Aziende

I ristoratori all’Ars: “Siamo arrivati allo stremo”

Le richieste della Fipe Confcommercio Sicilia verso le istituzioni si stanno facendo sempre più frequenti per cercare di trovare una soluzione concreta nel più breve tempo possibile, affinché i ristoranti possano riaprire prestissimo e scongiurare il collasso. Dario Pistorio, presidente regionale Fipe, è stato invitato in III commissione all’ARS dove è intervenuto in audizione anche l’assessore alle Attività produttive Turano in merito alla grave crisi del settore imprenditoriale siciliano legata alla pandemia da Covid 19. Durante l’incontro Pistorio ha chiesto una serie di provvedimenti per sostenere la ripartenza della categoria, a cominciare dalla riapertura dei ristoranti per il 14 febbraio, cioè per San Valentino, sia a pranzo sia a cena, con il servizio al tavolo, fino alle 22.
“Siamo arrivati allo stremo – ha detto Pistorio – con questi stop and go non sappiamo più cosa fare e speriamo che il Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci ci conceda la tanto agognata apertura, la quale ci permetterà di risollevarci, anche se le perdite subite fino ad ora sono state davvero ingenti. I pubblici esercizi hanno perso in un anno 2 miliardi e 800 mila euro – continua il presidente regionale della FIPE -. Più del 30% degli esercizi pubblici, pari a 6/7 mila attività, rischia di non riaprire dopo la crisi se non si interviene subito, lasciando per strada una forza lavoro di circa 14.000 dipendenti e ripristinare il servizio al tavolo a prescindere dai colori, con le dovute attenzioni, riducendo i posti per ristoranti e bar sarebbe una buona ripartenza”.
“In più, considerando la confusione anche nel settore del catering, che dà lavoro a centinaia di addetti e rappresenta uno dei tasselli più importanti per l’economia del territorio e che vede i ristoratori assolutamente impreparati alla riapertura, abbiamo bisogno di regole certe e aspettiamo marzo per vedere se la situazione si sblocchi e che arrivino i Ristori da parte del Governo. Alla Regione chiediamo di poter iniziare a lavorare alla stregua di tutte le altre attività che stanno lavorando. Chiediamo quindi un aiuto solerte alla Regione Sicilia”.

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