Disabilità: un altro punto di vista
La disabilità è spesso vista come un ostacolo, dovremmo invece considerarla come un altro punto di vista. Le persone con disabilità spesso sviluppano una maggiore creatività e capacità di adattamento rispetto ai normodotati, riescono a vedere tutto ciò che li circonda da un’altra prospettiva.
Possono offrire idee preziose e uniche che arricchiscono la nostra società, è quindi importante riconoscere e rispettare la diversità di esperienze di tutte le persone, principalmente per coloro che hanno avuto un destino che li ha messi alla prova.
Potremmo imparare da loro guardando il mondo attraverso i loro occhi, acquisire una diversa visione delle cose capace di farci apprezzare maggiormente le piccole gioie della vita e superare le sfide con più forza, determinazione e consapevolezza. In questo modo potremmo imparare a essere più aperti e tolleranti e a gioire anche dei più piccoli successi.
La disabilità non è limitazione, nascere o ritrovarsi disabili può portare alla scoperta di nuovi orizzonti, il trucco sta nel riuscire a vedere il mondo da un altro punto di vista. Non cosa facile, ma neanche impossibile.
Come fa il Ministro della Disabilità, normodotato, a comprendere le esigenze e i punti di vista dei disabili?
Per trovare soluzioni normative che agevolino chi vive la disabilità, senza esserlo, e senza realmente aver sentito loro, non potrà mai raggiungere la piena efficienza, o addirittura potrebbe non essere affatto utile.
Per raggiungere i veri punti focali, le reali esigenze è possibile riuscirci solamente cambiando tragitto, percorrendo nuove strade sterrate che aspettano di essere asfaltate.
Il Ministro della Disabilità dovrebbe incentivare, coinvolgere e soprattutto ascoltare le persone con disabilità che chiedono di avere un confronto, anche solo telefonico, così da comprendere i loro punti di vista, le loro reali difficoltà nonché sfide che giornalmente si ritrovano a combattere, cercando d’immedesimarsi. Solamente così il Ministro della Disabilità potrà realmente ottenere buoni risultati.
Un approccio empatico e inclusivo è essenziale per garantire che le politiche e le misure adottate per le persone con disabilità siano effettivamente rispondenti alle loro esigenze. Se così non fosse, non ci sarebbe l’esigenza di avere un Ministero per i disabili.
Solo con un impegno concreto e costante da parte della Pubblica Amministrazione e dei Ministeri, in particolare quello della disabilità, sarà possibile garantire un efficace dialogo e una partecipazione attiva delle persone disabili che rappresentano una cospicua fetta del popolo italiano.
In fin dei conti il Ministero della Disabilità nasce proprio per questo, per dar voce a chi ne ha meno, o addirittura a chi non ne ha affatto.
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