Cefalù: un’officina di futuro per i giovani soli
A Cefalù, perla turistica sulla costa settentrionale siciliana, con una cattedrale nella lista dei Patrimoni dell’Umanità all’interno del Sito Seriale Italiano Unesco “Palermo arabo-normanna e le Cattedrali di Cefalù e Monreale”, c’è spazio per la solidarietà: “Casa Regina Elena”, promossa dall’omonima Fondazione, è guidata da don Giuseppe Licciardi per ricostruire quotidianamente le vite di tanti minori complicate dall’assenza dei genitori o da disturbi del comportamento. È una casa per ricominciare a fidarsi degli altri, per segnare un nuovo cammino dopo esperienze negative e legare un rapporto solidale sulla base di relazioni vere e sane. A supportarli una squadra di volontari e di professionisti, una vera e propria comunità educante, composta da una coordinatrice pedagogica, un’assistente sociale, una psicologa, degli educatori, degli ausiliari, un infermiere professionale. “I ragazzi arrivano con tante fragilità, il nostro compito è di accompagnarli dal buio alla luce” racconta don Giuseppe a Giovanni Panozzo nel video “A Cefalù, un’officina di futuro per i giovani più soli” che si può vedere al link https://www.unitineldono.it/le-storie/a-cefalu-unofficina-di-futuro-per-i-giovani-piu-soli/. E da queste parti trovano l’accoglienza che serve perché, come ricorda Clementina, psicologa, “ogni volta l’arrivo in comunità è come entrare in nuova casa, è avere un’altra casa”.
Preti come don Giuseppe non si rivolgono solo aipiù abbandonati ma ad ognuno di noi. Quotidianamente ci fanno spazio, ci offrono il loro tempo, dividono volentieri un pezzo di strada e ascoltano le nostre difficoltà.
“I sacerdoti, donando sé stessi, ci insegnano che Dio è la realtà più bella dell’esistenza umana”. Sono circa 32 mila in Italia i sacerdoti che – come evidenziato da Papa Francesco – si dedicano agli altri.
Per richiamare l’attenzione sulla loro missione, torna domenica 17 settembre la Giornata nazionale delle offerte per il sostentamento del clero diocesano, celebrata nelle parrocchie italiane.
La Giornata – giunta alla XXXV edizione – permette di dire “grazie” ai sacerdoti, annunciatori del Vangelo in parole ed opere nell’Italia di oggi, promotori di progetti anticrisi per famiglie, anziani e giovani in cerca di occupazione, punto di riferimento per le comunità parrocchiali. Ma rappresenta anche il tradizionale appuntamento annuale di sensibilizzazione sulle offerte deducibili. Uno strumento di grande valore come spiega il responsabile del Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa, Massimo Monzio Compagnoni: “La Giornata è un appuntamento importante per dire ancora una volta ai fedeli quanto conti il loro contributo. Non è solo una domenica di gratitudine nei confronti dei sacerdoti, ma un’opportunità per ricordare che fin dalle origini le comunità si sono fatte carico di sostenere la Chiesa e questo dovrebbe essere, ancora oggi, il principio di base che spinge a farsi carico del sostentamento dei sacerdoti. Come allora l’impegno dei membri della comunità nel provvedere alle loro necessità è vitale. Le offerte da sempre, quindi, costituiscono un mezzo per sostenere tutti i sacerdoti, dal proprio parroco al più lontano. Basta anche una piccola somma ma donata in tanti”.
Nato a Campofelice di Roccella, in provincia di Palermo, nel 1975, don Giuseppe compie gli studi filosofici-teologici al Seminario Interdiocesano di Palermo e al Pontificio Seminario Romano Maggiore di Roma, conseguendo il dottorato in diritto canonico presso la Pontificia Università Lateranense. Nel 2001 riceve l’ordinazione presbiteriale incardinandosi nella diocesi di Cefalù. Dopo diversi ruoli – tra cui Direttore Spirituale del Pontificio Seminario Romano Minore (2001-2002) nella diocesi di Roma –, oggi, tra i diversi incarichi ricoperti, è anche Vicario generale della diocesi di Cefalù. Nella “Casa Regina Elena” – 12 posti letto (1 tripla, 3 doppie e 3 singole) –, don Giuseppe sta esplorando nuovi orizzonti del suo ministero: “Sto sperimentando – spiega a Stefano Proietti su unitineldono.it – cosa significa essere padre e cosa significa anche la fecondità del celibato”.
