Università

Numero chiuso, avvocati Leanza e Mobilia: “Finalmente un ristoro alle sofferenze”

Ancora novità dal fronte ‘numero chiuso‘ in ambito universitario per l’accesso ad alcune Facoltà. La questione è tanto annosa, quanto controversa ma uno spiraglio si apre ed è una ventata d’aria fresca. È stato riconosciuto il risarcimento del danno da lungaggini processuali in favore di ex studenti di Medicina o altri corsi di Laurea a numero chiuso. Questi, illo tempore (parliamo del 2013), dopo aver presentato ricorso, erano stati ammessi ma in via cautelare e provvisoria. Il ricorso presupposto, come già accennato, era iniziato nel 2013 e si era conclusodopo ben sette anni – addirittura a fine 2020. Un tempo di attesa così abnorme determinava una inevitabile ricaduta a piombo e finiva con il minare la serenità degli studenti, privati delle certezze relative all’esito della loro carriera universitaria fino al giorno della pronuncia della sentenza definitiva. “È un’importante svolta – fanno sapere i legali messinesi Calogero Leanza e Francesco Mobiliache accorda finalmente tutela a tutti quegli studenti che per troppi anni hanno vissuto nel timore di vedere vanificato il loro percorso universitario”.

La Corte d’Appello di Roma ha accolto il ricorso presentato dagli avvocati messinesi, ossia la richiesta di risarcimento, avanzata alla Pubblica Amministrazione in considerazione dell’eccessiva durata del processo medesimo. “Si tratta di una fondamentale svolta nel panorama giuridico – spiegano i due legali – che finalmente riconosce un ristoro anche alle sofferenze cui sono esposti i ragazzi nel protrarsi di questi lunghi giudizi. In questo senso, risulta di massima rilevanza l’applicazione della L. 89/2001 (c.d. legge Pinto) grazie alla quale è possibile ottenere un risarcimento al fine di controbilanciare, almeno in parte, l’annoso problema delle lungaggini processuali che affligge il nostro sistema giudiziario: esortiamo quindi tutti i ragazzi che abbiano avuto questo genere di disagio a far valere i loro diritti”.

Un lieto fine dopo un percorso travagliato ed è grande la soddisfazione per questa pronuncia. Leanza e Mobilia auspicano una riforma della disciplina del processo “con un deciso intervento sistematico – dicono – da parte del legislatore, garantendo tempi brevi e risultati efficienti”.

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