Sociale

Missione Chiesa-Mondo: il coraggio di educare

Si è svolta a Catania, nel Palazzo della Cultura, la Tavola rotonda su: “Il coraggio di educare” promossa dalla Missione Chiesa-Mondo in collaborazione con l’Ufficio Dispersione Scolastica della Diocesi del quale è Direttore la Dott.ssa Agata Pappalardo. Hanno partecipato i Relatori: Dott. Giuseppe Vecchio, Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza; la Prof.ssa Maria Teresa Consoli, Professore associato di Sociologia giuridica dell’Università di Catania; il Prof. Alfredo Petralia, Presidente dell’Unione Ex-allievi don Bosco Catania-Salette.
Nel saluto iniziale la Responsabile della Famiglia Ecclesiale, Dott.ssa Lidia Curcio, ha evidenziato che la “Tavola rotonda” è in continuità col tema dell’educazione affrontato quest’anno dal Centro di Spiritualità pastorale della MCM. L’ intervento dell’Arcivescovo Mons. Luigi Renna, ricordando la figura di Don Milani, ha aperto gli interventi dei tre relatori che hanno esposto i loro argomenti sul tema, a questo, ha fatto seguito un dibattito al quale hanno partecipato: docenti, genitori, membri della FE.
Da Don Milani ad oggi la sfida continua…
Educare è un verbo/azione, da “educère” tirare fuori, stimolare a estrarre il meglio di sé, educare al meglio per poter essere migliori per sé stessi e per la società.
Noi tutti siamo responsabili di queste nuove generazioni: la famiglia, la scuola, le istituzioni, la società, lo Stato. Si dovrebbe condividere un percorso educativo inclusivo, dare valore all’istruzione per tutti e a tutti i livelli, dalla scuola dell’infanzia all’università, prevenire tutti insieme la dispersione scolastica. L’istruzione dovrebbe essere il primo interesse dello Stato perché: i figli, gli alunni, gli studenti, le matricole universitarie di oggi saranno il nostro futuro.
Dalla Tavola rotonda è emerso, che la famiglia è la micro società nella quale il bambino sviluppa le prime relazioni per poter affrontare relazioni sempre più complesse, in essa si dovrebbero sviluppare interazioni educative con le quali i propri figli affronteranno relazioni col mondo esterno per diventare quindi responsabili, abili a dare risposte alle esigenze, agli impegni, agli atti.
La dispersione scolastica è un grande fallimento per tutti… allora impegniamoci a trovare strategie condivise forti e decise, “l’Educazione è cosa di cuore…” disse Don Bosco e se così non fosse Don Milani non avrebbe dato il meglio di sé con la scuola popolare per le famiglie di Barbiana. Prendiamo esempio da chi ha dato sé stesso per educare, istruire, per tirare fuori il meglio che sarà “dono” per tutti. Favorire conoscenze, pensiero critico, consolidare la propria autonomia, rinforzare il rispetto delle norme del vivere comune, incoraggiare lo sviluppo degli interessi e capacità personali, acquisire conoscenza delle proprie radici, la conoscenza storica della propria città, uscire dal contesto di subcultura del quartiere, perché si può essere cittadini del mondo solo se prima si è cittadini “responsabili” della propria città!

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