La Colletta Alimentare vista da un volontario
Catania, 26 novembre 2022, 7 del mattino. Colazione con caffellatte e brioscina veloci in modo da poter sistemare tutto il “kit” del capo équipe di volontari per la Colletta. Mi accorgo del meteo: era prevista pioggia e le previsioni ci hanno preso. Sono senza macchina e devo trasportare fino al supermercato affidatomi tutti i cartoni destinati a diventare scatole per il cibo che le persone doneranno; non c’è possibilità di farli arrivare sani e salvi a destinazione con quella bomba d’acqua fuori!
Il mio amico Riccardo è capo équipe in un altro supermercato vicino al mio, magari può darmi un passaggio e aiutarmi a trasportarne alcuni: lo chiamo, e dopo alcuni attimi di comprensibile titubanza per via del ritardo che ciò avrebbe comportato alla sistemazione nel suo supermercato, acconsente. In macchina affidiamo la giornata con una preghiera e si parte.
Arrivo lì, inizialmente il personale del supermercato mi guarda stranito come a dirmi “il gesto della Colletta è molto bello, partecipiamo volentieri… ma…”, e i pensieri si fanno parole: «Ma proprio oggi con questo tempo dovevate farla? Speriamo vada bene». Mi sistemo in uno spazietto all’interno davanti le casse, appendo i volantoni all’ingresso sotto la pioggia che nel frattempo si è acquietata, cominciano ad arrivare i primi clienti e io li accolgo con un «Buongiorno. Oggi è la giornata nazionale per la Colletta Alimentare. Facciamo la spesa anche per chi è più in difficoltà. Accettiamo alimenti a lunga conservazione.»
Inizialmente è davvero complicato, tra l’altro sono momentaneamente solo e sto aspettando che arrivino Francesca e Michela, due mie amiche, a darmi una mano; mentre il disagio e i “Chi me lo ha fatto fare?” nella mia testa crescono, ecco che arrivano, con tutti i vestiti bagnati dalla pioggia. Penso subito che loro avrebbero avuto molte più ragioni di me per chiedersi chi glielo avesse fatto fare di mettersi a servizio degli altri (compreso me) con quel tempaccio. Eppure, erano lì, pronte a darmi una mano! Ci dividiamo il lavoro a turno: c’è chi accoglie la gente e presenta l’iniziativa, c’è chi ringrazia i donatori con un simbolico segnalibro e c’è chi sistema le scatole.
Fuori vedo che la pioggia ci ha dato un po’ di tregua: decido allora di andare a casa a prendere il resto dei cartoni. Tornando, vedo tre scatole quasi piene e le ragazze che scherzando mi dicono “potresti andartene? Guarda cosa abbiamo fatto senza di te!” La giornata va avanti e i racconti e commenti della gente che entra, che dona o che non dona sono vari: “Chiedetelo al governo”, “C’è chi deve aiutare me”, “Ma vi trovo solo oggi?”, “Sono venuta solo per fare la colletta”, “L’ho già fatta stamattina in un altro supermercato”, “L’ho già fatta ma non posso non lasciarvi qualcosa”. Ringraziando tutti, indistintamente, mi rendo conto di essere veramente grato, e che ciò che dico è sempre meno una frase di circostanza.
Impiego i tempi “morti” a parlare con le ragazze chiedendogli cosa ne pensassero fino a quel momento di ciò che stavano facendo: per loro è stata la prima volta da volontarie. Per me, nonostante ci abbia apparentemente “fatto i calli”, è sempre diverso, ogni anno. Una delle due mi racconta che dopo la laurea le piacerebbe far conciliare il lavoro con il tempo per questi gesti. Capita anche di dialogare e scherzare con alcuni del personale, come Simone, che tra il serio e il faceto ci dice che per lui è bello averci lì oggi: “Almeno non mi annoio quando non c’è nessuno!” ci dice.
Alla fine della giornata, dopo aver contribuito noi stessi donando qualcosa, chiudiamo 19 scatole: la maggior parte è piena di pasta o di pelati e passate di pomodoro.
Congedo le ragazze ringraziandole per la giornata passata insieme, per l’aiuto e la compagnia.
Ma la mia giornata non è ancora finita, mi sento così grato che ho bisogno di fare qualcosa di “nuovo” anche per me: chiamo Davide chiedendogli se potessi andare al MAAS con lui, al magazzino del Banco, per dare una mano nello scarico dei camion che sarebbero arrivati. Arrivo lì: siamo in tanti, tantissimi a dare una mano. Nello scaricare i camion incrocio volti amici, dallo stesso Riccardo a Carmelo, a Edith, Viviana, Lorenzo, Gabriele, Enrica ecc.… Tutti lì – dopo una giornata stancante nei supermercati – a dare una mano per smistare i vari pacchi che saranno poi destinati alle famiglie siciliane con l’adrenalina a mille. Sembriamo tutti contenti e grati di quella giornata che sta davvero per giungere al termine.
Non senza aver prima mangiato insieme a tutti i presenti in magazzino un panino con la salsiccia, del couscous e dei buonissimi cannoli.
Fuori piove forte, è il momento di tornare a casa. Prima di uscire dal magazzino do uno sguardo alla scritta in gigantografia sopra le porte: “È la Gratitudine che genera Operosità”, una frase di Don Luigi Giussani – tra i fondatori del Banco Alimentare – che rende ancora più nitido il motivo per cui ogni anno decido di partecipare attivamente come volontario alla Colletta e di recarmi periodicamente al Banco per dare una mano.
Prima di congedarvi vi diamo alcuni numeri riguardo alla Colletta 2022: sono state raccolte circa 6700 tonnellate di cibo in 11mila punti vendita a livello nazionale. Il maltempo nel Sud ha provocato un decremento del 4% sulle donazioni rispetto al 2021. Il Banco Alimentare della Campania si è attivato immediatamente per offrire aiuti alimentari agli ischitani dopo la frana che ha provocato otto vittime e vari dispersi.
In Sicilia sono state donate 370 tonnellate che verranno destinate, nei prossimi mesi, a 250 000 persone in difficoltà. Ecco i dettagli (in kg) provincia per provincia: Agrigento 31.353; Caltanissetta 19.237; Catania 85.945; Enna 13.081; Messina 49.077; Palermo 75.480; Ragusa 23.394; Siracusa 24.104; Trapani 46.028.