Il 31 dicembre si festeggia anche santa Melania
San Silvestro, si sa, viene celebrato il 31 dicembre, ma non tutti sanno che nella stessa data, la Chiesa Cattolica ha fissato, nei calendari liturgici, anche la data in cui si celebra Santa Melania la giovane. Dunque San Silvestro non ha “l’esclusiva”, anche se per antonomasia la notte del 31 dicembre, ultimo giorno dell’anno, viene detta Notte di San Silvestro. Ma c’è Santa Melania la giovane a “fargli compagnia” nei calendari dei santi, anche se molto spesso il suo nome viene omesso.
Se di San Silvestro si conoscono, in quanto detentore unico, il 31 dicembre del santo del giorno, vita, morte e miracoli, di Santa Melania la giovane in pochi conoscono, neanche per grandi linee la sua vita, anzi moltissimi non sanno neanche che sia esistita, pensando di assimilare il nome di Melania alla Madonna del Carmine, il 16 luglio, per celebrarne l’onomastico.
Noi per brevità di narrazione vi racconteremo la sua vita, molto sofferta. Melania nacque a Roma nel 383 e morì a Gerusalemme nel 439, figlia di un padre nobile e ricchissimo, senatore Valerio Publicola, tanto da avere possedimenti a Roma, in Sicilia, in Francia, in Spagna e altri luoghi e che la volle dare in sposa, contro la di lei volontà, al cugino Valerio Piniano, poiché voleva consacrarsi a Dio nella verginità.
Mentre Melania voleva mantenere la castità, il padre la obbligò a consumare il matrimonio e dopo aver dato alla luce una figlia, che morì qualche anno dopo e un figlio, che morì poco dopo essere nato, il marito vedendo che la sua sposa si ammalò fino ad essere in condizioni gravissime, fece voto di castità promettendo che se fosse vissuta ancora le sarebbe stato accanto per tutta la vita osservando la castità.
Alla morte del padre, Melania divenne erede universale di tutti i suoi infiniti beni materiali, che poco alla volta trasformò in case in cui accoglieva i poveri e dimenticati da tutti, in monasteri, altri li vendette per dare il ricavato ai poveri e si trasferì, insieme al marito e alla suocera, Melania Seniore, in Nord Africa nel 406. Fu Melania Seniore che iniziò da adolescente la nuora alla fede cristiana e anch’ella divenne santa.
Durante l’invasione di Alarico primo, re dei Visigoti, nel 410, Melania, Piniano, Albina e la nonna Melania fuggirono con una nave diretta in Sicilia e in seguito approdarono in Africa e si stabilirono in una loro proprietà in Numidia, a Tagaste, dove conobbero Agostino d’Ippona, in seguito santificato e conosciuto come Sant’Agostino. Egli in una bellissima lettera chiama i tre “astri luminosi della Chiesa”. Il tenore di vita di Melania, una volta spogliatasi delle sue ricchezze, fu totalmente dedicato alle preghiere, ai digiuni, alle penitenze e all’assistenza dei poveri. Melania decise di andare in Palestina nel 417 assieme al marito e alla madre. A Gerusalemme, visse per ventidue anni e lì continuò la sua azione filantropica, fondando un grande monastero vicino al Monte degli Olivi, nel quale si ritirò. Ma Melania, percependo avvicinarsi la morte nel dicembre 439, volle passare il Natale a Betlemme per partecipare alla messa di Natale, luogo ove spirò serenamente il 31 dicembre, all’età di 56 anni.
Il Martirologio romano ne fissa la memoria liturgica il 31 dicembre. Il suo culto nella Chiesa cattolica si diffuse a partire dal IX secolo, ma ricevette maggiore input a partire dal 1905, anno in cui il cardinale Mariano Rampolla del Tindaro scrisse un’opera sulla sua vita. Nel 1908 San Pio X approvò la sua festa il 31 dicembre. In Italia la Chiesa dedicata a Santa Melania si trova a Roma, zona Axa, in via Eschilo 100.