Tony Leone, catanese, classe 1961 è fotografo e Graphic designer. La sua attitudine artistica è multiforme e si esprime in territori di confine fra disegno e fotografia. Le sue opere spaziano dal ritratto, alla costruzione grafica, passando dalla pop art, al cinema e alla rielaborazione ironica, a volte surreale, di icone artistiche universalmente conosciute.
Egli stesso dice di sé: “È difficile definire il mio stile perché non cerco di seguirne uno in particolare; faccio ciò che più mi diverte. Lo stile delle mie foto rispecchia il mio essere, il mio sentire, il mio modo di vedere il mondo. La fotografia è un mezzo per comunicare con gli altri, coinvolgendoli, lasciando che le immagini siano liberamente interpretate”. Numerosi i premi e i riconoscimenti raccolti in ambito nazionale e internazionale. Tra i risultati più significativi, le mostre tenutesi a: Siviglia, Venezia, Gorizia, al Photoluxfest di Lucca, Biennale MarteLive al Macro di Roma. The Humanity Photo Awards – Winning the Performance Award HPA Work Team – China Folklore Photographic Association & UNESCO – Beijing CINA con un reportage sulla festa di S. Agata. Dopo la sua ultima esposizione in Israele ”Sacred goods” presso l’Haifa Museum of Art. i suoi lavori sono stati acquisiti nella collezione permanente del museo nazionale israeliano.
Mi sembra di capire che per Tony Leone il segreto della creatività si riveli attraverso la necessità innata di divertirsi piuttosto che nella soddisfazione e l’autocompiacimento di aver creato qualcosa.
Sicuramente il desiderio di divertirsi è per me alla base di tutto. Il segreto sta nel non pensare, non porsi l’obiettivo di creare ma lasciarsi trasportare e seguire l’istinto. L’ispirazione non è qualcosa che cerco, ma arriva da sola e spesso nei momenti più strani. Nel processo creativo si mette a nudo la propria interiorità e quindi l’opera è estensione di sé stessi: in questo trovo che ci sia autocompiacimento.
Come hai sviluppato la tua tecnica artistica e chi ti ha “influenzato” in maniera determinante nel tuo cammino? Raccontaci dei tuoi maestri e dei tuoi artisti di riferimento.
Considero particolarmente significativo il percorso seguito all’Istituto d’Arte e poi all’Accademia, che mi ha motivato e spinto ad approfondire quello che per me era già innato. È lì che ho scoperto la fotografia, che assieme al disegno, sono divenuti i miei linguaggi artistici prediletti. Parafrasando Man Ray: “Disegno ciò che non può essere fotografato, fotografo ciò che non voglio disegnare, ciò che ha già un’anima.” Gli artisti del passato che amo sono così tanti che non saprei indicare chi e in che misura, abbia influenzato maggiormente il mio lavoro, ma certamente personaggi come Man Ray, Rodcenko, o fotografi come Robert Capa ed Henri Cartier Bresson. Anche il grande cinema dalle avanguardie, da Hitchcock fino a Kubrick, hanno lasciato una traccia nella mia formazione.
È una fortuna quando la propria passione corrisponde anche alla professione. Si riesce a vivere soltanto attraverso l’arte in Sicilia?
Poter viver e guadagnare con l’arte sarebbe una cosa meravigliosa; vendo le mie opere ma non tanto da poter vivere dedicandomi solamente ad essa. Sono un Graphic designer e la creatività è un elemento chiave nel mio lavoro, pertanto mi ritengo fortunato. La Sicilia è una terra di forti contrasti e tante sfaccettature. Mai come in questo momento essa sembra essere in voga, soprattutto in ambito turistico, ma segnali positivi arrivano anche da altri fronti: Dopo la vittoria di Palermo, eletta Capitale italiana della Cultura nel 2018, il tentativo di Trapani nell’edizione 2022 e quello di Siracusa per il 2024, la Sicilia torna ancora una volta protagonista della classifica finale che vede dieci città italiane in lizza per il titolo dell’edizione 2025. Palermo, capitale della cultura con la sua “Manifesta”, ne è un esempio. Bisogna cambiare la modalità di pensiero e ragionare sulle potenzialità che ha questa terra. Potremmo vivere di turismo enogastronomia e cultura. L’arte, può essere un ulteriore e non meno importante opportunità e quindi perché no? Con il proprio lavoro gli artisti raccontano di sé, la loro personale visione del mondo o di quella parte di esso vissuta ed osservata per trarne ispirazione. La Sicilia è una fonte infinita di ispirazioni!
Ricorrere al web per autopromuoversi è un’opportunità che spesso porta risultati. A te ha regalato successi e riconoscimenti internazionali. Cosa consiglieresti a chi decide di affidarsi a internet e non ai canali tradizionali.
Ho creduto sempre nelle potenzialità del web. Ho cominciato molto tempo fa a promuovermi online, raccogliendo pian piano tanti consensi. Ho così continuato, vendendo ed esponendo le mie creazioni con l’ausilio di gallerie d’arte online, amplificando la mia visibilità attraverso svariate piattaforme mediatiche. Chiaramente non credo che internet sia l’unica strada che consenta ad un artista d’emergere, ma per me, certamente, si è rivelata quella più giusta. Contattato da una curatrice d’arte, le mie opere sono state commissionate per arredare i locali di un prestigioso ristorante a Doha in Qatar. Ovviamente queste cose accadono grazie alla visibilità che il web offre.
In questo puzzle multicolore che raccoglie la tua attività artistica, hai preso una direzione particolare per il futuro? Progetti, mostre, sorprese?
Ti dico subito che io non seguo mai un progetto predefinito a lungo termine. I progetti finora realizzati, sono sempre emersi spontaneamente e concretizzati al momento. Questo principio mi contraddistingue, anche nel mio lavoro. Quando scatto i miei ritratti nei mercati cittadini o elaboro mini-set fotografici, citando film o altro, non penso mai che quelle foto debbano far parte di una particolare collezione o che esse siano un giorno destinate ad una mostra; lo faccio così, solo per passione. La condivisione delle opere avviene in una seconda fase, ma non è l’obiettivo primario della mia produzione artistica. Per il futuro posso dirvi, relativamente alla mia attività artistica, che riceverete importanti novità, ma al momento esse sono assolutamente top secret!
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