Cronaca

Aggressioni ai sanitari e misure di contrasto

“D’intesa con i ministri della Giustizia e dell’Interno, il ministero è impegnato a promuovere l’arresto in flagranza di reato anche differita. Credo che questo possa costituire un efficace strumento di deterrenza. Stiamo inoltre valutando di prevedere misure per filtrare l’accesso dei visitatori al Pronto soccorso e aumentare il numero di telecamere di videosorveglianza disponibili”. È quanto affermato dal ministro della Salute Orazio Schillaci in merito alla questione delle aggressioni ai sanitari. Il dilagante fenomeno costituisce un problema culturale che affonda le radici nel rapporto medico-paziente, oggi più che mai deteriorato. A rendere il fenomeno ancora più grave è che nel 70% dei casi gli operatori vittime di aggressione sono donne.
Quanto alla carenza di operatori sanitari spiega il ministro: “Si stima che oggi manchino nel Servizio sanitario nazionale 4.500 medici e 10mila infermieri e questo ha portato al ricorso a medici gettonisti che hanno operato solo con effetti deleteri nel sistema. Per questo siamo intervenuti, anche economicamente, per ridurre il ricorso alle esternalizzazioni e nel 2024 siamo ulteriormente intervenuti con il decreto liste d’attesa”.
Altra frontiera è costituita dalla riforma della medicina territoriale, ostacolata per decenni da una visione ospedalocentrica.
La suddetta riforma vede nelle Case di comunità e negli Ospedali di comunità due elementi centrali”. Per quanto riguarda le Case della comunità- conclude il ministro- a oggi risultano avviati 538 cantieri, ovvero il 52% del target previsto; per gli Ospedali di comunità, sono avviati 167 cantieri (55% del target previsto). Anche per quanto riguarda l’assistenza domiciliare, “gli ultimi

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