Tra Siracusa e l’Etna: dal 26 marzo in mostra 30 opere di Mitoraj
“Mitoraj. Lo Sguardo, Humanitas, Physis”, la più grande mostra scultorea a cielo aperto di Igor Mitoraj mai realizzata, sarà in Sicilia dal 26 marzo 2024 al 31 ottobre 2025. Trenta opere monumentali dell’artista di origine polacca, che ha reinterpretato l’estetica classica rappresentando drammaticamente la fragilità dell’uomo contemporaneo, saranno esposte prevalentemente all’interno del Parco archeologico della Neapolis a Siracusa. Il percorso espositivo, una sorta di viaggio tra conoscenza e partecipazione emotiva, comprenderà anche un’opera di dimensioni colossali posizionata di fronte al mare, accanto al Castello Maniace di Ortigia, sempre a Siracusa. La monumentale scultura “Teseo screpolato”, infine, sarà collocata sul versante sud-est dell’Etna, a 2000 metri di quota, incastonata in un’ampia visuale che spazia dalla sommità del vulcano al mare Jonio, nelle vicinanze dell’ingresso alla pista altomontana (cancello Filiciusa) in contrada Serra La Nave, nel territorio di Ragalna in provincia di Catania.
La mostra, promossa dal Parco archeologico della Neapolis di Siracusa e curata dall’Atelier Mitoraj, sarà visitabile negli orari di apertura del parco, con un costo aggiuntivo di 3 euro al biglietto di ingresso al sito.
L’artista
Igor Mitoraj (1944-2014) nacque a Oederan, in Sassonia, da madre polacca e padre francese. Trascorse la sua giovinezza in Polonia, nei pressi di Cracovia. Nel 1968 giunse a Parigi per ampliare la sua formazione culturale. Il grande successo della sua prima importante mostra personale, nel 1976 nella Galerie La Hune, lo spinse a dedicarsi esclusivamente alla scultura.
Nel 1983 acquistò un grande atelier a Pietrasanta, in provincia dI Lucca, e, nel 1989, presentò per la prima volta le sue opere alla New York Academy of Art. Negli anni successivi espose in numerose mostre personali, ricevette inviti a esporre nei più importanti musei internazionali e ricevette incarichi per la realizzazione di sculture monumentali in molte grandi città del mondo. Le sue opere sono state installate a Milano, Roma, Londra, Parigi, Atlanta e Tokyo e negli anni ha realizzato le scenografie e i costumi per diverse opere liriche rappresentate in contesti unici.
Nel 2011, la Valle dei Templi di Agrigento ha accolto le sue opere monumentali, aprendosi all’arte contemporanea. Le opere di Mitoraj sono state in mostra anche in altri siti siciliani, a Noto nel 2020 e alla Villa romana del Casale nel 2021.
Nel 2016, post mortem, è stata realizzata una mostra nel sito archeologico di Pompei dove, coronando il grande sogno dello scultore, sono state esposte circa trenta delle sue straordinarie sculture monumentali.
La mostra
L’esposizione “Mitoraj. Lo Sguardo, Humanitas, Physis” si connette “magicamente” ai luoghi in cui viene allestita attraverso “lo Sguardo”, che esprime la visione universale della dimensione circolare dell’esistenza terrena e induce a una riflessione interiore rispetto alla società in cui viviamo. Le singole opere – sculture, busti, teste – diventano protagoniste ed entrano in connessione con il mondo, integrandosi con gli spazi che si caricano di significato e generano emozioni ed energia.
Lo scenario di questo processo creativo richiama direttamente “l’Humanitas”, virtù dell’umanità e stato di civiltà, che traspare con i suoi valori etici e la sua visione dell’uomo nella società civile.
Uno scenario nel quale “la Physis”, ovvero la natura per i greci, ci riporta, invece, alla dimensione universale e ineluttabile del divenire del mondo verso una nuova civiltà, nella quale recuperare le radici e i significati profondi della convivenza tra gli uomini e il rispetto di Madre Natura. Questo incontro attraverso “lo sguardo”, partendo dalle ineludibili necessità della vita umana e in un processo continuo di trasformazione e rigenerazione, ricompone il perfetto accordo con la vitalità incessante degli elementi primordiali della natura, ovvero il fuoco, l’acqua, la terra, l’aria. La grande esposizione di Mitoraj, in un momento così critico per l’umanità, supera la bellezza puramente estetica dell’arte e dei monumenti e proietta il visitatore dalla dimensione atemporale delle meraviglie che ammira verso una nuova contemporaneità.