Il Museo di Naxos raccontato nella lingua dei segni
Raccontare il Museo di Naxos nella Lingua dei Segni Italiana (LIS) a bambini e adulti sordi, avviando un percorso virtuoso nel segno dell’inclusione, della conoscenza del mondo antico resa accessibile, nella sua forma orale – la più affascinante e coinvolgente, soprattutto per i piccoli – anche a chi, nella comunicazione, nell’apprendimento e nella vita di tutti i giorni, deve fare a meno di uno dei cinque sensi.
È il programma del Parco Archeologico Naxos Taormina, diretto da Gabriella Tigano, per domenica 8 ottobre, in occasione dell’ormai tradizionale evento F@Mu, ovvero la Giornata nazionale delle Famiglie al Museo, che il Parco in collaborazione con Civita Sicilia, concessionaria dei servizi di didattica museale, ha deciso di dedicare proprio ai bimbi sordi: una iniziativa in linea con il tema 2023 del F@Mu, “Apriti museo” e ispirato a uno degli obiettivi del PNRR Cultura: l’accessibilità museale attraverso la rimozione delle barriere fisiche e cognitive di musei, biblioteche e archivi. Un progetto, finanziato dal PNRR, al quale il Parco di Naxos sta lavorando da qualche mese con la Fondazione Politecnico di Milano.
A guidare il gruppo di visitatori sarà un’operatrice didattica sorda, Josè Puglisi, che lavora per Civita nei siti del Parco (Teatro Antico, Isola Bella, Museo e area archeologica di Naxos) e che, su richiesta, accompagna gruppi di visitatori sordi alla scoperta del patrimonio archeologico e paesaggistico del Parco Naxos Taormina spiegando la storia dei luoghi nella lingua dei segni. “Consapevoli che questa competenza del linguaggio LIS rappresenti un valore – ha commentato la direttrice Tigano – abbiamo pensato di metterla a disposizione delle famiglie con sordi in visita, per fare del Museo e dell’area archeologica di Naxos uno spazio sempre più inclusivo e accessibile, dove l’esperienza di conoscenza e lo stupore per il bello e il nuovo sia un momento di gioia e accrescimento culturale a portata di tutti”.
Si inizia alle 10 con una visita guidata al Museo archeologico in cui una delle operatrici di Civita Sicilia, insieme con Josè Puglisi per la traduzione in LIS, racconterà ai piccoli ospiti la storia dei reperti in vetrina soffermandosi su quelli in terracotta: statuette per i riti religiosi, scodelle e brocche per l’acqua e il vino, vasetti per unguenti per la cura del corpo, giocattoli per i bambini, animaletti e una bambolina in terracotta dagli arti snodabili, una “Barbie” del mondo antico. Sarà lo spunto per spiegare la funzione fondamentale dell’argilla – la modellazione e la cottura che la indurisce e la rende pratica in cucina e nel trasporto e conservazione dei cibi – per poi passare alla fase “operativa” del laboratorio didattico. Con la guida di un’artigiana della terracotta affiancata dall’operatrice per la traduzione LIS i piccoli ospiti sperimenteranno infatti l’uso del tornio e la modellazione dell’argilla. Il laboratorio e la visita sono gratuiti per i bambini.
Anche il MaFra, il Museo archeologico di Francavilla di Sicilia, aderisce al F@mu con una visita guidata in programma alle ore 16 a cura di Dracma, l’associazione culturale guidata dall’archeologa Grazia Salomone che cura i laboratori didattici per i più piccoli. Il focus del giorno sarà sui vasi del MaFra, tutti di varia forma e destinati e usi diversi, molti dei quali sorprendenti. Per tutti i bimbi in visita ci sarà il taccuino F@Mu, la pubblicazione in linguaggio semplificato e codificato a livello europeo per spiegare parole e concetti comprensibili a tutti. La visita e il laboratorio di domenica 8 ottobre al MaFra sono gratuiti e sono realizzati da Dracma in collaborazione con il Parco archeologico Naxos Taormina e il Comune di Francavilla di Sicilia.