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Commissione UE: Von der Leyen presenta la lista dei candidati commissari fra novità e polemiche

Dopo numerosi ritardi, la Presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen ha presentato al Parlamento europeo la lista dei candidati alla carica di Commissario europeo per i prossimi cinque anni.

La lista dei candidati è così composta:

  1. Ursula Von der Leyen (Germania – PPE): Presidente;
  2. Henna Virkkunen (Finlandia – PPE): Vicepresidente esecutiva per la sovranità tecnologica, sicurezza e democrazia;
  3. Raffaele Fitto (Italia – ECR): Vicepresidente esecutivo per la coesione e le riforme;
  4. Roxana Minzatu (Romania – S&D): Vicepresidente esecutiva per le persone, le competenze e la preparazione;
  5. Stéphane Séjourné (Francia – Renew): Vicepresidente esecutivo per la prosperità e la strategia industriale;
  6. Teresa Ribera Rodríguez (Spagna – S&D): Vicepresidente esecutiva per la transizione pulita, giusta e competitiva;
  7. Kaja Kallas (Estonia – PPE): Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza;
  8. Andrius Kubilius (Lituania – PPE): Difesa e spazio;
  9. Apostolos Tzitzikostas (Grecia – PPE): Trasporti sostenibili e turismo;
  10. Christophe Hansen (Lussemburgo – PPE): Agricoltura e alimentazione;
  11. Costas Kadis (Cipro): Pesca e oceani;
  12. Dan Jørgensen (Danimarca – S&D): Energia e alloggi;
  13. Dubravka Šuica (Croazia – PPE): Mediterraneo;
  14. Ekaterina Zaharieva (Bulgaria – PPE): Start-up, ricerca e innovazione;
  15. Glenn Micallef (Malta – S&D): Equità intergenerazionale, gioventù, cultura e sport;
  16. Hadja Lahbib (Belgio – Renew Europe): Preparazione, gestione delle crisi, uguaglianza;
  17. Jessika Roswall (Svezia – PPE): Ambiente, resilienza idrica ed economia circolare competitiva;
  18. Jozef Síkela (Repubblica Ceca – Indipendenti): Partenariati internazionali;
  19. Magnus Brunner (Austria – PPE): Affari interni e migrazione;
  20. Maria Luís Albuquerque (Portogallo – PPE): Servizi finanziari;
  21. Maroš Šefcovic (Slovacchia – S&D): Commercio e sicurezza economica, relazioni interistituzionali e trasparenza;
  22. Marta Kos (Slovenia – Renew Europe): Allargamento;
  23. Michael McGrath (Irlanda – Renew Europe): Democrazia, giustizia e stato di diritto;
  24. Olivér Várhelyi (Ungheria – indipendenti): Salute e benessere animale;
  25. Piotr Serafin (Polonia – PPE): Bilancio, anti-frode, pubbliche amministrazioni;
  26. Valdis Dombrovskis (Lettonia – PPE): Economia e produttività, implementazione e semplificazione;
  27. Wopke Hoekstra (Paesi Bassi – PPE): Clima, crescita pulita e obiettivi net-zero.

Sorvolando al momento sull’adeguatezza dei candidati rispetto ai portafogli ottenuti, visto che in merito si esprimerà il Parlamento europeo a seguito dello svolgimento delle audizioni, si possono considerare due aspetti che emergono alla luce della lista dei candidati commissari e della nota difficoltà riscontrata dalla Presidente della Commissione UE per mettere insieme questa nuova squadra.

Anzitutto, Von der Leyen ha dichiarato di aver ritenuto necessario «dissipare i rigidi stucchi di una volta» e, dunque, eliminare le sovrapposizioni e le ridondanze all’interno della Commissione. Per questo motivo, i portafogli sono stati rinominati, gli incarichi sono stati rielaborati e i vicepresidenti eliminati, lasciando solo l’incarico di vicepresidente esecutivo dotato comunque di un portafoglio su cui concentrarsi.

Tuttavia, le scelte della Presidente della Commissione UE hanno suscitato alcune critiche in virtù del fatto che alcuni portafogli sembrano talvolta riguardare argomenti completamente slegati tra loro.

In secondo luogo, Ursula Von der Leyen ha sempre ricercato un equilibrio di genere fra i membri della Commissione e, per questo, ha chiesto agli Stati membri di proporre due candidati, un uomo e una donna, per garantire la parità. Tale richiesta non è una novità, visto che era già stata fatta nel 2019, ma quest’anno gli Stati non si sono dimostrati particolarmente collaborativi: infatti, solo la Bulgaria ha rispettato la richiesta e proposto due nomi. Alla fine, complessivamente, quattro dei sei vicepresidenti esecutivi sono donne e il massimo che Ursula Von der Leyen è riuscita ad ottenere è stata una “quota rosa” all’interno del collegio dei commissari pari al 40% (11 donne su un totale di 27 commissari).

A questo punto non rimane che attendere l’esito delle audizioni che, secondo alcune indiscrezioni, dovrebbero svolgersi tra il 4 e il 12 novembre, ma Von der Leyen starebbe spingendo per anticiparle a metà ottobre in maniera tale da anticipare l’inizio delle attività della Commissione (che attualmente è previsto per dicembre).

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