Cultura

“La Vergine e il Vulcano”, il docufilm della giornalista Mari Cortese

Si è svolto presso l’Archivio Storico Diocesano di Acireale l’incontro sul docufilm “La Vergine e il Vulcano: le eruzioni laviche nel culto mariano delle comunità etnee” della giornalista Mari Cortese, direttrice editoriale di Freepressonline, promosso dalla Diocesi di Acireale e patrocinato dall’Arcidiocesi di Catania. Alla proiezione sono stati presenti: il vescovo della Diocesi di Acireale, vice presidente della CEI e presidente della Cesi mons. Antonino Raspanti; l’assessore agli Affari Istituzionali del Comune di Acireale, Mario Di Prima; il presidente del Consiglio di Catania, Giuseppe Castiglione; il direttore dell’Ufficio Comunicazioni sociali della Diocesi di Acireale, don Arturo Grasso; il direttore dell’Ufficio Turismo della CESi e della Diocesi di Acireale e responsabile del parco culturale ecclesiale “Terre dell’Etna e dell’Alcantara”, don Roberto Fucile; la giornalista e produttrice del docufilm Mari Cortese. Ha moderato l’incontro Gaetano Rizzo, giornalista e consigliere nazionale Ucsi (Unione Cattolica Stampa Italiana).
Durante l’incontro si è dibattuto soprattutto sull’importanza di incrementare il turismo religioso nei territori da noi vissuti, sia per alimentare i benefici economici delle aree in cui le testimonianze storico-cattoliche sono particolarmente evidenti, sia per una forma di sensibilizzazione nei confronti del patrimonio della Chiesa, così ricco di storie e tradizioni ancora profondamente radicate all’interno delle nostre comunità.
“Trovo sia stata un’idea bella mettere insieme gli eventi sismici che mettono in ginocchio un popolo e la forza della comunità che ha di rialzarsi. La fede infatti ha sempre sostenuto contro le calamità. Auspico che questo sia il principio di un approfondimento del tracciato segnato dagli elementi lavici che tanto caratterizzano i nostri territori”, ha dichiarato Mons. Antonino Raspanti, ospite di spicco fra gli intervenuti.
Il filmato potrà essere divulgato da giornali, TV e canali istituzionali che ne facciano richiesta all’Ufficio Comunicazioni Sociali della Diocesi, che ha acquisito il lavoro all’interno del proprio archivio.

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