Fondazione Casa della Divina Bellezza a Forza d’Agrò
Protagonista del quarto appuntamento alla Fondazione Casa della Divina Bellezza di Forza d’Agrò (ME) il critico e storico dell’arte Giorgio Agnisola, professore emerito di Arte Sacra alla Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, ITS – Istituto Teologico Salernitano.
Quarto ed ultimo appuntamento del ciclo “La resilienza di una comunità dopo la notte”, la conferenza, intitolata “Il Dio intravisto nell’arte contemporanea da Hopper a Kiefer”, ha visto Agnisola prendere in esame un discreto numero di autori per mostrare come Dio, l’attesa e l’avvertimento dell’oltre siano presenti nell’arte contemporanea molto più di quanto si pensi.
«Dio sembra essere assente nell’arte odierna. Eppure a leggere le opere di molti artisti contemporanei considerati atei o che si ritenevano tali, al di là di ogni soggetto di tema religioso, – esordisce Agnisola – si coglie una viva presenza dell’oltre, un bisogno spesso inconsapevole di inoltro nell’invisibile della vita».
Agnisola indaga questa dimensione dell’anima, nel convincimento che «Dio non può mai essere assente nella storia dell’uomo.- ha spiegato il docente emerito -. Si tratta in ultima analisi di modificare e per certi aspetti capovolgere la consueta prospettiva di lettura delle opere in chiave teologica e di puntare al cuore dell’uomo, cercando nella verità della sua esistenza quelle istanze del profondo che sempre legano la creatura al creatore», ha detto il professore emerito che ha enucleato i contenuti nella sua conferenza.
«Nonostante il progressivo allontanamento dei temi religiosi, l’avvertimento dell’oltre pervade l’arte contemporanea: un avvertimento non di rado drammatico, che si coglie nel profondo dell’espressione come riflesso di un’ansia, come turbamento e ricerca di ragioni e sensi del ministero della vita – chiosa Agnisola – E talvolta nella stessa fisionomia multiforme dei linguaggi segnati dalla sperimentazione e nell’eclettismo espressivo che l’uomo d’oggi testimonia la sua ricerca di infinito».
Un pubblico numeroso – nel rispetto delle norme Covid – e interessato ha assistito alla conferenza, al termine della quale è seguito un interessante dibattito. Presente anche la professoressa Giuseppina Radice, che ha tenuto, nell’ambito del ciclo di incontri, una conferenza lo scorso 30 gennaio.
Chi è Giorgio Agnisola
Agnisola ha diretto per quindici anni la Scuola di Alta Formazione di Arte e Teologia, da lui fortemente voluta insieme a Padre Giuseppe Manca SJ e di cui è oggi coordinatore della ricerca.
Tantissime negli anni le sue collaborazioni per periodici e riviste specializzate (ricordiamo “Studi Cattolici” e “Luoghi dell’Infinito”). Dal 1990 collabora alle pagine culturali del quotidiano “Avvenire” ed in particolare alla pagina “Arte”. Attualmente dirige anche l’interessante quadrimestrale “AT – Arti e Teologie”. Infine, oltre ad aver curato decine di mostre (ricordiamo soltanto la recente “Ettore Frani. Nel lucido buio” presso la Fondazione La Verde La Malfa – Parco dell’Arte di San Giovanni La Punta), ha al suo attivo la pubblicazione di numerosi saggi (tra i più recenti “L’oltranza dello sguardo in Friedrich, Monet, Cézanne” e “L’avvertimento dell’oltre in Morandi, Rothko e Manzù”, editi rispettivamente nel 2010 e nel 2015 da Il Pozzo di Giacobbe, e “Lo sguardo e l’oltre. Da Friedrich a Rothko” uscito per Moretti & Vitali nel 2018).