Cinema

A Venezia il docufilm “Stato di Grazia” sulla vicenda di Ambrogio Crespi

A Venezia il docufilm “Stato di Grazia”, durata di 120 minuti, è l’esordio di Luca Telese alla regia, per testimoniare l’epilogo giudiziario del regista, autore e produttore Ambrogio Crespi, in anteprima il 6 Settembre alla 80. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia.
Tra le grandi personalità nella pellicola di Luca Telese, tratta dalla storia vera del Caso Crespi, spiccano le testimonianze dirette di: Sergio De Caprio, alias Capitano Ultimo, Giovanna Di Rosa, Sergio D’Elia, Sandro Gozi, Edi Rama, Benedetto Zoccola, Peter Gomez, Gian Marco Chiocci, Francesco Storace ed immancabilmente loro, la forza di Ambrogio Crespi, Helene Pacitto, Andrea e Luca Crespi.
Con la partecipazione di uno dei volti più famosi in Italia per i filoni di serie investigative: Lorenzo Flaherty, nel ruolo di pubblico ministero.
Il docufilm basato sull’errore giudiziario e malagiustizia che ha cambiato la sorte di Ambrogio Crespi e familiari culminata con la grazia parziale ricevuta dal Presidente Sergio Mattarella racconta il calvario personale di Ambrogio Crespi, forte nel credere che ciò che è giusto vince sempre su ciò che è sbagliato. Crespi è la prova che la caparbietà è dei giusti in quanto nessuno gli ha tolto la sua moralità nei 306 giorni di carcere, cui 65 in isolamento, scontati in sezione reati ostativi.
Ambrogio Crespi era stato accusato ed incarcerato senza prove con l’aggravante d’associazione mafiosa e voto di scambio in Lombardia a favore di Domenico Zambetti e ‘ndrangheta. Una condanna assegnata su un’ipotesi di reato senza materiale probatorio tra gli atti di dibattimento e pieno di lacune tra i capi d’accusa. Il Crespi era stato accusato da un pentito affetto da personalità istrionica e disturbi narcisistici definito dal tribunale di Milano malato di mente con disturbi psichiatrici gravi, il quale ha di sana pianta inventato tutta la vicenda. Ambrogio Crespi era totalmente estraneo ai fatti e personaggi.
In media ogni anno finiscono in custodia cautelare 985 innocenti per un ammontare d’indennizzi di 27 milioni e 311 mila euro.
La vicenda di Ambrogio Crespi è destinata a diventare una pietra miliare per l’autocorrezione del sistema di giustizia formale adeguata. È una sentenza storica in cui un innocente, totalmente estraneo ai fatti, incriminato per reati di mafia viene graziato da un Presidente della Repubblica fratello di vittima di mafia.
Tra i lavori del pluripremiato Crespi, regista antimafia, citiamo: Ultimo le Ali del Falco, con Raoul Bova; Malaterra con Gigi D’Alessio; Le 7 giornate di Bergamo di Simona Ventura; Terra mia, non è un Paese per santi con Klaus Davi; A Viso Aperto con Lorenzo Flaherty; Enzo Tortora, una ferita italiana con Marco Pannella e Vittorio Feltri; Giorgia Vive con Helene Pacitto; Romano Radici, un eroe semplice; Federica; Generale Mori: Un’Italia a testa alta e Spes contra spem – Liberi dentro. Inizia la sua carriera con gli spot pubblicitari che lo fanno conoscere a livello internazionale; per citarne alcuni Tic Tac con Michelle Hunziker, Peroni, Swatch, Pasta Agnese e Lancia.
Per tutti gli amici, parenti e colleghi che hanno conosciuto Ambrogio Crespi la sua vicenda giudiziaria è stata solo un’accanimento ingiusto che come una pressa ha tentato di schiacciare la tenacia e la forza di un uomo giusto, tra le lacrime di tutti quelli che ad Ambrogio vogliono bene, inclusa me. Ma pagherà mai qualcuno per tutto quel dolore subito da Crespi, tra le minacce di morte in carcere, e famiglia?
A presenziare, all’anteprima nazionale di “Stato di Grazia” a Venezia il 6 settembre: Gennaro Sangiuliano, Ministro della Cultura; Edi Rama, Primo Ministro dell’Albania; Giovanna Di Rosa, Presidente Tribunale sorveglianza di Milano; Lorenzo Flaherty ed il Generale Mario Mori.
“Stato di Grazia” è una Produzione: Proger Smart Communication e Alfio Bardolla. Dop: Antonio De Rosa. Riprese e montaggio: Niccolò Crespi, Michele Saulle e Marco Toselli. Fotografa di scena: Anna Crespi. Musica: Giuseppe Bruno Eight. Direttore di produzione: Alessandro Arrighi e Natascia Turato. Media Relations: Digital Identity.

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