Parlamento siciliano, il primo in assoluto in senso moderno
Il Parlamento siciliano, il primo in assoluto in senso moderno, si contende il primato con altri tre parlamenti nordici, quello islandese creato nel 930 detto Althing, quello delle isole Fær Øer, il Løgting, e quello dell’isola di Man, il Tynwald. Si trattava negli ultimi due casi di assemblee consultive e non legislative, l’Althing invece aveva funzioni legislative e insieme anche giudiziarie come suprema corte giudicante.
Il Parlamento Siciliano invece può essere considerato il primo parlamento in senso moderno di uno stato sovrano. Risale all’anno 1097 la prima assemblea del Parlamento convocata a Mazara del Vallo, vicino Marsala, dal normanno Conte Ruggero il conquistatore della Sicilia. In questa prima adunanza furono convocati nobili e clero ma presto l’assise sarebbe stata allargata anche ai rappresentanti dei comuni.
Nel 1130 poi Ruggero II, sull’esempio del padre, convocò le Curiae generales a Palermo, nel Palazzo Reale, oggi detto dei Normanni, per la proclamazione del Regno di Sicilia. Nel 1239 poi, ben venticinque anni prima dell’Inghilterra, Federico II di Svevia convocò a Foggia per l’anno seguente, per la prima volta tre “bracci” del Parlamento, quello militare, quello ecclesiastico ed anche quello demaniale, cioè dei liberi comuni.
Era dunque il 1240, data che precede di 25 anni quella del Parlamento inglese, la cui convocazione ad opera del sesto Conte di Leicester, Simone di Montfort, avvenne il 14 dicembre del 1264 ma il Parlamento poi si riunì nel 1265. Sebbene non riconosciuto dal re inglese Enrico III con cui i nobili erano in guerra, quello inglese ebbe il primato dell’elezione, cioè i componenti, i cavalieri (i nobili) e i borghesi (rappresentanti cittadini) furono, su volere esplicito del Conte di Leicester, eletti dai propri connazionali. Esperienze simili si diffusero poi, nei secoli successivi, nei vari stati europei.
Dunque il Parlamento Siciliano rimase in carica fino al 1812, anno in cui fu modificato su esempio di quello anglosassone. Ricordiamo infatti che in quegli anni la Sicilia era sotto il protettorato dell’Inghilterra che così facendo la salvò dalle mire espansionistiche di Napoleone Bonaparte. Il Parlamento venne quindi riformato in senso bicamerale con una Camera dei Comuni e una Camera dei pari. Questo nuovo Parlamento ebbe vita breve perché con l’annessione del Regno a Napoli e la creazione del Regno delle due Sicilie, esso fu abolito nel 1816.
Il Parlamento tornò attivo nei moti del 1820 e del 1848-49, ma la vera rinascita invece si ebbe dopo la seconda guerra mondiale nel 1947, con il nome di Assemblea Regionale Siciliana in sigla ARS. Siamo ormai ai giorni nostri, per concludere dovete sapere che per Statuto l’ARS è, rispetto agli organi legislativi di tutte le altre regioni italiane, l’unica ad avere ancora una volta dignità di Parlamento.
Immagine: La Cour de l’empereur Frédéric II à Palerme, Arthur Georg Von Ramberg, olio su tela, Neue Pinakothek, Monaco di Baviera, Germania.