La proposta di Giuseppe Sanfratello tra le vincitrici del “We are the Earth”
La proposta musicale di Giuseppe Sanfratello, dottorando di ricerca in Scienze per il Patrimonio e la Produzione Culturale al Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Catania, è stata selezionata tra le proposte vincitrici del “We are the Earth”, il song contest creativo promosso dalla Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile insieme al Coro PoliEtnico del Politecnico.
Un contest promosso per sensibilizzare, tramite la creazione di un brano musicale e di un video, il pubblico sui temi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile.
La strofa composta dai candidati – 13 proposte provenienti da 11 Atenei, insieme a quella presentata dal Coro 1506 dell’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo –, sulla base del bando di partecipazione al Song Contest, doveva essere adattata a un ritornello la cui melodia era stata individuata dal coro PoliEtnico del Politecnico di Torino: un canto dei nativi americani piuttosto conosciuto sul tema della “Madre Terra”, ossia “The river is flowing”.
Le proposte dovevano essere basate su un testo scritto in una “lingua diversa da italiano e inglese”, in base ai temi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile.
«Sono molto contento di aver partecipato a questo progetto musicale in rappresentanza dell’ateneo catanese, grazie all’incoraggiamento della mia tutor di dottorato, la prof.ssa Maria Rosa De Luca – spiega Giuseppe Sanfratello, laureato in musicologia all’Università di Palermo –. Alla base dello sviluppo della partitura vi è un’indagine etnomusicologica sul canto tradizionale cretese, in particolare sulle mantinàdes, di cui mi sono occupato in un precedente studio».
«Per la composizione musicale della strofa ho deciso, infatti, di utilizzare il linguaggio poetico-musicale delle mantinàdes cretesi, dei distici improvvisati e caratterizzati dall’impiego del decapentasillabo (detto anche ‘verso politico’) – metro dominante nel canto popolare cretese e, in generale, della produzione poetica greca in lingua demotica – come nel celebre caso dell’Erotokritos, il poema seicentesco di Vitsentzos Kornaros» aggiunge Sanfratello che ha ottenuto anche un dottorato in musicologia bizantina all’Università di Copenaghen.
Ecco i tre distici in neogreco, composti dal musicista Sanfratello, rispettando uno schema metrico preciso degli accenti e la tradizionale forma in rima baciata:
“O fiume, con la tua corrente, trascina via fame e povertà,
col tempo, riporterai la libertà a tutti.
Portaci la giustizia, il fiore della pace,
parità di diritti, il canto della natura.
La natura è la nostra casa e una grande forza,
ascoltate la sua voce, oggi e ancora”.
«Il testo si basa su alcuni dei 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile, come richiesto dal bando di partecipazione – aggiunge il dottorando, i cui interessi di ricerca riguardano l’etnomusicologia, la musica tradizionale greca e bizantina, e l’antropologia della musica -. La strofa che ho scritto è pertanto formata da tre distici e composta sulla melodia tradizionale dell’Erotokritos, che è stata usata nel tempo per intonare i versi della poesia demotica cretese. Uno dei massimi interpreti di questo repertorio è stato, tra gli altri, il musicista e cantante cretese Nikos Xylouris».
«Aggiungo che le melodie di questo particolare repertorio sono tradizionalmente accompagnate dalla lira cretese – spiega Sanfratello che al Disum svolge un progetto dottorale sui repertori polivocali di tradizione orale delle Isole Ionie -. La tonalità (o meglio il ‘modo’) della melodia tradizionale dell’Erotokritos è solitamente impiantata sul ‘nostro’ Re minore o Mi minore, quindi, dato che il ritornello del brano del contest è stato stabilito nella tonalità di Fa minore, ho apportato una trasposizione e registrato la strofa di conseguenza basandomi sulla stessa tonalità, per favorire un collegamento armonico-tonale col ritornello».
La partitura completa ufficiale del brano sarà pubblicata nel mese di gennaio prossimo.