La vergogna dell’inquinamento del mare catanese e l’inerzia dell’amministrazione
Le recenti notizie relative al grave inquinamento del mare, nella spiaggia dei catanesi, mi inducono a fare alcune considerazioni.
Desidero ricordare innanzitutto che a gennaio 2016, durante il mio Assessorato, con il decisivo sostegno del sindaco Bianco e con il grande impegno del direttore della Sidra, ingegnere Osvaldo de Gregoris, assieme ai tecnici della Sidra e del comune di Catania, ero riuscito a consegnare all’Urega, per la gara d’appalto, il progetto dell’impianto di depurazione e delle reti fognarie, con relativo finanziamento acquisito di circa 400 milioni di euro.
Purtroppo l’emanazione, immediatamente successiva, della nefasta legge 50 sui Lavori Pubblici, dell’aprile 2016, bloccò la gara perché non era più possibile procedere con il sistema dell’appalto integrato, sulla base di un progetto preliminare rinforzato.
Una bella fregatura per Catania, che ancora arranca per arrivare all’appalto e che invece oggi avrebbe potuto già avere, tra le altre cose, il mare pulito e San Giorgio libera dalle fogne a cielo aperto e tanto altro.
In un prossimo intervento cercherò di fare il punto sullo stato dell’arte delle procedure che l’attuale amministrazione, che sicuramente non sembra brillare per qualità ed intensità dell’impegno, sta portando avanti in tale campo.
Oggi, in una città che sta toccando gli abissi più impensabili di un inesorabile degrado culturale che sta colpendo anche ampi settori di un ceto medio in grave sofferenza economica, desidero fare notare i vantaggi che può avere una amministrazione come quella attuale nel ‘non fare nulla’ per migliorare la città, sotto questo profilo ambientale.
Fare le fognature significa anche creare condizioni di grave disagio in tante strade, che secondo un programma anche ben strutturato, dovranno essere soggette a scavi importanti per l’inserimento delle tubazioni; significa creare tante situazioni di disagio per i successivi necessari allacciamenti delle abitazioni alle reti fognarie.
I cittadini che subiscono gli immediati, per quanto temporanei, disagi, aizzati da alcune forze di opposizione, potrebbero fin da subito, diventare potenziali nemici dell’amministrazione.
La città, che nel suo complesso, con la realizzazione delle fognature, potrebbe fare un grande salto nel miglioramento della sua qualità, si potrà accorgere invece solo dopo tanti anni di tutto ciò (Strumentalizzazione della vicenda Tondo Gioeni, da parte di una opposizione opportunista, docet).
Catania ha bisogno nel prossimo futuro di una nuova classe politica e di leader, anche di diverso pensiero politico, capaci di dialogare e di attivare sinergie sui temi di reale interesse per la qualità del suo sviluppo.
*Presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Catania dal 2001 al 2007; Presidente della Fondazione Ordine Ingegneri di Catania dal 2007 al 2009; Componente della Consulta Regionale degli Ordini Ingegneri della Sicilia; Assessore al Comune di Catania con deleghe ai Lavori Pubblici, Protezione Civile; Energia e Manutenzione; Assessore Regionale alle Infrastrutture e Mobilità.