Eccellenze

Dal più bel Carnevale di Sicilia al Carnevale di Viareggio

“È il sogno di una vita, quel Matteo piccolo piccolo farà un carro grande grande al Carnevale di Viareggio 2024. Primo posto. Grazie”, con queste parole Matteo Raciti affida ai suoi canali social la soddisfazione per l’ennesimo riconoscimento alla sua passione “tutta Acese”. È il giovane artista siciliano che con l’opera “L’umanità ha perso il filo” ad aggiudicarsi il primo premio nella categoria maschere di gruppo al Carnevale di Viareggio 2023.
Già vincitore nelle edizioni precedenti (Al cospetto del Signor Ego, primo posto nelle maschere isolate nel 2018; Bel Paese Volo Via, secondo posto maschere isolate nel 2019; I disagi di Gulliver, primo premio delle mascherate e primo premio al concorso Eros Canova per l’opera più brillante), Raciti ha battuto le altre 8 opere in gara: “Finché morte non ci separi” di Giacomo Marsili, “La leggerezza dell’essere” di Giampiero Ghiselli e Maria Chiara Franceschini, “C’era un ragazzo che come me…” di Edoardo Ceragioli, “Chi vuol esser lieto sia” di Silvano Bianchi, “reeflettiamo” di Roberto De Leo e Vania Fornaciari, “Gli anglicani” di Libero Maggini”, “Vacche magre” di Stefano Di Giusto e “Sciamani” di Michele Canova.
“L’umanità ha perso il filo”. È la figura mitologica greca del Minotauro, il protagonista dell’opera. Una delle figure più iconiche di tutta la mitologia ellenica, una creatura leggendaria e mostruosa con le fattezze di un toro antropomorfo, che per la sua natura selvaggia e pericolosa, viveva rinchiuso in un labirinto. Immortalato da poeti e romanzieri, da pittori e scultori, l’immagine del Minotauro ha attraversato i secoli, rappresentando la parte più istintiva e bestiale della natura umana. L’ opera di Raciti è legata, non solo a quell’ aspetto dell’essere umano in continuo conflitto tra ratio e eros, tra rabbia e perdono, ma alla possibilità di una visione inedita della “bestia uomo” alla ricerca di una cooperazione tra gli individui, indicando, come soluzione alle prove e alle crisi esistenziali, associati a una angosciosa perdita di identità, la consapevolezza di sé e del mondo circostante.
“Abbiamo perso e ritrovato il filo. Abbiamo espresso tutta la brutalità del mondo per poi ritrovarci solo umani. Lanotte è sempre magica, ci inonda di poesia. Gli esseri umani, ormai Minotauri dalle sembianze bestiali, non ce la fanno ad uscire dai labirinti che questa società ha creato. Riusciranno a seguire quel filo rosso inventato da una giovane, Arianna e a trovare la strada per una nuova umanità?”-,si domanda sui social network l’autore e artista Matteo Raciti.

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