L’Europa “scimmiotta” gli Stati Uniti d’America
In questi periodi di quarantena per Covid–19 sono molte le persone che si interrogano sulla vera e realistica funzione dell’Europa. Attraverso i social media e stampa si fa un gran parlare delle misure che l’Europa, nostra casa “Comune”, sta adottando per fare fronte all’emergenza non solo sanitaria, mi permetto di sottolineare, che sta affrontando. Da semi expat, vivo tra la mia splendida Sicilia e la piovosa Londra, mi accorgo sempre più che l’Europa non è unita e, che, viaggia a velocità diverse. Chissà cosa direbbero, in questo momento, i padri fondatori Altiero Spinelli, Alcide De Gasperi, Jean Monnet, Sir Winston Churchill, per citarne alcuni, di fronte allo scempio che di giorno in giorno si consuma sotto gli occhi di milioni di cittadini europei e non. Ma la domanda che ci si di deve porre, al di là dei beceri populismi, è quella se realmente i cittadini di ogni singolo stato appartenente all’Unione si sentano Europei. Alla luce dei fatti, a parere di chi scrive, “No”. Non abbiamo una lingua comune, non abbiamo la difesa comune, non abbiamo un sistema sanitario comune, ma quindi per che cosa è nata questa Europa? Ah si è nata per dare la possibilità di libero scambio delle merci e delle persone e per avere una moneta comune l’Euro, gestito da una banca centrale (pseudo comune). L’idea dei padri fondatori era più che nobile, ma ad oggi, ed in queste circostanze, si è rivelata un flop. Basta volgere lo sguardo dall’altra parte dell’oceano, agli Stati Uniti d’America, che pur avendo un sistema federale tout court, non cedono sovranità né sulla difesa comune né sull’economia, basti pensare che sono stati loro ad inventare il sistema ad elicottero (tecnicamente spargere dollari da un elicottero a “tutti” per fare ripartire l’economia). La Federal Reserve, non appena l’economia Americana ha bisogno, si preoccupa di stampare moneta ed immetterla nell’economia. Lo stesso dicasi per il Regno Unito che pur facendo parte dell’Unione Europea sino al 31 gennaio 2020, ha beneficiato dell’opportunità di stampare moneta, con una banca centrale completamente statale. Nel vecchio continente, invece, le cose vanno diversamente, la Banca Centrale Europea ci imbriglia, per poter avere liquidità ci indebita, acquistando di fatto il nostro debito pubblico, conscia che l’Italia dovrà contrarre nuovo debito per pagare il vecchio. Al momento si sta discutendo degli aiuti europei, i big chiedono all’Italia ed agli Stati in difficoltà di aderire al Mes, il cosiddetto fondo salva Stati, giusto per rendere le economie di qui paesi ancora più imbrigliate dalle regole europee (due pesi e due misure). La domanda sorge spontanea ma cos’è oggi l’Europa? La risposta, anch’essa scontata. Europa che scimmiotta gli Stati Uniti e che procede a velocità diverse. Ci si trova di fronte ad una Germania che, pur avendo perso una Guerra Mondiale, d’altro canto come l’Italia, le è stato condonato il debito, quella stessa Germania alla quale è stato nuovamente condonato un debito a seguito della sua riunificazione. Quella Germania che falsa i dati sul suo debito pubblico, sostiene di avere poco debito, certo, la stessa non considera il debito dei Lander. Immaginate se l’Italia spalmasse il suo debito, alto, per tutte le regioni, anche la nostra nazione sarebbe agli occhi delle istituzioni europee, solida ed affidabile. Una Germania silente quando, il presidente della Banca Centrale Europea, Christine Lagarde, afferma in una conferenza stampa che il problema dello spread non riguarda il suo istituto. Ma stiamo scherzando, questa è l’Europa? Entità che si permette di fare il bello e cattivo tempo imponendo misure economiche di rigore alla maggior parte dei paesi Europei, imponendo come parametro il differenziale tra i Bund tedeschi e quelli degli altri Stati dell’Unione (sic!). Intanto è sotto gli occhi di tutti che, gli aiuti, al momento, sembrano arrivare da paesi che Europei non sono (Cina, Cuba, Russia)