Cultura

Presentato il “Cortile – Teatro Festival”

Un ritorno al futuro per scoprire un nuovo mondo di spettacoli. Dal 28 giugno, un cartellone, oltre 20 spettacoli e 3 location. Sono i numeri de “Il Cortile – Teatro Festival” che esordirà con “Quadri di una rivoluzione” di Tino Caspanello. Il “Cortile” compie dieci anni (tra i cinque di Forte San Jachiddu e quelli del Palazzo Calapaj-D’Alcontres) e festeggia in una nuova veste teatrale. Organizzato dal Castello di Sancio Panza con la collaborazione di Nutrimenti Terrestri, “Il Cortile” butta il cuore oltre l’ostacolo e prosegue fino a metà settembre. Contributo offerto dal Comune di Messina, in compartecipazione di Regione Siciliana e Ministero dei BB.CC., nell’ambito del progetto “Kulturavirus”, dell’appoggio di “Latitudini” e del Gruppo Tourist-Caronte. Anche l’Università di Messina con “Universi Teatrali”. RAI Radio Uno è media partner del Festival.

La conferenza stampa di presentazione nel tratto antistante il ristorante “A Cucchiara” di Giuseppe Giamboi. Il direttore artistico, Roberto Zorn Bonaventura: «Si pone come obiettivo quello di coinvolgere quanto più pubblico e artisti possibili, cercando di tracciare un nuovo inizio. Il mondo della Cultura, e quello del Teatro in particolare, ha subìto un colpo terribile. La nostra volontà è quella di non guardarci indietro, di andare avanti, oltre il tempo e provare a trovarci, visionariamente, tutti, in un nuovo mondo».

«Siamo arrivati – ha proseguito Zorn – alla decima edizione di un Festival che abbiamo sempre voluto fortemente organizzare per respirare un’aria che ci piace. Quell’aria che adesso facciamo fatica a portare ai polmoni, che cerchiamo disperatamente di trovare nelle strade, nei vicoli e nei cortili. “Segnali di vita… nei cortili”, ci affidiamo al maestro Battiato per trovare coraggio e speranza. Cerchiamo con tutte le forze di fare un salto temporale e di ritrovarci in un futuro che vorremmo fosse diverso, che fosse più consapevolmente nostro. Per farlo disegniamo un percorso di spettacoli che attraversano la città, i tempi e gli spazi. Lo storico Cortile Calapaj-D’Alcontres è la nostra base, il nostro presente, in cui si alterneranno compagnie che adatteranno il loro spettacolo all’architettura del palazzo. Il Museo Regionale di Messina è il passato da cui prendere coraggio per fare meno errori, e l’area Iris sarà il nostro futuro, quello che non conosciamo ancora, ma che possiamo sempre immaginare».

Ad intervenire anche l’assessore comunale alla Cultura, Vincenzo Caruso, che si è complimentato per un festival così longevo, che va avanti avanti da dieci anni: «Cosa onestamente difficile». L’assessore agli Spettacoli, Francesco Gallo, si è definito uomo della concretezza: «Ho apprezzato la voglia di fare e la capacità artistica che si muovono attorno al “Cortile” e mi è sembrato logico far sì che il Comune fosse di supporto. Il segnale della vita che voi amate è stato trasformato dall’Amministrazione in segnale di speranza. Se sei un artista, perché vivi d’arte, allora noi diamo la giusta attenzione. Non vogliamo confondere i professionisti con gli amatori».

In rappresentanza di “Latitudini”, la rete che opera a sostegno della drammaturgia siciliana contemporanea, Gigi Speciale, che ha spiegato come a Messina ci sia «un teatro istituzionale più distratto». Martina Galletta ha portato il saluto e l’apprezzamento della Caronte-Tourist, «che tiene a sostenere i progetti artistici di qualità». Presente anche Tino Caspanello, autore e regista dello spettacolo inaugurale del 28 giugno “Quadri di una rivoluzione”. Ha ricordato come questo lavoro sia stato messo in scena e premiato all’estero: «Grazie per averci invitato a Messina, finalmente nella nostra città».

L’obiettivo è quello di rilanciare in maniera dirompente e creativa il valore del teatro e della cultura partendo da artisti di fama nazionale e internazionale senza tralasciare compagnie di Messina apprezzate in tutta Italia e che, da anni, operano nel territorio messinese e siciliano: Teatro Pubblico Incanto, QuasiAnonimaProduzioni, Carullo-Minasi, Nutrimenti Terrestri e il Castello di Sancio Panza. Come da tradizione, gli artisti sono tra i più premiati sia a livello nazionale sia internazionale, che hanno anche il favore della critica ma che a fatica trovano spazio nei grandi teatri pubblici.

Ecco le sedi de “Il Cortile”. Primo fra tutti il settecentesco palazzo Calapaj-D’Alcontres, che è la sede storica del Festival,in pieno centro, accanto al Duomo di Messina. Unico palazzo nobiliare che ha resistito al terremoto del 1908. La sua è un’atmosfera intima, sofisticata e nello stesso tempo accessibile a tutti. È normalmente chiuso al pubblico. E ancora il Museo Regionale di Messina, una delle Istituzioni culturali più importanti in città, con la sua capienza di oltre 200 posti (con le limitazioni anti-Covid). Gli spettacoli avranno una cornice da sogno: giardini e resti archeologici, a pochi metri dalle opere di Antonello da Messina e di Caravaggio. Infine, l’Area Iris, nella zona Nord della città, è la più attrattiva per i turisti, ricca di ristoranti e strutture dedicate all’hospitality. Tradizionalmente legata al cinema, si trova accanto ai famosi laghi di Ganzirri e a Capo Peloro, ls “punta” della Sicilia laddove avviene l’incontro dei due mari: il mar Tirreno ed il mar Ionio. «Una nuova sfida – ha detto il gestore Umberto Parlagreco – che spero sia l’inizio di una lunga collaborazione».

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