La città di Taormina si è fregiata di un nuovo murales: è di Tvboy, al secolo Salvatore Benintende, esponente del neo pop, l’opera-omaggio allo scrittore Andrea Camilleri, ritratto in figura intera, in abito scuro, come era consueto vestire il grande maestro.
L’autore siciliano, che ci ha lasciati nel 2019, ha raggiunto la sua popolarità con i romanzi dedicati alla figura fantastica di Salvo Montalbano, dai quali è stata tratta una famosa serie televisiva che ha riscosso enorme successo; postumo, nel 2020, il Riccardino, che pone fine alla saga.
Oggi ci guarda dal murales in cui è stato raffigurato: la postura superba, lo sguardo altero, orgoglioso di quella sicilianità che ha voluto divulgare nel mondo, tramite le sue opere; nelle mani un foglio, che esibisce quasi fosse uno stendardo, contenente una frase, maturata come monito, allo scrittore tanto cara:
“L’altro non è altro che me stesso allo specchio”.
Sono le parole di vicinanza che rivolse alla senatrice a vita Liliana Segre, rimarcando le distanze prese dalle leggi razziali del 1938 del regime fascista.
Lo street artist palermitano, noto pure come il Banksy italiano, presentando l’opera attraverso i social media, scrive:” Non dobbiamo educare all’odio”, ricordando il discorso fatto da Andrea Camilleri, nel 2018 nel quale presentava la sua ultima opera: Conversazioni con Tiresia”, un’opera introspettiva del cantore siciliano, che scorgeva nella figura dell’indovino cieco, la proiezione di sé.
“Che da quando non ci vedo più, vedo le cose assai più chiaramente”, queste le sue, quasi profetiche parole, su un mondo, in cui, unica risorsa sono le “generazioni giovani”.
Eppure, cieco come il suo Tiresia, ha saputo chiaramente scrutare nell’animo umano, narrarne le piccole tragedie quotidiane e i grandi interrogativi esistenziali; con lo stesso sguardo impetuoso con cui ci osserva, oggi, da questo murales.
Lo sguardo fiero con cui ha guardato la sua terra, la Sicilia, raccontandone le brutture e cantandone le meraviglie.
