Pregiudizi di genere: tra Oriente e Occidente
L’obiettivo è quello di condurre una critica contro gli stereotipi e i pregiudizi di genere in ambito letterario, attraverso un’accurata analisi delle cause, delle conseguenze e del legame tra Oriente e Occidente e tra antichità e modernità, dimostrando che non esistono leggi inconfutabili in natura, per cui la morale che ci viene impartita sin da piccoli è solamente il frutto di dinamiche socio-culturali. Innanzitutto, prima di proseguire con l’analisi, è necessario rivolgere la dovuta attenzione al lavoro di ricerca condotto dallo studioso Antonio Pioletti nel suo libro Filologia e critica: contro gli stereotipi, il quale ha evidenziato l’esigenza di un approccio comparatistico e dialogico con i testi, a discapito di una visione unilaterale e ristretta, purtroppo ancora predominante nel contesto culturale internazionale. Per questa ragione oggi lo studio della filologia è fondamentale, perchè è l’unica disciplina in grado di porre a confronto il testo con la sua tradizione, aiutando il lettore nel processo di ricostruzione della sua identità storica e culturale. È questa la sfida che oggi la filologia si pone: rappresentare un’Europa aperta al dialogo e alla diversità. Secondo l’analisi critica condotta dalla studiosa Francesca Rizzo Nervo il cristianesimo ha segnato un punto di rottura nell’evoluzione e nella rappresentazione dell’Eros nella storia della letteratura contemporanea. Il cristianesimo, in una visione del mondo basata sulla rinuncia ai beni terreni, ha sviluppato un’etica di mortificazione del corpo e dei suoi bisogni, considerando l’attività sessuale un male e dunque un mezzo finalizzato unicamente alla procreazione. Questa etica ha generato nel corso dei secoli catene sociali e morali come il concetto di verginità o di amore omosessuale. Nella seguente indagine, il confronto tra la poetessa greca Saffo e la scrittrice femminista inglese Virginia Woolf avrà la funzione di avvalorare la tesi di Nervo mostrando in che modo gli eventi storico-culturali hanno influenzato il corso della letteratura dando origine a nuovi percorsi narrativi sia in Oriente che in Occidente, al fine di indirizzare il lettore verso una prospettiva comparatistica della letteratura e una nuova coscienza del concetto di “genere”.
Si tratta di due scrittrici innanzitutto donne, la cui attività letteraria ha fornito un contributo importante alla società del tempo e odierna. Due donne che vissero la propria sessualità in modo assolutamente libero, ma che inevitabilmente furono influenzate dal contesto storico-culturale in cui vissero, e questa influenza si riflette nei loro testi. La prima si servì della scrittura per dar voce ai sentimenti più profondi dell’essere umano, la seconda per ribellarsi alle restrizioni etico-sociali imposte dalla rigida e tradizionalista società vittoriana. Saffo può essere collocata nel panorama culturale della Grecia antica. Patrimonio dell’umanità per la sua cultura letteraria e politica, dalla quale ha origine la nostra idea di Europa moderna. Sebbene buona parte della sua produzione letterara sia andata perduta, la sua fama è arrivata ai giorni nostri non solo per la bellezza dei suoi versi, ma anche per la sua presunta omosessualità, che appare esplicita in alcuni canti. Saffo visse fra il VI e il VII sec. a.C. nella città di Ereso, sull’isola di Lesbo. Fondò un tìaso, ovvero, un’associazione religiosa centrata sul culto di una divinità composta da sole fanciulle. Saffo svolgeva la funzione di sacerdotessa e di educatrice. L’educazione delle fanciulle era finalizzata al matrimonio, e non si limitava all’insegnamento della lirica e dei costumi tipici dell’epoca, ma anche della sessualità. Attualmente definiremo queste relazioni “omosessuali” e i soggetti coinvolti “bisessuali”, sebbene, in realtà i termini “bisessuale” e “omosessuale” siano di derivazione giudaico-cristiana. Paragonare l’amore saffico a quello omosessuale moderno risulta dunque complicato, dal momento che, seppur limitato a un contesto ristretto, come quello del tìaso, il sentimento amoroso verso lo stesso sesso era accettato pienamente nella Grecia antica. L’esperienza di Saffo ci dimostra che nell’approcciarci alla storia, alla letteratura e a qualunque fatto umano non possiamo ignorare la questione del relativismo culturale, perché i valori e i sentimenti, compreso il modo di amare e di essere amati, cambiano nel tempo e nello spazio. E le opere della più grande scrittrice femminista del 900 inglese ne sono la prova. Clarissa Dalloway, personaggio principale dell’opera che consacrò al successo Virginia Woolf, viene descritta dai più grandi critici del XX secolo, come “omosessuale repressa, vittima della cultura patriarcale del suo tempo.” Come è noto la protagonista del romanzo alla fine si toglierà la vita, quasi a sottolineare il grande impatto che la repressione sessuale può avere sull’identità di un individuo. Ritroviamo gli stessi pregiudizi di genere e la stessa realtà soffocante e tradizionalista anche nella letteratura orientale contemporanea. Una figura che si distinse per la lotta contro i pregiudizi di genere e la difesa della libertà sessuale fu l’attivista e scrittrice taiwanese Qiu Miaojin. A differenza della Woolf, Il contesto storico-culturale in cui visse Qiu fu marcato da un’aria di cambiamento. Il suo romanzo più famoso Appunti di un coccodrillo è il manifesto della comunità LGBT tawanese. Nel romanzo descrive la condizione della comunità queer, ostaggio di un paese che cercava di cancellarne l’esistenza. Il romanzo, infatti usa la metafora di un “coccodrillo” per rappresentare un omosessuale che è costretto a vivere sotto mentite spoglie in una società dominata dagli eterosessuali. Qui Miaojin criticò pubblicamente le norme sociali estremamente discriminatorie del suo paese e sebbene morì suicida a soli 27 anni, la sua produzione letteraria aprì le porte ad una rivoluzione che portò finalmente all’approvazione della legge a favore dei diritti civili a Taiwan. l’indagine che è stata condotta ha rivelato le dinamiche storico-culturali che hanno influenzato i percorsi letterari nel corso del tempo, affinché il lettore abbandoni i preconcetti e i cliché legati a un Europa chiusa e antica, incapace di riconoscere il valore incommensurabile del diverso e di promuoverlo. L’esempio di Saffo, in particolare, è rappresentativo nella dimostrazione che il concetto di “genere” è relativo al contesto in cui viviamo, per cui è necessario che la nostra visione si espanda e riconosca il valore del diverso.
Nella foto Qiu Miaojin