Salina Doc Fest, l’Isola come metafora femminile
“Continua il nostro discorso sull’Isola come metafora femminile, il cui unico confine è il mare. Nel nuovo concept realizzato da QMI Stardust, dalle acque profonde delle Isole Eolie emerge un’isola che ha i contorni mutevoli e fuggenti di una donna: è l’isola di Salina, detta anche Didyme, che nel greco antico significa gemella, per i due coni di vulcano che la attraversano e che visti dal mare sembrano i seni di una dea supina emersa dall’acqua, con lo sguardo rivolto verso un nuovo orizzonte di libertà. L’urgenza del tema nasce da nasce da una riflessione su quanto sta accadendo oggi nel mondo, a cominciare dalla nuova rivoluzione iraniana, il cui slogan Donna Vita Libertà restituisce alle donne un ruolo di protagonismo attivo per un rinnovamento globale della società in senso democratico. Alla cinematografia femminile iraniana e alle sue protagoniste il Salina Doc Fest dedicherà un Focus Donne e Iran, nella speranza, e nella convinzione, che l’unico modo per aiutare il movimento delle donne iraniane è parlare di loro. Non farle sentire sole”, così Giovanna Taviani annuncia l’edizione 2023 del Salina Doc Fest, “un festival che promuove la rinascita del documentario narrativo. Un genere la cui rinascita è ormai giunta alla maturità: precisa e delineata, sia dal punto di vista tecnico, sia dal punto di vista creativo e della struttura narrativa, sia dal punto di vista del numero di chi si interessa del genere con competente attenzione. Costantemente in crescita, così come in costante crescita è il numero di coloro che seguono il SalinaDocFest: giornalisti, appassionati di letteratura, cinema e teatro, ma anche turisti, amanti della natura, dei viaggi e del buon cibo e molti altri ancora. Attraverso le attività didattiche svolte nelle scuole dell’isola, il SDF rivolge l’attenzione alle problematiche degli abitanti dell’arcipelago eoliano, per fornire un contributo alla crescita sociale e culturale di tutti gli abitanti di Salina e delle Isole Eolie. Con uno storico di oltre 1.600 film iscritti e 450 proiettati, 1.000 tra registi e produzioni nazionali e internazionali, più di 200 giornalisti accreditati, 700 ospiti “speciali”, una copertura stampa straordinaria, una massiccia presenza sul web, partner consolidati in Francia, Germania, Gran Bretagna, Slovenia, Spagna, Marocco, Tunisia, Brasile e Usa, il SalinaDocFest ha conquistato una posizione di primo piano tra le manifestazioni italiane dedicate al cinema del reale”- si legge sul sito dedicato. La XVII edizione del Festival Internazionale del Documentario Narrativo, ideato e diretto da Giovanna Taviani, si terrà a Salina dal 13 al 17 settembre. ‘Donna Oltre Confini’ è il tema scelto per l’edizione di quest’anno che sarà anticipata da un’anteprima romana che unisce idealmente la Città Eterna con l’Isola del sole. Si racconteranno storie di donne che non hanno paura di rivendicare e difendere la propria libertà e quella di tutti, raccontate in un programma ricco di documenti inediti e immagini della memoria, storica e presente. Alle loro storie si affiancheranno quelle di alcune grandi protagoniste della cultura e del cinema d’Europa, come Agnes Varda, pioniera geniale della nouvelle vague, o Rosa Balistreri, l’indimenticabile cantastorie siciliana, ricordate con proiezioni, concerti e incontri. Ospiti d’onore del festival saranno registe, sceneggiatrici e attrici che in questi anni si sono affermate nel panorama cinematografico nazionale e internazionale. Annunciate le anticipazioni inerenti la folta kermesse artistica presente a settembre: L’attrice e regista Valeria Golino e la sceneggiatrice Francesca Marciano – reduce dal successo de Il sol dell’Avvenire – saranno ospiti del SalinaDocFest il 15 settembre. Insieme parleranno della nuova serie tv ispirata al romanzo postumo di un’altra grande donna oltre confini del nostro Novecento, Goliarda Sapienza (1924 – 1996), L’arte della gioia. Si tratta del debutto assoluto come regista televisiva di Valeria Golino, e andrà in onda dopo l’estate in esclusiva su Sky e in streaming solo su Now in tutti i Paesi in cui Sky opera in Europa. Nel cast della serie, prodotta da Sky e da Viola Prestieri per HT Film, Jasmine Trinca, Tecla Insolia, Valeria Bruni Tedeschi, Guido Caprino, Alma Noce, Giovanni Bagnasco e Giuseppe Spata: un’autobiografia immaginaria e un romanzo di formazione, dalla scrittura libera e disinibita, che segue come in un flusso ininterrotto di coscienza le vicende di Modesta e il suo percorso di liberazione dalle violenze del passato attraverso l’arte della gioia. «Goliarda Sapienza era una scrittrice socialista rivoluzionaria che ha attraversato il