Cronaca

A Librino 300 studenti dicono No alle mafie

Trecento cappellini colorati con la scritta Capaci di Crescere attraversano l’ingresso del Polo Educativo Villa Fazio di Librino. Trecento studenti attorno all’Albero Falcone, che insieme alle Istituzioni si sono incontrati oggi, 23 maggio, nella giornata in cui si ricorda il 30° anniversario della Strage di Capaci, per tracciare insieme quell’impegno e quell’entusiasmo necessari che restituiscono alla Sicilia dignità e futuro.

È questo lo “scatto della legalità” – vivo e forte – che apre l’ottava edizione di Capaci di Crescere, appuntamento su giovani e legalità promosso dal Consorzio Sol.Co., Mosaico e Fondazione Èbbene, in collaborazione con l’Istituto Regionale di Istruzione Secondaria “Francesca Morvillo” e che quest’anno prende il titolo Capaci di Crescere, in campo per la legalità.

La mattina si è aperta con un minuto di silenzio per commemorare le vittime della strage di Capaci e con il contributo del vice-prefetto Giuseppina Di Dio Datola, che ha ricordato come la costruzione di legalità deve essere frutto di un lavoro corale, di un territorio che dialoga e costruisce insieme. «Le Istituzioni, le scuole, le organizzazioni e la comunità hanno il dovere di accompagnare le nuove generazioni ad essere costruttori di legalità. È questa la sfida sociale e culturale che insieme dobbiamo percorrere affinché gli insegnamenti di uomini e donne come Falcone e Morvillo siano non soltanto eredità, ma si trasformino in azioni concrete».

E se Villa Fazio è il contenitore dove la legalità si respira, si costruisce, si rafforza, le istituzioni, in questo 23 maggio, restituiscono ai giovani un mandato specifico: quello di diffondere la legalità. Nelle strade, nelle viuzze dei quartieri, nella quotidianità, perché come ha ricordato Mons. Salvatore Genchi, Vicario Generale della Arcidiocesi di Catania: «Quello che è successo 30 anni fa deve servirci da lezione per vivere il presente in maniera più attenta ai valori dell’essere umano e alla ricerca del bene comune. I giovani devono essere costruttori del bene e animare le comunità di legalità e speranza».

«Le giovani generazioni devono crescere nella conoscenza del passato ma rafforzati in un percorso di libertà – ha sottolineato Antonio Scavone, Assessore regionale della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro –. È un impegno concreto, quello che devono mettere in campo, per contrastare tutte le forme di Mafia e dare respiro allo sviluppo della nostra Terra».

Legalità significa quindi impegno condiviso. A rafforzare questo pensiero, la firma del Patto per la Comunità dove le istituzioni presenti insieme ai promotori si impegnano a promuovere lo sviluppo del territorio nel segno della legalità. Un mosaico colorato, in un lenzuolo esteso, che lega Catania e Palermo, con l’iniziativa promossa dalla Fondazione Falcone e che unisce all’idea che la Sicilia ha bisogno di energia condivisa.

Presenti all’iniziativa di Capaci di Crescere anche i rappresentanti delle Forze dell’Ordine, della Guardia Costiera di Catania, delle Guardie Forestali, della Questura di Catania, del Ministero della Giustizia che hanno visitato l’Orto delle Meraviglie, un progetto finanziato dalla Regione Siciliana nell’ambito di iniziative e progetti di rilevanza regionale all’Associazione C’era domani Librino, dove durante la mattinata è stato piantato il 30esimo albero di Ulivo. Una legalità che si rafforza, quella che abbiamo vissuto oggi a Librino, e che incrocia i volti di coloro i quali proprio dalla legalità e dal diritto di essere Persone stanno costruendo il proprio percorso di riscatto sociale. L’Orto delle Meraviglie ha coinvolto, infatti, le persone senza una casa, intercettate dall’Unità di Strada con il progetto Radici, che “sottratte” dalla strada diventano “semi” per la Comunità rigenerandosi e mettendo in campo nuove azioni di legalità.

«Ogni anno viviamo questo giorno con una consapevolezza diversa – ha sottolineato Claudia Pasqualino, Presidente dei Mosaico – frutto di esperienze fatte sul campo. Siamo in campo con l’Unità di strada, attraverso cui intercettiamo tanti ragazzi smarriti che non sanno dove andare, siamo stati in campo quando sono crollate alcune palazzine in città e abbiamo accolto nei nostri alloggi le persone, siamo stati in campo durante l’emergenza ucraina. Siamo persone al servizio di altre persone. Le legalità è questo. Capaci di crescere significa scendere in campo insieme per ingrossare le fila di uomini e donne giusti e giuste».

La lotta alle Mafie passa quindi da iniziative come quelle di Villa Fazio e in tante altre che seguiranno sempre con il protagonismo dei giovani che devono «alimentare la memoria e scendere in campo per essere generatori di bellezza, vivacità, pensiero sociale e collettivo. Essere connettori di comunità», come ha ribadito, Adriana Patella, l’Assessora ai Servizi Sociali e alle Politiche Familiari del Comune di Catania presente anche lei a Capaci di Crescere.

«Partecipiamo sempre con grande spirito a questa iniziativa e siamo fieri di rimettere al centro il nome di Francesca Morvillo – ha sottolineato Raimondo Ferlito, Preside dell’Istituto Morvillo -. Una donna, un Magistrato che ha portato avanti i valori della legalità e giustizia sociale e che rappresenta un faro illuminante per gli studenti e studentesse. Capaci di Crescere si lega alla giornata che vivremo il 31 maggio, quando il nostro Istituto ospiterà la Talea Falcone che il gruppo Forestale ha realizzato proprio dall’Albero Falcone. Un gesto simbolico che ribadisce il bisogno di diffondere e disseminare legalità».

L’iniziativa di Librino si è conclusa con il Torneo della Legalità, accendendo di energia i campetti di Villa Fazio. Ancora una volta la struttura è diventata palcoscenico di legalità dove gli attori, i giovani, conservano la memoria e guardano al futuro con occhi pieni di speranza.

Capaci di Crescere, in campo per la legalità è un’iniziativa promossa in collaborazione con l­­­­­­­­’Associazione C’era Domani Librino, la cooperativa TEAM e con il contributo di Ortogel S.p.A. L’evento rientra nel cartellone Capaci di Crescere, Prossimità e Legalità In Rete, messo in campo da Fondazione Èbbene e che ha ricevuto il patrocinio della Fondazione Falcone.

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