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La prevenzione e il diritto di essere felici

Si è svolta la IX edizione di “Maggio in…forma”, la campagna di informazione e prevenzione dei tumori al seno, organizzata dall’Andos e dalla Fondazione Etica e valori Marilù Tregua, e patrocinata, tra gli altri, dal Comune di Catania, dall’assessorato alla salute della Regione Siciliana, dall’Anci Sicilia e del Csve, Centro di servizio per il volontariato etneo.

Il calendario, ricco di eventi, ha previsto visite senologiche gratuite per le donne di età 40/49 anni, non coperte dal sevizio sanitario nazionale, lo spettacolo teatrale dal titolo “Un pronto soccorso tutto matto”, diretto e organizzato dalle donne volontarie dell’Andos, presso il Nuovo teatro Sipario Blu in via dei Salesiani 2, Le tappe conclusive si sono svolte sabato 18 in piazza Stesicoro a Catania dove le donne di 40-49 anni hanno prenotato mammografie gratuite e il 19 maggio in cui è stata presentato sul lungomare di Catania il “murales della Prevenzione”, realizzato dalle Male Tinte, sreet artis.

Nell’ambito del programma si è svolto anche il convegno “Prevenzione e Benessere: la formula per la felicità”.

Se può sembrare strano, in un primo momento, associare il termine felicità ad una diagnosi di tumore al seno l’introduzione di Francesca Catalano e Raffaella Tregua ha tolto subito ogni dubbio: una diagnosi precoce salva la donna; sapere di aver un tumore è senza dubbio una crepa nella nostra esistenza, ma se la diagnosi è precoce il tumore muore e noi sopravviviamo. Grazie alla prevenzione possiamo scegliere di essere felici.

Sempre sul tema della felicità si è sviluppato poi l’intervento di Pina Travagliante, vice-presidente dell’Andos, che ha ricordato i diversi significati attributi al termine felicità nel corso della storia. Se Orazio, rifacendosi ad Epicuro, ci esortava al Carpe diem, gli stoici immaginavano la felicità come un percorso per dominare le passioni raggiungendo la saggezza e l’assenza delle sofferenze.

Tutta la grande letteratura da Tolstoj ad Herman Hesse si è occupata di felicità. Perfino gli economisti hanno affrontato il tema. Nel 2008, ci racconta Pina Travagliante, l’ex presidente francese Nicolas Sarcozy ha affidato un’indagine ai grandi premi nobel dell’economia – Stiglez, Fitoussi Amartya Sen – chiedendo loro quanto la felicità dei cittadini francesi fosse legata all’aumento del loro benessere economico. La risposta a questa domanda è stata poi pubblicata in un breve testo dal titolo “La misura sbagliata della nostra vita” ed è stata sorprendente: il libro ha contribuito a demistificare tanti luoghi comuni che ci raccontano di una “crescita” obbligata; la felicità derivava dal grado di libertà, di democrazia di una società e dal welfare dello stato e non era direttamente collegata all’aumento della ricchezza personale.

L’intervento di Pina Travagliante si conclude con la bellissima citazione di Khalil Gibran, poeta libanese del 1931. La felicità non è governare la tempesta ma è danzare sotto la pioggia.

Altri interventi al convegno sono stati quello di Massimiliano Borbone che ha sottolineato quanto lo sport, oltre che momento di felicità e condivisione, sia importante anche per imparare a gestire le sconfitte. La presenza della squadra giovanile femminile del Football Club di Catania, che ha voluto fare una foto con le relatrici del convegno, ha donato a tutti i presenti un momento di freschezza e speranza.

Uno dei problemi che le donne ammalate di tumore devono affrontare è sicuramente quello di vedere il loro corpo che cambia: la pelle si inaridisce e i capelli cadono. Ecco perché la medicina estetica e il trucco si rivelano utili alleati per far sì che le donne, durante la malattia, possano continuare a sentirsi attraenti. La dott.ssa Milena Castorina, medico estetico, ha messo in guardia rispetto ai pericoli dell’alienizzazione, il disturbo di dismorfismo corporeo che oggi, anche a causa dei social, colpisce in modo indifferente star e donne comuni e che a volte porta le donne a nutrire forti diffidenze nei confronti della medicina estetica. Il truccatore Marcel Bason ha poi commosso la platea mostrando un video di donne che recuperavano il rapporto con il loro viso e con loro stesse grazie alla tecnica del camouflage.

Infine è stato presentato da Pietro Paradiso il bellissimo progetto Soul and T-shirts. Il dolore, se diventa arte, può trasformarsi in fonte di ispirazione e liberazione.

Il convegno si è concluso con l’intervento di Gino Astorina che, nel raccontare un periodo della sua vita durante il quale anche lui ha incontrato la malattia, è riuscito a strappare ai presenti più di una risata.

Inoltre anche quest’anno “Maggio in…forma” ha raggiunto i quartieri disagiati della città, per effettuare gratuitamente le visite senologiche alle donne ospiti dei centri di accoglienza. Grazie alla collaborazione avviata con la Caritas diocesana di Catania, la Fondazione e i medici volontari dell’Andos sono stati accolti, nella mattinata di mercoledì 15 maggio, nei nuovi locali dell’ambulatorio sanitario dell’Help Center nei pressi della stazione di Catania. Don Nuccio Puglisi, direttore Caritas Catania, ha ringraziato le organizzatrici con un messaggio di amore e preghiera: ricordando Dante, Puglisi ha detto che “è proprio una donna che proprio per amore ‘previene’ ogni nostra preghiera. In questo mese di maggio, come non imparare da lei?”.

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