Focus su Luigi Pirandello… per riflettere
Luigi Pirandello scrittore del Novecento, di natura propriamente filosofica, riscuote successo grazie al debutto teatrale. Il poeta, originario di Agrigento, è stato un grande riformatore nell’eliminare il copione, e, far nascere il frutto dell’improvvisazione. Da qui una sua riforma importante e, cioè di essere personaggi e non attori; dunque, ad andare in scena è la vita stessa. Oggi viene sempre più letto e analizzato per aver messo in luce le problematiche così vicine a noi uomini moderni.
Spesso Pirandello mette in scena il dramma della vita, che egli stesso ha sperimentato nella sua vita il quale, trovava una via di fuga nella scrittura a causa della malattia mentale della moglie, la quale soffriva di schizofrenia.
L’autore siciliano si avvicina molto al pensiero teorico delle influenze psicologiche di Binet e Freud. È stato egli stesso ad anticipare loro attraverso il suo pensiero. Tra le tante tematiche che ritroviamo sulla scena teatrale, dapprima nei suoi romanzi, quali il Fu Mattia Pascal (il più importante) sicuramente il sentirsi prigionieri nell’ambiente familiare.
E, la più importante citata nel suo romanzo dal titolo: “Uno, nessuno e centomila”, la tematica della maschera, ovvero di assumere tante maschere a seconda delle persone che abbiamo di fronte. Diceva l’autore: “Vi è una maschera per la famiglia, una per il lavoro, una per la società e quando stati solo resti nessuno”.
Da qui l’invito personale per il lettore di praticare l’arte di essere sé stessi (una vera conquista), mostrarsi per quello che si è, e non per come le persone ci vorrebbero, dal momento che assumendo una maschera la nostra persona scompare. E per ritrovare noi stessi non possiamo tralasciare il concetto di felicità, il quale senza la nostra vera essenza scompare anch’esso.