“Lo scoglio del leone” trionfa al Miami Film Festival
Proiettato nelle sale a partire dal 28 gennaio 2020 e adesso disponibile sulla piattaforma di streaming on demand Chili, “Lo scoglio del leone”, ambientato nel piccolo borgo di pescatori di Santa Maria la Scala, racconta la vita di Saro tra gioie e amare sconfitte. Il film si sofferma sul traumatico passaggio dall’infanzia, vissuta nella sicurezza del luogo natìo e impregnata del profondo rapporto col nonno, all’età adulta, contrassegnata dalla morte dell’unica figura di riferimento, dalla disillusione amorosa e dal trasferimento a Roma, cause di intensa spaccatura interiore. Il personaggio di Saro, interpretato da Marco Lermanò (già conosciuto per il suo ruolo in Baarìa di Tornatore), unito alla contrapposizione tra la malinconia della terra di provenienza ed il desiderio di riscatto che si concretizza nell’abbandono della stessa, ricordano molto da vicino l’opera verghiana de “I Malavoglia”. A partire dal termine scoglio contenuto nel titolo, che rimanda al paese di Acitrezza, passando per la morte della figura senile, che ricorda quella di Padron ‘Ntoni, fino alla disillusione sulla possibilità di un cambiamento della condizione sociale, insita nel personaggio del giovane ‘Ntoni, il film di Rosario Scandura tocca alcune delle tematiche politico-sociali care alla letteratura verghiana e acquisisce molte delle sue atmosfere nostalgiche. Il regista parla di racconto semi-autobiografico, dichiarando di aver sviluppato la narrazione facendo perno sui ricordi d’infanzia, con il doppio intento di imprimere su pellicola frammenti della propria vita e del suo paese natale e di denunciare sottilmente attività illecite come la pesca clandestina. La Sicilia, infatti, sfondo di questo dramma personale, è un luogo felice e tranquillo ma incapace di nascondere le proprie falle, come l’immobilità e l’ignoranza che macchiano irrimediabilmente la bellezza di questa terra.