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Memorie del fuoco: racconti di un vulcano

In prossimità della Giornata mondiale della Terra 2023 l’Associazione Culturale Alfiere Productions, in co-organizzazione con l’Associazione Culturale Zo e al Catania Film Festival, con il patrocinio dell’Assessorato Regionale del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo, organizza “Memorie del Fuoco”, giovedì 20 aprile, presso Zo centro culture contemporanee. Una manifestazione di carattere scientifico-culturale, di promozione e valorizzazione del territorio etneo, con un denso programma interdisciplinare, di incontri, spettacoli e proiezioni, dal pomeriggio alla sera. L’evento è curato da Massimo Blandini, Cateno Piazza, Sergio Zinna e Daniele Urciuolo.

Memorie del Fuoco è una storia di vulcani e di persone che ad essi hanno dedicato la vita, del loro legame profondo e della sfida che esprime. L’Etna è al centro della trama, è il filo conduttore: fatti, storie e personaggi vi hanno origine, l’attraversano, vi fanno ritorno. La sua rappresentazione sarà diversa da quella abituale, dalle descrizioni da cartolina, da narrazioni e immaginari dominanti. Seguendo le tracce dei protagonisti di queste memoriesitenterà di scrutare il vero volto del vulcano, di riconoscere il significato profondo della sua presenza, dell’energia che ci trasmette, dell’unicità che ci regala. Le memorie comporranno una trilogia, tre capitoli tra loro collegati. Ciascuna costituisce una forma di evocazione del vulcano, delle sue storie e dei racconti che le contengono.

Alle ore 17.30 la prima memoria I poeti del fuoco, ispirata dalla figura di Haroun Tazieff, leggendario protagonista della vulcanologia del passato, definito da Jean Cocteau “poeta del fuoco”. Pioniere della moderna vulcanologia, Tazieff ha fatto dei vulcani non solo materia di studio e di ricerca ma anche oggetto d’arte e di poesia, attraverso libri e documentari. Dalla sua vicenda prende spunto il talk che apre il programma “Il racconto dei vulcani tra scienza, arte, divulgazione”, con le molte domande che lo punteggiano: come si costruisce il racconto di un vulcano? In quanti modi se ne può descrivere la potenza, il mistero, la violenta bellezza? Con quali parole parlarne, con quali sguardi osservarli? A rispondere saranno i responsabili degli enti che si occupano dello studio e della tutela dell’Etna: Marco Viccaro, Presidente dell’Associazione Italiana Vulcanologia, Stefano Branca, Direttore Osservatorio Etneo INGV, Salvatore Caffo, Dirigente Ente Parco dell’Etna, Orazio Consoli, guida dell’Etna e compagno d’avventure di Haroun Tazieff.

Alle ore 19.30, la seconda memoria Il fuoco, gli uomini, gli dèi, propone la proiezione del documentario “Dove vanno i vecchi dèi che il mondo ignora?”, realizzato sull’Etna e diretto da due registi siciliani Giuseppe Spina e Giulia Mazzone, fondatori del network internazionale di cinema artistico Nomadica, in concorso all’ultima edizione del Torino Film Fest.  Un affascinante oggetto audiovisivo tra documentario, film sperimentale e lavoro scientifico. Un esercizio di immaginazione che mischia e confonde la dimensione mitica e simbolica legata al vulcano, l’interrogazione inesauribile rivoltagli dalla scienza, l’esplorazione fisica dei viaggiatori ottocenteschi.

La presenza del vulcanologo francese Haroun Tazieff aleggerà ancora sulla scena alle ore 21.00, questa volta nella trasposizione teatrale di un testo dello scrittore Ezio Abbate, Haroun, con Ezio Abbate e Marcello Rimi, tappa iniziale di uno spettacolo in fase di costruzione. Sul fianco del vulcano in eruzione, mentre la colata si avvicina, chiusi tra le mura dell’osservatorio, Tazieff e la storica guida Vincenzo Barbagallo raccontano al pubblico sé stessi e la Montagna di Fuoco.

Infine, alle ore 21.30, la terza e ultima memoria, il fuoco dell’amore, quello che brucia tra un uomo e una donna e tra loro e i vulcani. Fire of love è il titolo di uno straordinario documentario, finalista agli ultimi Oscar, dedicato a una coppia di vulcanologi francesi, Katia Conrad e Maurice Krafft, all’avventura estrema della loro vita da “cacciatori di vulcani”. Racconta di come la trascorsero, la vita, inseguendo eruzioni in giro per il mondo, e di come la persero in Giappone, travolti da una colata piroclastica. Riprendendo la lezione di Tazieff, oltre che scienziati furono anche artisti, cineasti produttori di immagini di magnetica e terribile bellezza: più di duecento ore di filmati in 16mm che la regista Sara Dosa, con abile montaggio, trasforma in un’esperienza visiva indimenticabile. La proiezione verrà presentata da Stefania Rimini, docente di Cinema, fotografia e televisione dell’Università degli Studi di Catania.

Inoltre, dalle ore 17.30 alle 23.00, sarà possibile visitare Omaggio all’Etna, esposizione di opere di Salvatore Bonajuto.

PROGRAMMA DETTAGLIATO

Giovedì 20 aprile, Zo centro culture contemporanee

h.17.30

Prima memoria: I poeti del fuoco

TalkIl racconto dei vulcani tra scienza, arte, divulgazione

Interventi:

Marco Viccaro, Presidente Associazione Italiana Vulcanologia

Stefano Branca, Direttore Osservatorio Etneo INGV

Salvatore Caffo, Dirigente Ente Parco dell’Etna

Orazio Consoli, Guida dell’Etna

h.19.30

Seconda memoria: Il fuoco, gli uomini, gli dèi

Proiezione: Dove vanno i vecchi dèi che il mondo ignora?

diGiuseppe Spina e Giulia Mazzone (con la presenza dei registi)

h. 21.00

Teatro: Haroun

di Ezio Abbate, con Ezio Abbate e Marcello Rimi 

h.21.30

Terza memoria: Il fuoco dell’amore

Proiezione: Fire of love, di Sara Dosa (finalista agli Oscar 2023)

presentazione diStefania Rimini, Docente di Cinema, fotografia e televisione – Università degli studi di Catania

h.17.30 – 23.00

Omaggio all’Etna, esposizione di opere di Salvatore Bonajuto.

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