Cultura

Una lettera per Santo Trimarchi

Santo Trimarchi, ha presentato a Santa Teresa di Riva, il suo primo libro di poesie intitolato “Scorci di Vita, Chiddu chi vi visti vu cuntu”, edito da Carthago. La serata dell’ex docente di storia e filosofia del liceo scientifico statale di Santa Teresa di Riva ha registrato enormi benemeriti. All’evento hanno presenziato Domenico Trimarchi, vice sindaco del comune, ed i rappresentanti della casa editrice Carthago.
Riceviamo e pubblichiamo un estratto della lettera che sua figlia, Chiara Trimarchi, ha voluto dedicargli.
“Su ciò di cui non si può parlare, si deve tacere” diceva il filosofo Wittgenstein, delimitando in questo modo i confini della filosofia, ma allo stesso tempo aprendo un varco su un altro spazio comunicativo: quello della poesia. “Scorci di Vita, Chiddu chi vi visti vu cuntu” è una raccolta di più di 80 poesie in vernacolo, impreziosito da Haiku e Tanka siciliani e “piccoli pinzeri”, che ha avuto il suo momento di gestazione durante il periodo di confinamento nazionale dello scorso anno. Tale momento, buio per la storia, è stato, da alcuni punti di vista, fecondo per mio padre che ha volto lo sguardo al suo sentire percorrendo un viaggio di ricongiungimento con la propria terra di origine, con la comunità umana che la vive e la lingua dialettale che la caratterizza, radice nutritiva di tutto il suo lavoro artistico. E’ stato grazie all’osservazione, all’ascolto, all’empatia con i luoghi, le persone e la fede nella Provvidenza, che mio padre, in veste di autore all’alba dei settant’anni, ha sondato i fili fatti di sentimenti, azioni, pensieri che tessono tra di loro gli elementi naturali, gli esseri umani e il loro rapporto con Dio. La presentazione di “Scorci di Vita, Chiddu chi vi visti vu cuntu” ha celebrato la catarsi in cui tutti hanno potuto godere, ancora, l’armonia nella semplicità dello stare insieme quando il filosofo lascia il posto al profeta e le parole non sono più possesso privato ed individualistico, ma trascendono il livello puramente umano per farsi strumento a conforto e sprone di tutta la comunità.

Articoli correlati

Back to top button