L'Intervista

Raffaella Carrà rivive attraverso il libro “Nada es eterno salvo La Carrà” di Pedro Angel Sánchez

È stata definita un’ icona, star, attrice, ballerina, cantante, conduttrice. Raffaella Maria Roberta Pelloni in arte Raffaella Carrà nasce il 18 giugno 1943 a Bologna. Dopo la danza e la recitazione, nel 1970 ottiene la consacrazione con Canzonissima, accanto a Corrado. Difficile, se non impossibile, scegliere una parola per definirla ma di sicuro è stata e continua ad essere una grande artista amata da tutte le generazioni. È l’anno di Ma che musica maestro! la sigla del programma eseguita con l’ombelico scoperto. Troppo per l’Italia conservatrice dell’epoca. La sua rivoluzione parte da lì. Da allora, Raffaella con quella sua eleganza innata, unisce la carriera televisiva a quella discografica, fino a diventare una vera e propria star internazionale. Un’artista camaleonte, capace di cambiare pelle di continuo e adattarsi alle epoche e al contesto, lasciando sempre la propria impronta.
Il mito intramontabile di Raffaella Carrà oggi rivive attraverso il libro “Nada es eterno salvo La Carrà” di Pedro Angel Sánchez, giornalista al quale Raffaella Carrà  ha rilasciato la sua ultima intervista nel dicembre 2020, la prima biografia scritta in Spagna per ripercorrere la vita e la carriera di una delle artiste internazionali più amate nel nostro Paese.

Pedro, raccontaci come nasce l’idea di scrivere la prima biografia spagnola su Raffaella Carrà ” Nada es eterno salvo la Carrà”?

Questa biografia è nata per ringraziare Raffaella per avermi concesso la sua ultima intervista in Spagna nel dicembre 2020 nel mio programma radiofonico. Inoltre, l’avevo sempre ammirata molto, sia come cantante che come presentatrice, e sapevo che la sua vita era stata affascinante. Volevo davvero dimostrare che era più di un semplice artista di “Fiesta”, “Rumore” o “Tanti auguri”.

All’interno del libro ci sono molte testimonianze, quale ti ha colpito di più? Ci vuoi raccontare?

Tutte le testimonianze sono speciali perché tutte le persone che appaiono in un modo o nell’altro sono state importanti in qualche modo per Raffaella in Spagna. Ma mi è piaciuto soprattutto ascoltare le esperienze con lei di Alberto Maeso (il suo braccio destro in Spagna), Juan Luis Iborra (regista e sceneggiatore dei suoi programmi) e Loles León, attrice e sua migliore amica nel nostro paese. Ho trovato molto interessante anche la testimonianza di José Luis Gil, suo scopritore in Spagna nel 1974 grazie a “Rumore”.

Un artista che fece parlare tanto di sé , nel tuo libro racconti anche della censura che ricevette Raffaella Carrà dal Vaticano, c’è ne parli?

Il Vaticano ha censurato “Tuca tuca”, la canzone che Raffaella presentò a Canzonissima nel 1971 e che considerava “oscena”. Enzo Paolo Turchi, il suo compagno di ballo, mi ha raccontato che in quel momento erano spaventati e non sapevano se sarebbero tornati al lavoro. A quel tempo, avevano appena iniziato nel mondo della televisione ed erano spaventati. Tutto è rimasto un aneddoto e curiosamente, anni dopo, Giovanni Paolo II avrebbe invitato la stessa Carrà e la sua équipe di “Pronto Raffaella” ad essere ricevuti in udienza.

Una professionista che è rimasta nella memoria di ogni generazione, Madrid era la sua seconda casa, tanto da dedicarle anche una piazza?

A Madrid e in tutta la Spagna, Raffaella è sempre stata molto ammirata e amata. Sono tante le generazioni che continuano a ricordarla con il sorriso e quella piazza, nel cuore di Madrid, è la prova di quanto abbia significato per un paese che ha sempre amato. Tanto che è venuto a vivere in Spagna e ha sempre viaggiato più volte all’anno, anche se non era per lavoro.

Hai amato molto questa artista tanto da scrivere una biografia, qual è il messaggio ed il ricordo che hai voluto trasmettere con questo libro?

Volevo rivendicare tutto ciò che Raffaella ha realizzato nel corso della sua vita. Quanto è stato importante per tante persone, per le donne, per la comunità LGTBI, per i nostri nonni e per i nostri genitori… Raffaella ha lasciato il segno nella società del nostro Paese grazie alla sua gioia traboccante che non scadrà mai. Pertanto… “Nulla è eterno tranne la Carrà”.

Link per acquistare il libro: https://bit.ly/nadaeseternosalvolacarrá.

Foto di Marinetta Saglio e Cristina Cantón.

Articoli correlati

Back to top button