Cronaca

Caltanissetta, Open Food: pranzo solidale a 1 euro

E’ nato a Caltanissetta “Open Food” il primo “fast food” dove un pranzo costa 1 euro, dove tutto costa 1 euro. Un progetto che che ha un duplice obiettivo: primo ridurre lo spreco alimentare, secondo aiutare le persone in difficoltà. L’iniziativa è stata messa in atto da Equo Food, “fast food inclusivo” che si trova in via Michele Amari 13 a Caltanissetta.
Promosso da Regione Sicilia, Croce Rossa Italiana – Comitato di Caltanissetta, Cooperativa Sociale Etnos, Un Posto Tranquillo Impresa Sociale S.r.l., IPAB – Istituto Testasecca, Coldiretti Caltanissetta, con il supporto del Comune di Caltanissetta, Open Food nasce con l’obiettivo di ridurre in modo significativo il divario sociale ed economico tra le persone.
Originariamente selezionato da Assimoco mediante il bando IdeeRete, Open Food vuole attivare una ripresa sociale ed economica dei territori, riducendo lo spreco alimentare per rigenerarlo sotto forma di interventi positivi a sostegno delle povertà.
Oggi, il progetto si espande coinvolgendo anche la fascia delle cosiddette nuove povertà*, identificandosi come strumento concreto per contribuire a cambiare le modalità di approccio e di supporto in relazione alle povertà emergenti che stanno sempre più delineandosi, anche all’interno di dinamiche familiari.
Attraverso la rete d’azione dei partner coinvolti verrà prodotto cibo nelle cucine dell’Istituto Testasecca, trasportato attraverso un furgone refrigerato presso il locale commerciale Equo Food – sito in via Michele Amari, 13 ‒, e venduto a pranzo al costo simbolico di 1 euro. D’altro canto, per sostenere tale progetto, si fa affidamento alla coscienza civica del singolo individuo: chi avrà una maggiore possibilità economica, potrà acquistare il cibo al costo che egli riterrà opportuno; una donazione volontaria che sosterrà anche i progetti sociali futuri. Il costo è simbolico affinché la persona interessata non si senta ferita nell’orgoglio delle proprie possibilità economiche; quindi, il cibo non è regalato, poiché spesso tale gesto si affianca all’idea di disagio economico, bensì è acquistabile in pari condizioni.
Con l’espressione “Nuove povertà” si fa riferimento a una condizione di vulnerabilità, intesa come senso di insicurezza e instabilità, in cui si ritrova il soggetto con un percorso individuale incrinato dalla precarietà e fragilità, tanto a livello lavorativo quanto nelle relazioni sociali, la nostra idea progettuale è quella di aiutare i soggetti fragili attraverso un percorso di aiuto e sostegno, che non mortifichi l’uomo ma lo renda partecipe di una forma di riscatto interiore attraverso servizi ed opportunità, sicuramente la problematica alimentare va attenzionata senza l’idea della mensa del povero, ma di un luogo comune ove consumare, pagando una cifra simbolica, cibi freschi e naturali, che sarebbero normalmente venduti al pubblico.

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