Cronaca

Messina, nella Casa Circondariale nasce un laboratorio di fumetto

E’ iniziato nella Casa Circondariale di Messina un laboratorio di fumetto, organizzato dal CePAS (Centro Prima Accoglienza Savio) e tenuto dalle insegnanti Michela De Domenico e Giuliana La Malfa che fanno parte dell’Officina del Sole con Lelio Bonaccorso.
Questo laboratorio avrà la durata di un mese. Al primo incontro  hanno partecipato dieci ospiti dell’Istituto. Le lezioni delle professoresse De Domenico e La Malfa sono riservate alla “sezione maschile protetti”.
L’iniziativa del Cepas (presieduto da don Umberto Romeo) è seguita e coordinata dalla vicepresidente del Centro, Raffaella Lombardi e si avvale della collaborazione di volontarie.
L’idea di un laboratorio sul fumetto è nata perché durante altri laboratori ci si è accorti della propensione dei giovani a raccontare le proprie emozioni attraverso il disegno.
Gli allievi del corso saranno incentivati a creare un elaborato in chiave personale.

Il programma, infatti, prevede: come si disegna una storia, i personaggi e il character design, il volto, la figura umana, cenni di storytelling e lo storyboard, dalla matita alla china e la colorazione di un fumetto.
Il corso viene realizzato soprattutto grazie alla sensibilità di Lelio Bonaccorso e alla disponibilità e comprensione del direttore dell’Istituto Angela Sciavicco, del comandante della polizia penitenziaria, Antonella Machì, del responsabile dell’area trattamentale, Letizia Vezzosi e dell’educatrice Nicoletta Irrera.

Il CePAS ormai da oltre 30 anni è presente nell’Istituto di Gazzi con iniziative formative e ha in corso laboratori che attualmente interessano, per il settore femminile, il ricamo e l’uncinetto. Vengono tenuti anche colloqui di orientamento e sostegno dei tossicodipendenti.
”La nostra presenza continua e il lavoro fatto per gli ospiti – ha dichiarato Lalla Lombardi – è parte di un programma che  è iniziato tanti anni fa e che ha sempre dato risultati apprezzabili, soprattutto nel sostegno di quanti sono ristretti a Gazzi. E’ chiaro – ha concluso – che queste sono alcune delle nostre attività e  il programma è ben più vasto anche se di difficile realizzazione e tende a migliorare la qualità della vita di persone che si sentono sole ed emarginate”.

Nella foto Sciavicco e don Romeo.

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