessità di difesa dell’Ucraina.
“l’Ucraina potrà esercitare pienamente il suo diritto all’autodifesa nel pieno rispetto del diritto internazionale altrimenti rimarrebbe esposta ad attacchi contro la sua popolazione e le sue infrastrutture”.
E’ stato affermato e scritto, confermando la lucida analisi fatta tanti anni fa da un politico che mai avrebbe immaginato che, anni dopo, un Occidente, testimone dell’orrore vissuto durante la seconda guerra mondiale, si sarebbe fatto promotore di una nuova guerra. Complice di altre morti innocenti e di altro dolore e distruzione.
Eppure l’Occidente con questa nuova risoluzione appoggia, dissennatamente, una progressiva escalation militare, tralasciando in un angolo la sua primaria funzione di organo di pace e tramutandosi in un consesso di stati bellicisti travestiti da pacifisti.
Bellicisti che spingono verso un ulteriore e pericoloso passo verso un conflitto allargato che inevitabilmente vedrà sempre più coinvolti gli stati membri.
Ma, nell’ipocrisia che contraddistingue sempre più la politica internazionale, mentre si chiede un impegno militare più diretto da parte di tutti gli stati membri, dall’altro li si invita a “ lavorare attivamente per identificare una soluzione pacifista alla guerra”
Una contraddizione tragicomica degna del teatrino politico messo in scena che però non illude più, ma che, purtroppo, rivela il vero volto di un Occidente finto pacifista, che oramai stenta a mascherare il suo imperante bellicismo.
Un Occidente che si autoproclama “buono” unico e solo garante della Democrazia contro i “cattivi” autocrati. Un Occidente che si fa portatore di libertà umane contro quelle violate nei paesi sotto dittatura, ma che al tempo stesso non esita a distruggerle nel momento in cui entrano in gioco presunti interessi superiori.
Siamo così sicuri che noi occidentali siamo dalla parte giusta?
Siamo veramente noi i buoni?
A dare uno sguardo alla storia non sembra proprio così
In nome della giustizia, l’Occidente ha esportato e combattuto guerre in ogni parte e ha fatto del conflitto una tragica normalità. E noi sempre più spesso, assuefatti a morti e distruzione, scorriamo superficialmente le informazioni di guerra senza renderci più conto che lasciamo fluire le nostre esistenze accanto a decine di guerre che in questo momento si stanno combattendo in diversi paesi del mondo alcune delle quali si protraggono da decenni.
L’accaparramento delle risorse strategiche e i giochi geo-politici monopolizzano le relazioni internazionali e soddisfano le priorità di un Occidente che non tutela più i popoli. Il fattore umano non è più prioritario, tuttalpiù un danno collaterale, un sacrificio necessario e subordinato.
Gli individui sono stati snaturati a numeri da spostare o eliminare sulla grande scacchiera delle potenze occidentali.
A gran voce si propone la via diplomatica, si esalta la pace ma, la recente risoluzione approvata dall’Ue, evidenzia solo quanto gli uomini siano schiavi delle proprie pulsioni, tendenti a distruggere e a uccidere
“Non c’è speranza nel voler sopprimere le tendenze aggressive degli uomini” scriveva Freud nel suo lungo carteggio con Einstein sul perché della guerra.
E a quanto pare, anche questa volta, il grande psicologo, aveva compreso a pieno l’indole umana.
Questa recente risoluzione Ue sembra proprio soddisfare tutte queste pulsioni nella prospettiva di un allargamento del conflitto in una guerra generalizzata.
L’utilizzo di armi e missili dei paesi Nato in territorio russo ha lo stesso significato di una vera e propria dichiarazione di guerra dell’Occidente contro la Russia.
Ma nessun europarlamentare sembra preoccuparsene.
L’Occidente è pacifista, poco importa se nasconde una pericolosa anima bellicista.

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