Perché tanti uomini incompetenti diventano leader?
Sarà capitato a tutti di pensare che i propri diretti superiori nel luogo di lavoro siano degli ignoranti. Sarà capitato a tutti di lamentarsi del fatto che nei posti nevralgici delle aziende, della politica e della pubblica amministrazione ci siano degli incompetenti.
Lo psicologo Tomas Chamorro-Premuzic, docente presso l’University College di Londra e la Columbia University di New York cerca di dare una risposta nel suo libro alla seguente domanda: “Perché tanti uomini incompetenti diventano leader?”.
Nel terzo capitolo del libro spiega come mai le persone narcisiste riescano a raggiungere posti di comando attraverso la sovrastima di sé stessi, la megalomania, la pervicacia nel raggiungere gli obiettivi, l’indole al comando autoritario, il machismo. Nel successivo affronta il problema del carisma e delle persone carismatiche e dei rischi connessi.
Questo psicologo ha approfondito lo studio di questa terribile piaga delle società moderne e ha concluso che affidare importanti compiti a leader narcisisti o megalomani incide sul rendimento complessivo del gruppo di lavoro e porta anche alla distruzione delle ambizioni e delle esistenze di altre persone che – pur avendo competenze e grande talento – non riescono ad emergere.
Spiega in modo molto sintetico i meccanismi che si innescano nelle persone verso individui psicopatici, narcisisti e spesso dotati di grande carisma.
L’autore passa quindi a descrivere i caratteri della buona leadership: competenza, intelligenza, e propone dei sistemi efficaci per valutare il potenziale degli individui a partire da alcuni elementi quali il capitale intellettuale, il capitale sociale, il capitale psicologico.
Per combattere la leadership cattiva propone due soluzioni: 1) dare spazio alle donne; 2) provare i percorsi con i life-coach al fine di migliorare le proprie prestazioni.
Alle capacità delle donne, l’autore dedica uno specifico capitolo elogiando le loro qualità e professionalità. Sostiene che sia necessario valorizzarle di più e porle in prima linea per combattere le leadership cattive che sono quasi sempre incarnate da uomini.
Nell’ultimo capitolo Chamorro-Premuzic esamina l’attività dei life-coach che spesso sono chiamati nelle aziende per formare i dipendenti e migliorarne le performance. Ammette che spesso costoro non riescono a raggiungere risultati soddisfacenti né ad inculcare i principi di una leadership “buona”. Ritiene che questi particolari professionisti siano necessari per il miglioramento delle capacità relazionali e di leadership all’interno delle aziende. L’essenziale è “conoscere se stessi” e con un life-coach è possibile raggiungere risultati importanti senza per forza stravolgere la propria natura e il proprio carattere. Anzi, in altre parti del libro, l’autore dà quasi per scontato che certi tratti del carattere e certi stili di comportamento non possano essere modificati neanche dal migliore dei life-coach. L’importante è avere desiderio di imparare da un coach.
Il libro ha il grandissimo pregio di porre un tema scottante: l’incompetenza di molte persone che dirigono aziende o occupano cariche politiche. È molto ben scritto e facilmente leggibile.
Nelle società post-moderne ci sono ormai questi nuovi guru: psicanalisti, promotori finanziari e life-coach. I life-coach sono onnipresenti nei talk-show, nelle aziende, nello sport e anche vicino ai politici. Quasi tutti emulano Tony Robbins, che è una star a livello mondiale, noto per il suo carisma, per le sue capacità oratoria e per i soldi che è riuscito a fare nelle multinazionali americane e come consulente di importanti politici come Bill Clinton, Donald Trump e Michail Gorbaciov. Anche gli psicologi e gli psicoterapeuti cercano in qualche modo di imitare i life-coach prendendo parte a trasmissioni televisive o organizzando eventi mondani presso locali alla moda, anfiteatri o addirittura palasport.
L’origine profonda di questi personaggi sta nelle idee di alcuni psicanalisti che hanno approfondito lo studio dell’esoterismo conformemente ad alcune tendenze in voga negli anni Sessanta. I life-coach sono la versione in marketing di alcune di queste idee.
Per darne una visione schematica, a mio parere bisogna distinguere due livelli di comprensione. Il primo livello si fonda sull’idea che il mondo sia essenzialmente una rappresentazione del soggetto e che quasi non esista. Il secondo livello si fonda sull’ammissione che i meccanismi di marketing e di accumulazione del capitale siano praticamente perfetti e immodificabili. Il life-coach pretende di cambiare la percezione che l’individuo ha di sé e del mondo e di renderlo un brand appetibile sul mercato affettivo, sul mercato del lavoro e sul mercato finanziario. Il tutto viene ammantato da empatia e carisma.
I life-coach hanno molto successo e sono il prodotto del sistema capitalistico attuale. Nessuno di loro si guarda mai dal toccare argomenti strutturali come si farebbe in una lezione di economia e filosofia. L’obiettivo è la soddisfazione del singolo, la trasformazione del proprio capitale umano in denaro e possibilmente anche sesso.
Il libro di Chamorro-Premuzic distingue tra leadership-buona e leadership-cattiva, ma non si pone il problema di andare a ricercare le cause strutturali di tali fenomeno. Non lo fa perché non gli conviene. Un’indagine del genere porterebbe alle seguenti conclusioni: 1) il mondo non è una unilaterale rappresentazione del soggetto; 2) il male e la sofferenza individuale non sono il prodotto di un’errata rappresentazione ma l’effetto di una realtà violenta indipendente dal soggetto; 3) il capitalismo non si fonda sull’empatia dell’individuo razionale di Adam Smith ma sull’antipatia e la legge della rapina; 4) le psicopatologie umane non sono prodotte da problemi della psiche ma dall’impatto della realtà economica violenta sull’individuo. Porre la questione in questi termini significa spostare il problema dell’esistenza umana dal piano del marketing e del brand a quello dell’ontologia e dell’esame strutturale della società. Ai life-coach questo non interessa.
T. Chamorro-Premuzic, Perché tanti uomini incompetenti diventano leader? (e come porvi rimedio), Egea, 2020, Milano.