Da Catania il sindacato Commercialisti in difesa di cittadini e imprese
“Siamo riusciti a portare a Catania i vertici di Sindacato e Ordine e i parlamentari commercialisti per parlare dell’ormai indifferibile riforma fiscale: in Sicilia più che altrove abbiamo bisogno che i commercialisti difendano cittadini e imprese da un fisco complicato e prevaricatore”.
Lo ha detto il presidente dell’Anc etnea, Alessandro Lo Giudice, concludendo i lavori Professione Commercialista, ripartire dalle riforme giornata di studi svoltasi ieri nell’Hotel Excelsior e organizzata dallo stesso sindacato di categoria.
Ed era stato il presidente nazionale, Marco Cuchel, durante il primo confronto, moderato dalla giornalista Simona D’Alessio, con i commercialisti eletti al Parlamento, a chiedere senza mezzi termini alla politica di intervenire urgentemente, “Perché – ha dichiarato – non possiamo più avere a che fare, come avviene adesso, con un fisco schizofrenico e dobbiamo anche intervenire per riequilibrare il rapporto tra fisco e contribuente: non è possibile che sia sempre quest’ultimo a dover pagare, anche per errori della Pubblica amministrazione. Anche questa, quando sbaglia, deve pagare”.
Su questi “due temi fondamentali da cui partire per avere una vera riforma fiscale” hanno parlato – dopo i saluti di Salvatore Virgillito e Gaetano Ambrogio, rispettivamente presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Catania (Odcec) e coordinatore Odcec Sicilia -, i commercialisti che siedono in Parlamento: Andrea de Bertoldi, Emiliano Fenu, Alberto Gusmeroli e, da remoto, Chiara Gribaudo. Con loro il presidente della Fidiprof, Luigi Pagliuca, e, da Milano, Marcella Caradonna, presidente dell’Odcec meneghina.
Per Fenu è urgente “andare incontro ai contribuenti con debiti nei confronti dello Stato, che sono quasi venti milioni, agevolandoli nel pagamento”. Per esempio attraverso “una rateazione straordinaria in dieci anni senza sanzioni e interessi”. Il deputato ha sottolineato anche la necessità di “ragionare” su avvisi di accertamento e premialità per i dipendenti pubblici. “Per come sono pensate le premialità – ha detto – potrebbero apparire come un incentivo per costruire l’accertamento non sempre in maniera precisa”.
Tanti i temi “caldi” sul tappeto e tra questi quello del Superbonus 110%. A questo proposito, da Catania, l’on. de Bertoldi ha rivolto un appello ai ministri per le Imprese Adolfo Urso e per il Lavoro Marina Calderone, affinché “investano subito il Consiglio dei ministri del problema della cessione dei crediti d’imposta, per sei miliardi, bloccati nelle banche”. E questo “per evitare che si debba aprire, a breve, uno dei tavoli di crisi più importanti della storia repubblicana che coinvolgerebbe 30.000 imprese e 150.000 dipendenti”.
Nella seconda tavola rotonda, moderata da Giuseppe De Filippi, vicedirettore del Tg5, si è parlato della “Riforma a metà” della Giustizia Tributaria con il vicepresidente dell’Associazione magistrati tributari, Salvatore Pillitteri, dei presidenti della Corte di giustizia tributaria di primo grado di Siracusa Vincenzo Saito, dell’Associazione nazionale giudici tributari Francesco Lucifora, dell’Associazione italiana professionisti della Giustizia tributaria Riccardo Trovato, e del membro del Consiglio nazionale forense, Arturo Pardi.
La giornata è stata conclusa da un confronto su obblighi e responsabilità degli organi di controllo alla luce della normativa del nuovo codice della crisi d’impresa, con relazioni tecniche dei commercialisti Andrea Bongi e Daniele Lorenzini, Lucia De Bernardin, giudice delegato della sezione Fallimentare del Tribunale di Catania e Matteo Morici, responsabile Product management di Teamsystem.