“Taddrarite” al Brancati: il coraggio della parola
Da giovedì 11 a domenica 21 gennaio 2024 al Teatro Vitaliano Brancati di Catania è in scena la pièce teatrale “Taddrarite”, scritta e diretta da Luana Rondinelli (aiuto regia Michela Culmone). Interpreti: Donatella Finocchiaro (Franca), Luana Rondinelli (Rosa), Giovanna Mangiù (Maria).
Scene e costumi di Vincenzo La Mendola. Sartoria: sorelle Rinaldi. Musiche: Ottoni Animati e Roberta Prestigiacomo. Luci: Andrea Chiavaro. Produzione: Teatro della Città – Centro di Produzione Teatrale – Giammarco Piccione,
A sipario aperto troneggia sul palco un ‘tabbutu’: tre sorelle vegliano con le loro preghiere il marito morto di Rosa, la minore.
Dalle ‘Avemaria’ biascicate si passa, tra le chiacchiere, alle confidenze segrete, alle emozioni mai esternate, fino a giungere all’esplosione delle verità nascoste.
“Per Franca – spiega la Rondinelli – i lividi fanno parte di un passato che non vuole più ricordare, dell’amore confuso con la violenza non resta che il silenzio, la cosa più importante adesso è una bella casa, una pelliccia, dei gioielli e lo sguardo rivolto verso il futuro di chi non vuole più voltarsi indietro.
Per Rosa le violenze subite sono dettate dal destino o Dio ha deciso così. Ma l’ombra rimane sul cuore e l’onta rimane su chi pensa che compiacere la gente sia più importante della propria libertà. Maria lotta, lotta per cambiare le cose, perché dire “sì” o non parlare significare subire due volte e se all’improvviso si dà una mano al destino le cose devono cambiare per forza… Il morto, tengo a precisare, non è altro che la fine del male, della violenza.”
La forza dei dialoghi è corroborata dalla scelta della lingua siciliana.
Come pipistrelli che volano nel buio della notte le tre donne vanno alla faticosa ricerca della luce, alla difficile conquista della dignità perduta.
Con il coraggio della parola rompono il velo del silenzio che le ha imprigionate in un ruolo quasi predestinato, puntano al riscatto!
Con sarcasmo e amara ironia, tra lacrime e risate, tra il grottesco e l’ilare, vengono a galla così le violenze subite a bocca chiusa, i tradimenti silenziosamente accettati, le sopraffazioni domestiche nascoste per pudore…l’inconfessabile.
All’alba, secondo la tradizione, l’anima del defunto lascerà ‘finalmente’ la casa!
Una tematica delicata e quanto mai attuale quella affrontata da Luana Rondinelli, capace di scuotere coscienze sopite, di accendere la forza di reagire, di gridare la verità, di scoprire la resilienza!
Sulla scintilla iniziale ritorna l’autrice, partita da un lavoro di pasticceria a Marsala: “In realtà tutto è nato da un’esigenza. Nel 2010 mi trovavo già a Roma, avevo in mente una storia e volevo parlare di violenza domestica…quando Marzia Pacella mi consigliò di trasformare quell’idea in un testo teatrale…Taddrarite il mio primo testo, la mia prima regia…. Si scoprono così verità mai dette, sempre sapute o ben nascoste.”.
Un lavoro questo che, utilizzando il linguaggio del teatro per lottare contro ogni forma di violenza, l’ha portata a vincere il premio della critica al Contest internazionale Etica in Atto 2013, oltre a quello del Roma Fringe Festival 2014, de In Scena! Italian Theater Festival 2015 di New York, del San Diego International Fringe Festival 2016.
“Sono orgogliosa di far parte di questo spettacolo la cui tematica è, purtroppo, sempre più attuale – dichiara Donatella Finocchiaro -alternando momenti di leggerezza e di dramma…Per me è davvero un grande onore esserci”.
In maniera corale autrice e protagoniste declamano con forza che “essere se stesse fino in fondo è l’unico modo per vivere una vita appieno”.
Basta una notte per svelare ciò che non era mai stato detto in un mondo di silenzi.
La magia del teatro diventa così vocazione sociale, fonte di riflessione, strumento di consapevolezza, messaggio di speranza.