Novecento italiano superando ogni barriera, linguistica, morale e di genere. Ha lavorato come attrice con Luchino Visconti ed è stata a lungo la compagna di Citto Maselli. Conoscevi Goliarda e il suo romano l’Arte della Gioia?» – chiede Giovanna Taviani a Francesca Mariano, in una intervista esclusiva sulla nuova serie TV che verrà pubblicata interamente nel catalogo del Festival. – «La conoscevo perché era una delle più grandi amiche di mio zio, Gigi Vanzi, che aveva lavorato con Citto Maselli e con Antonioni, e di cui Goliarda parla nel suo libro di taccuini La mia parte di gioia: Taccuini 1989-1992 (Supercoralli). Ma è stata Valeria ad insistere, erano anni che mi parlava di questo libro e abbiamo cominciato a lavorarci nel 2018. All’inizio volevamo farci un film e avevamo già selezionato la prima parte del romanzo, quella che arriva fino ai 20 anni di Modesta, la parte più criminale, più interessante. Volevamo mettere a fuoco questo nuovo personaggio femminile della letteratura novecentesca: sfrontata, selvatica animalesca, che ama gli uomini e le donne, che non si giudica, che è assassina ma anche eroina, una donna al di là dei confini, appunto. Ma a metà strada ci siamo rese conto che non ci stava tutto e alla fine abbiamo scommesso su una serie, una serie-romanzo, una serie d’autore». A Francesca Marciano – che insieme a Valeria Golino, Luca Infascelli, Valia Santella e Stefano Sardo ha scritto la sceneggiatura della serie – sarà consegnato il Premio Ravesi dal Testo allo Schermo, riconoscimento SDF dedicato al mondo della Letteratura e deciso dal Comitato d’onore (Cristina Comencini, Romano Luperini, Giorgio Palumbo, Mario Palumbo, Paolo Taviani, Bruno Torri). Tra i premiati precedenti ricordiamo: Roberto Saviano, Vincenzo Consolo, Tahar Ben Jelloun, Emma Dante, Ascanio Celestini, Pippo Del Bono, Abraham B. Yehoshua, Daniele Vicari e Nadia Terranova. A Valeria Golino andrà il Premio Siae Sguardi di Cinema, un riconoscimento all’impegno e al successo del suo lavoro come regista. Il Premio Siae è nato nel 2017 per dare un valore istituzionale all’attenzione che il festival del documentario riserva ogni anno al cinema di finzione più vicino alle sue tematiche. Danilo Monte e Laura D’Amore, Alice Rohrwacher, Claudio Giovannesi, Ficarra e Picone, Francesco Bruni, Leonardo Di Costanzo e Valia Santella, i premiati degli anni passati. Fra gli artisti e le personalità intervenute nelle passate edizioni: Mohamed Al-Daradji, Franco Battiato, Hichem Ben Ammar, Edoardo Bennato, Irene Bignardi, Emma Bonino, Vinicio Capossela, Emma Dante, Pippo Delbono, Nicolò Fabi, Beppe Fiorello, Mohsin Hamid, Daniele Luchetti, Curzio Maltese, Roy Paci, Nicola Piovani, Roberto Saviano, Martin Scorsese, Daniele Silvestri, Gino Strada, Salvatore Striano, Vittorio e Paolo Taviani, Giorgio Vasta, Tahar Ben Jelloun, Renato Sarti, Bebo Storti, Valerio Mastandrea, Mimmo Cuticchio, Moni Ovadia, Golshifteh Farahani, Nahal Tajadod, Irene Grandi, Nanni Moretti, Ascanio Celestini, Piero Pelù, Federico Rampini, Curzio Maltese, Giovanni Maria Bellu, Corrado Formigli, Alice e Alba Rorhwacher, Francesco Zizola, Amos Gitai, Abderrahame Sissako, e molti altri ancora. “Donna Oltre Confine” è anche il titolo del Concorso Nazionale Documentari SDF 2023, di cui è ora online il bando ufficiale con scadenza il 14 luglio. Sei film saranno selezionati da un comitato composto da Giovanna Taviani, Antonio Pezzuto e Paola Cassano. La giuria ufficiale, composta da Francesca Marciano (scrittrice, sceneggiatrice e regista), Anastasia Plazzotta (distributrice) e John Vignola (giornalista) sceglierà il vincitore del Premio G.B. Palumbo & C. al Miglior Documentario. Una giuria popolare composta dagli studenti del Liceo di Lipari e del Dams – Università degli Studi Roma Tre assegnerà il Premio Signum. Il Comitato Scientifico del festival è composto da Francesco D’Ayala, Agostino Ferrente, Fabio Ferzetti, Enrico Magrelli, Emiliano Morreale, Anna Maria Pasetti, Andrea Purgatori, Silvia Scola, Lidia Tilotta. Il Comitato d’Onore è costituito da Cristina Comencini, Romano Luperini, Giorgio e Mario Palumbo, Paolo Taviani e Bruno Torri.
Il SalinaDocFest è realizzato con il sostegno della Regione Siciliana – Assessorato Turismo, Sport e Spettacolo/Ufficio Speciale per il Cinema e L’Audiovisivo/Sicilia Film Commission nell’ambito del Programma Sensi Contemporanei Cinema, del Ministero della Cultura e SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori. Ha il patrocinio dei Comuni di Santa Marina di Salina e Malfa, di Roma Culture, Rai Cinema e 01 Distribution. Main partner sono Irritec, Hotel Signum, Hotel Ravesi, Palumbo Editore, Lady Wilmar e Salina Isola Verde.