La comunità ospita “minori da 6 a 18 anni (con la possibilità di estendere fino ai 21 anni) – si legge sul sito ufficiale www.comunitaalloggioreginaelena.it – privi temporaneamente di condizioni e ambienti familiari tutelanti, minori con disturbi del comportamento segnalati dal Tribunale per i Minorenni, nonché dai Servizi Sociali Territoriali”. La metodologia del lavoro si basa sulla condivisione e sull’essere e sentirsi gruppo, abbattendo le barriere tra minori e operatori. “Abbiamo cercato di creare – spiega Sabina, assistente sociale – un ambiente familiare, un posto dove accogliere ragazzi per fornirgli un percorso di crescita e speranza”. Un cammino che per molti giovani è cominciato prestissimo – “sono entrato a sei anni in questa struttura”, racconta uno degli ospiti ormai adolescente – e per altri si è già concluso positivamente, anche se la cura della Chiesa locale non si ferma: una ragazza ospitata per circa cinque anni, adesso vive con la sorella e un’amica in una casa in affitto fornita dalla diocesi a prezzo simbolico ed è in procinto di laurearsi. Un risultato straordinario che racconta le possibilità offerte dalla struttura, dall’accoglienza all’accompagnamento verso un percorso di vita autonomo.
Per tutti loro, don Giuseppe è un padre, un riferimento, una figura che spesso è mancata in una vita segnata dalle assenze di figure adulte. E lui, supportato da una realtà solida e accogliente, è pronto, conclude, a “mettere insieme i cocci della loro vita per fare emergere il positivo che c’è in loro”.
Questa è solo una delle tantissime storie di salvezza e aiuto portate avanti sul territorio da sacerdoti, impegnati in prima linea, e dalle loro comunità. I sacerdoti sono sostenuti dalle offerte liberali dedicate al loro sostentamento. Nonostante siano state istituite nel 1984, a seguito della revisione concordataria, le offerte deducibili sono ancora poco comprese e utilizzate dai fedeli che ritengono sufficiente l’obolo domenicale; in molte parrocchie, però, questo non basta a garantire al parroco il necessario per il proprio fabbisogno. Da qui l’importanza di un sistema che permette a ogni persona di contribuire, secondo un principio di corresponsabilità, al sostentamento di tutti i sacerdoti diocesani .Nate come strumento per dare alle comunità più piccole gli stessi mezzi di quelle più popolose, le offerte per i sacerdoti sono diverse da tutte le altre forme di contributo a favore della Chiesa cattolica, in quanto espressamente destinate al sostentamento dei preti al servizio delle 227 diocesi italiane; tra questi figurano anche 300 preti diocesani impegnati in missioni nei Paesi più poveri del mondo e2.500 sacerdoti ormai anziani o malati, dopo una vita spesa al servizio degli altri e del Vangelo. L’importo complessivo delle offerte nel 2022 si è attestato appena sopra gli 8,4 milioni di euro in linea con il 2021. È una cifra ancora lontana dal fabbisogno complessivo annuo, che ammonta a 514,7 milioni di euro lordi, necessario a garantire a tutti i sacerdoti una remunerazione pari a circa mille euro mensili per 12 mesi.
In occasione della Giornata del 17 settembre in ogni parrocchia i fedeli troveranno locandine e materiale informativo per le donazioni ed avranno la possibilità di ricevere un “dono speciale”: le riflessioni di Papa Francesco. Basterà inquadrare il Qr code, presente sulla locandina con l’immagine del Santo Padre e lasciare i propri dati per ricevere via e-mail ogni settimana i commenti del Papa al Vangelo.
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